|
Gli elettrodomestici che consumano di più in casa sono il condizionatore, lo scaldabagno elettrico, il forno, la lavatrice, l’asciugatrice e il frigorifero.
Tra questi, i più energivori sono il condizionatore e lo scaldabagno, che possono incidere pesantemente sulla bolletta, soprattutto se usati senza accorgimenti.
In cucina ci sono gli elettrodomestici più energivori - Foto Pixabay
Il frigorifero, pur avendo un consumo costante 24 ore su 24, è progettato per essere efficiente, mentre forno, lavatrice e asciugatrice possono far innalzare i consumi in base alla frequenza di utilizzo.
Anche i dispositivi in standby come TV, computer e console contribuiscono agli sprechi, seppur in misura minore.
Per ridurre i consumi è essenziale scegliere elettrodomestici di classe energetica elevata, usarli con intelligenza e spegnere quelli non necessari.
Molte persone credono che lasciare accese le lampadine LED o gli standby dei dispositivi incida pesantemente sulla bolletta, ma in realtà il loro consumo è minimo rispetto agli elettrodomestici energivori.
Un faretto LED - Foto Pixabay
Le lampadine LED, ad esempio, consumano circa l’80-90% in meno rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza: una lampadina LED da 10W può illuminare come una tradizionale da 100W, con un impatto ridotto sulla bolletta anche se lasciata accesa per diverse ore.
Anche i dispositivi in standby, come TV, computer e caricabatterie collegati, pur consumando energia, incidono in modo marginale: un televisore in standby può consumare circa 2-5 kWh all’anno, una frazione rispetto ai grandi elettrodomestici.
Certo, spegnere tutto aiuta a risparmiare, ma le vere differenze sulla bolletta si ottengono intervenendo sugli apparecchi più energivori, non sulle piccole fonti di consumo.
Differente il discorso se si vuole agire per il bene del pianeta.
Singolarmente cambierà ben poco ma se milioni di persone agissero insieme spegnendo tutto, la differenza sarebbe molto importante.
Il forno elettrico è uno degli elettrodomestici più energivori della casa, soprattutto quando viene utilizzato per lunghi periodi.
Il suo consumo dipende dalla potenza e dalla durata della cottura: un forno tradizionale ha una potenza media compresa tra 1800 e 2500 W e un'ora di utilizzo può comportare un consumo di circa 2 kWh, incidendo significativamente sulla bolletta.
Forno elettrico - Foto Pixabay
I modelli ventilati sono più efficienti, poiché distribuiscono meglio il calore e riducono i tempi di cottura.
Inoltre, l’apertura frequente dello sportello disperde calore, costringendo il forno a lavorare di più per mantenere la temperatura.
Per risparmiare, è utile cuocere più pietanze contemporaneamente, sfruttare il calore residuo spegnendo il forno qualche minuto prima della fine della cottura e preferire il forno ventilato rispetto a quello statico.
La friggitrice ad aria è spesso vista come un’alternativa più efficiente al forno elettrico, e in molti casi lo è davvero.
Un modello medio ha una potenza compresa tra 1000 e 1700 W, quindi inferiore a quella di un forno tradizionale.
Ma il vero vantaggio sta nei tempi di cottura: mentre un forno impiega 40-60 minuti per molte preparazioni, una friggitrice ad aria può cuocere gli stessi alimenti in 15-25 minuti, riducendo drasticamente il consumo totale di energia.
Per esempio, una cottura di 25 minuti in una friggitrice da 1400 W consuma circa 0,58 kWh, contro i 2 kWh di un’ora di forno.
Tuttavia, il forno rimane più pratico per grandi quantità di cibo o per preparazioni che richiedono spazi più ampi.
In sintesi, per piccole porzioni e cotture rapide la friggitrice è più efficiente, mentre il forno resta più adatto per cene abbondanti e cibi voluminosi.
Il riscaldamento è una delle voci più pesanti in bolletta, soprattutto se si utilizzano sistemi elettrici poco efficienti.
Lo scaldabagno elettrico è tra i dispositivi più energivori: con una potenza media di 1200-1500 W, può consumare fino a 4000 kWh all'anno se usato senza accorgimenti.
Le stufette elettriche consumano moltissimo - Foto Getty Images
Anche i termosifoni elettrici, le stufe a resistenza e le stufette da bagno sono molto dispendiosi, con consumi anche di 2000-2500 W all’ora.
Le stufette da bagno, in particolare, vengono accese per brevi periodi ma assorbono molta energia, incidendo sulla bolletta se usate frequentemente.
Le pompe di calore sono più efficienti, ma il loro consumo dipende dalla temperatura impostata e dall’isolamento della casa.
Per risparmiare, è essenziale impostare temperature non superiori ai 19-20°C, usare termostati programmabili, migliorare l’isolamento e preferire soluzioni più efficienti come caldaie a condensazione o impianti a pompa di calore.
Per ridurre i consumi della lavastoviglie e della lavatrice è fondamentale utilizzare i programmi ECO, che lavano a temperature più basse e ottimizzano i tempi di funzionamento.
Un ciclo ECO per la lavatrice lava a 30-40°C, dimezzando i consumi rispetto ai lavaggi ad alta temperatura.
Nella lavastoviglie, il programma ECO sfrutta tempi più lunghi ma con meno energia, risparmiando fino al 30% di elettricità e acqua.
Inoltre, è consigliato far partire gli elettrodomestici a pieno carico e nelle fasce orarie più convenienti, se si ha una tariffa bioraria.
Usare il programma ECO per lavastoviglie e lavatrici - Foto Pixabay
Una lavatrice ha una potenza media di 1500-2500 W, e un lavaggio a 60-90°C può consumare fino a 2 kWh.
La lavastoviglie, invece, consuma tra 1000 e 2000 W, con un impatto che varia in base alla temperatura dell’acqua e alla durata del ciclo.
Oltre ai grandi elettrodomestici, ci sono apparecchi più piccoli che, pur essendo usati per poco tempo, possono incidere sui consumi domestici.
Il ferro da stiro, ad esempio, ha una potenza media tra 2000 e 2500 W, e un’ora di utilizzo può consumare fino a 2,5 kWh, più di una lavatrice in un ciclo ECO.
Aspirapolvere - Foto Pixabay
L’aspirapolvere a corrente, a seconda della potenza, assorbe tra 800 e 1600 W, e se usato frequentemente può avere un impatto significativo.
Anche la macchina del caffè (1000-1500 W) può contribuire alla bolletta, soprattutto se lasciata accesa in modalità standby.
Altri dispositivi come phon, tostapane e microonde hanno consumi elevati, ma per periodi molto brevi.
Molti elettrodomestici continuano a consumare energia anche quando sembrano spenti.
Questi consumi nascosti, chiamati “vampiri energetici”, derivano da dispositivi in standby o sempre collegati alla rete.
Televisori, computer, console, modem, microonde e caricabatterie assorbono costantemente corrente, incidendo sulla bolletta senza che ce ne accorgiamo.
LA TV in stand-by non consuma molto ma è sempre meglio spegnerla - Foto Pixabay
Ad esempio, un televisore in standby può consumare fino a 50 kWh all'anno, mentre un modem Wi-Fi acceso 24 ore su 24 consuma tra 50 e 90 kWh annui, equivalente a un frigorifero di ultima generazione di classe A.
Per ridurre questi sprechi, è utile scollegare gli apparecchi quando non in uso, utilizzare ciabatte con interruttore o prese smart che interrompono automaticamente l’alimentazione.
Anche attivare la modalità risparmio energetico su PC e TV aiuta a contenere i consumi. Eliminare questi sprechi invisibili non solo riduce la bolletta, ma aiuta anche a limitare l’impatto ambientale.
Per ottenere una stima, basta moltiplicare la potenza per le ore di utilizzo quotidiano e per i giorni di utilizzo nell’anno.
Maggiore è la potenza e più a lungo viene utilizzato, più alta sarà l’energia assorbita.
Capire quanto consuma un elettrodomestico in un anno è più semplice di quanto sembri.
Il consumo dipende principalmente dalla potenza dell’apparecchio (espressa in Watt) e dal tempo di utilizzo giornaliero.
Per calcolare i kWh annui, basterà seguire questa formula
Ad esempio, una stufetta da bagno da 2000 W accesa per 30 minuti al giorno per tre mesi in inverno avrà un impatto limitato sulla bolletta, consumando circa 90 kWh all’anno.
Al contrario, un frigorifero classe A da 100 W, pur essendo molto efficiente, rimane acceso 24 ore su 24 per tutto l’anno, arrivando a consumare intorno ai 300 kWh annui, tenendo in considerazione che tale consumo viene calcolato su 8 ore di utilizzo, ossia quando il compressore funziona effettivamente.
|
![]() |
||||
Testata Giornalistica online registrata al Tribunale di Napoli n.19 del 30-03-2005 | ||||
Copyright 2025 © MADEX Editore S.r.l. |
||||