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Il corbezzolo è un arbusto sempreverde, caratteristico della macchia mediterranea.
Della famiglia delle Ericaceae, viene coltivato a scopo ornamentale e anche produttivo, dal momento che in inverno produce gustosi frutti dalle ricche proprietà.
Il corbezzolo è una pianta a crescita lenta che, in condizioni ottimali, può arrivare a raggiungere i 10 metri d'altezza. Se si decide di coltivarlo, occorre quindi avere abbastanza spazio.
Lo si può coltivare in giardino, come esemplare singolo, in un frutteto oppure come elemento di una siepe mista.
Per prima cosa, bisogna scegliere la posizione dove collocarlo. Le zone più indicate sono quelle in pieno sole o a mezz'ombra.
Per procedere, si deve scavare una buca profonda a sufficienza in modo che l'apparato radicale abbia possibilità di svilupparsi senza problemi.
Lo scavo va poi riempito per metà con il terreno dello scavo stesso, e per l'altra metà, usando del terriccio fertile arricchito con letame maturo.
In caso di suolo poco drenante, si consiglia di sistemare sul fondo della buca della ghiaia o dell'argilla espansa in modo da evitare i ristagni idrici.
Come già detto, possiamo coltivare un corbezzolo in giardino o nel frutteto.
Questa pianta ama i climi miti e temperati e può essere coltivata sia in posizione in pieno sole che a mezz'ombra. L'importante è tenerlo al riparo dal vento perché può danneggiare la stessa pianta e provocare la caduta dei piccoli frutti quando sono ancora acerbi.
Corbezzolo, pianta ideale per il frutteto - Foto Pixabay
Il corbezzolo sopporta bene anche il clima salmastro, tipico delle zone costiere.
Durante la stagione fredda, si consiglia di proteggere gli esemplari più giovani di corbezzolo con un telo in tessuto non tessuto, da rimuovere poi col sopraggiungere della primavera.
Il corbezzolo può essere coltivato anche in vaso.
Optando per questa soluzione, occorre utilizzare un vaso profondo almeno 40 cm e del terriccio specifico per agrumi. Va bene anche il terriccio per azalee in quanto entrambe le specie vegetali si sviluppano bene in un terreno con pH acido.
In ogni caso, per evitare la formazione di ristagni idrici, è bene sistemare sul fondo del vaso del materiale drenante.
La primavera è la stagione ideale per piantare il corbezzolo.
Coltivazione del corbezzolo - Foto Pixabay
Al sud e nelle zone con climi particolarmente miti, è possibile procedere anche fino all'autunno inoltrato.
L'ambiente ideale per il corbezzolo è soleggiato e con clima mite. Inoltre, va riparato dai venti freddi.
A inizio primavera, indicativamente nei mesi di marzo e aprile, è bene ripulire la pianta asportando i rami secchi, danneggiati o troppo lunghi.
Procedere quindi a una potatura di contenimento, riducendo la chioma per mantenerla compatta ma permeabile alla luce.
Il corbezzolo ama sia il sole che la mezz'ombra - Foto Pixabay
Considerato il minor sviluppo, le piante coltivate in vaso necessitano di interventi di potatura più limitati e poco impegnativi.
Sulle piante più giovani vanno eseguite solamente delle potature di formazione, per dare appunto la forma al cespuglio stesso.
Per favorire la crescita sana e rigogliosa della pianta, così come anche lo sviluppo di frutti e fiori, è bene nutrire il corbezzolo con del concime con elevate percentuali di azoto, fosforo e potassio.
Liquido o in polvere, va aggiunto nell'acqua delle innaffiature e somministrato ogni 3 settimane circa durante il periodo primaverile.
Il corbezzolo è una pianta che resiste molto bene ai periodi più secchi e asciutti.
Le annaffiature vanno quindi limitate al solo periodo estivo.
Di media, è sufficiente procedere con le annaffiature una volta ogni 2 settimane circa, avendo cura di controllare che il terreno e il substrato sia ben asciutto e evitando la formazione di ristagni.
Il corbezzolo resiste bene alla siccità - Foto Pixabay
In inverno sono sufficienti le piogge. In caso di inverni particolarmente secchi e per niente piovosi, procedere come in estate, ma sempre prima controllando lo strato del substrato.
È una pianta a crescita lenta. Se ben curata e se coltivata nelle condizioni adeguate in termini di clima ed esposizione, può facilmente raggiungere i 7-10 metri di altezza.
Corbezzolo, frutto - Foto Pixabay
Come già detto, comunque, lo sviluppo è lento e graduale.
Moltiplicare il corbezzolo è semplice e si può scegliere fra due tecniche.
Verso la fine dell'inverno, si può effettuare la semina su substrati specifici per la riproduzione, sciolti, umidi e ben drenati.
Molto semplice è anche la riproduzione tramite talea. Il periodo migliore procedere in tal senso è l'inverno. Inizialmente, gli esemplari vanno coltivati in vaso per un paio di anni circa. Dopodiché, è possibile procedere con la messa a dimora in piena terra.
Il corbezzolo è noto per i suoi frutti che impiegano un anno prima di raggiungere la giusta maturazione.
Di forma sferica, inizialmente sono verdi e poi cambiano colore fino a diventare di un bel rosso intenso. Quando sono acerbi hanno un pessimo sapore, mentre quando giungono a maturazione, contengono una polpa carnosa e dolcissima.
Non a caso vengono impiegati per la realizzazione di marmellate, succhi, distillati e liquori.
Frutti corbezzolo ancora acerbi - Foto Pixabay
I frutti del corbezzolo hanno vita breve, nel senso che, una volta maturi, deperiscono nel giro di poco. Vanno quindi colti e consumati subito dopo il raccolto.
Il momento della raccolta coincide con la fine dell'inverno. Nelle zone con clima mite, non è raro che sia possibile coglierli già a febbraio, se non addirittura anche a gennaio.
Talvolta, il corbezzolo può non fare frutti. Le cause più comuni di questo fenomeno sono da ricondurre ad un clima esageratamente freddo, attacco da parte di parassiti o mancata impollinazione dei fiori.
Da ottobre a dicembre, il corbezzolo fiorisce, regalando piccoli fiori campanulati bianchi, talvolta sfumati di rosa. Molto profumati, i fiori del corbezzolo attirano le api che, con il loro polline, producono ottimo miele.
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