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Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di case a emissioni zero, ma il significato di questa espressione non è sempre chiaro.
L’obiettivo è semplice: costruire edifici che non rilascino gas serra e che riescano a mantenere un equilibrio energetico tra ciò che consumano e ciò che producono.
In pratica, un’abitazione “zero emission” non utilizza combustibili fossili, ma sfrutta energie rinnovabili, materiali ecocompatibili e sistemi passivi di regolazione termica.
Come funziona una casa a zero immissioni? - Getty Images
Questo tipo di approccio non riguarda solo il risparmio in bolletta, ma rappresenta un cambio culturale. Significa pensare la casa come un organismo che vive in armonia con il clima, il terreno e l’ambiente circostante.
Un’abitazione di questo tipo produce internamente tutta o quasi l’energia di cui ha bisogno.
L’obiettivo è azzerare le emissioni di anidride carbonica e altri gas inquinanti legati al riscaldamento, al raffrescamento e all’illuminazione.
Per raggiungere questo risultato, si agisce su più fronti: isolamento termico, ventilazione naturale, produzione di energia rinnovabile e uso di materiali che non rilasciano sostanze nocive.
Le caratteristiche principali di una casa a zero emissioni includono:
In Italia, le normative più recenti puntano nella stessa direzione: gli edifici di nuova costruzione devono essere “NZEB” (Nearly Zero Energy Building), cioè a consumo energetico quasi nullo.
Un caso interessante arriva dal Regno Unito, dove l’architetto Richard Hawkes ha progettato Crossway House, un’abitazione sperimentale situata nel Kent. La particolarità del progetto è l’uso di una volta a botte in mattoni come struttura portante e come elemento termico.
La forma curva non è solo estetica: crea una massa compatta che accumula calore durante il giorno e lo rilascia lentamente di notte, stabilizzando la temperatura interna.
L’edificio non necessita di un impianto di riscaldamento tradizionale e riduce drasticamente le dispersioni.
Un progetto reale - Getty Images
Crossway integra inoltre pannelli fotovoltaici e solari termici, vetri tripli e pannelli isolanti in carta riciclata, dimostrando come tradizione e innovazione possano convivere in un progetto architettonico sostenibile.
Ogni casa può diventare più sostenibile anche senza progetti complessi. Le tecnologie oggi disponibili permettono di ridurre i consumi e le emissioni in modo progressivo.
Le principali soluzioni includono:
Nel panorama italiano, aziende come Enel X, FIMER e Immergas propongono impianti completi per l’autosufficienza energetica domestica. Il loro approccio si concentra su efficienza, monitoraggio dei consumi e riduzione delle perdite.
Oltre agli impianti, la sostenibilità si gioca nei materiali. Una casa a emissioni zero non è solo efficiente: è anche ecologica nei componenti. I materiali devono garantire isolamento termico, lunga durata e basso impatto ambientale in produzione.
Tra le scelte più diffuse troviamo:
Aziende italiane come Naturalia-BAU, STIFERITE e Eterno Ivica sviluppano materiali isolanti ecologici e sistemi di posa che riducono le dispersioni termiche senza rinunciare alla resistenza meccanica.
Una casa a emissioni zero nasce da un progetto che sfrutta le risorse naturali del luogo: sole, vento, orientamento, vegetazione. Questa è la logica della progettazione bioclimatica.
Le caratteristiche da considerare - Getty Images
Le strategie più efficaci comprendono:
Tutto ciò riduce il bisogno di impianti meccanici e rende la casa più stabile dal punto di vista termico.
La produzione autonoma di energia è uno dei pilastri della casa a emissioni zero. L’uso combinato di diverse tecnologie consente di coprire i consumi annuali e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica.
Oltre ai pannelli fotovoltaici, si possono installare:

In Italia, le soluzioni proposte da aziende come Beghelli e Viessmann permettono di integrare moduli solari in copertura o facciata, senza alterare l’estetica dell’edificio.
L’efficienza energetica non dipende solo dai materiali o dagli impianti, ma anche dalle abitudini quotidiane. L’uso di sistemi di controllo smart consente di monitorare i consumi in tempo reale e adattarli alle esigenze effettive.
Una gestione intelligente dei consumi - Getty Images
App e centraline domotiche gestiscono:
Questi strumenti aiutano a contenere i costi e a evitare sprechi, mantenendo costante il comfort interno.
Investire in un’abitazione sostenibile non è solo una scelta ecologica, ma anche economica. Le bollette si riducono sensibilmente e la casa aumenta di valore grazie alla classe energetica più alta.
Inoltre, chi sceglie di ristrutturare con criteri a basse emissioni può accedere a incentivi statali, come l’Ecobonus o il Bonus Casa, che coprono parte delle spese per impianti fotovoltaici, coibentazioni e sostituzione di caldaie.
Il ritorno economico medio si aggira tra i 5 e i 10 anni, ma il vantaggio ambientale è immediato: meno inquinamento e maggiore indipendenza energetica.
La transizione verso le case a emissioni zero non è un traguardo distante. È già una realtà possibile, grazie a tecnologie accessibili e materiali più efficienti.
L’esperienza di progetti come la Crossway House mostra come la tradizione costruttiva e l’innovazione possano convivere. Ogni nuova abitazione o ristrutturazione può ridurre l’impatto ambientale, migliorare il comfort e contribuire alla salute del pianeta.
Verso una vita più sostenibile - Getty Images
Costruire o vivere in una casa a emissioni zero significa investire su un futuro più pulito e consapevole, dove l’architettura torna a dialogare con la natura.
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