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Le coperture a tetto sono elementi archetipici dell'architettura, la forma a cuneo nasce come soluzione più semplice ed efficace per lo smaltimento delle acque piovane e, nei posti più freddi, per il deflusso delle masse di neve depositate, ma, con il passare dei secoli, è diventato anche un simbolo che rappresenta il senso stesso della casa: del resto si è soliti dire che tutti hanno bisogno di un tetto sulla propria testa.
Le tecnologie costruttive sono, allo stato attuale, molteplici e differenti e variano dal classico sistema in carpenteria lignea alle falde in cls e laterizio ai sistemi tecnologici in carpenteria metallica, senza contare gli innumerevoli sistemi di copertura e di finitura delo strato superiore; dando uno sguardo in giro spesso ci si accorge della forza simbolica di questo sistema costruttivo notando come, alcune realizzazioni edilizie recenti in Italia meridionale, utilizzino la copertura a tetto sebbene siano localizzate in aree geografiche dove le precipitazioni atmosferiche sono poche e di entità modesta.
L'aspetto dei tetti che più colpisce, è naturalmente, il materiale di copertura e, a volte, la forma e/o la pendenza delle falde, ma dal punto di vista progettuale e realizzativo hanno un'importanza determinante i sistemi di completamento dello smaltimento delle acque meteoriche: i sistemi di gronda.
Per i profani, le grondaie sono quegli elementi, di sezione usualmente circolare o scatolare, che corrono lungo i bordi delle falde dei tetti, nei punti più bassi degli stessi, e raccolgono l'acqua piovana che scorre dal tetto per convogliarla alle pluviali, altri elementi tubolari o scatolari che corrono in verticale lungo le pareti dei fabbricati e terminano in pozzetti posti ai piedi di un edificio, da cui poi si collegano alle reti di smaltimento pubbliche.
Da un punto di vista progettuale, le accortezze minime necessarie perché il sistema delle gronde sia funzionale ed abbia una durata di esercizio ottimale ed adeguata, sono due: un corretto dimensionamento delle sezioni degli elementi utilizzati, che va valutata in rapporto alle precipitazioni medie annue della zona in cui si costruisce e alle superfici di raccolta interessate, ed una giusta attenzione ai materiali scelti.
I difetti riscontrati nelle vecchie realizzazioni di grondaie, notoriamente, quando non riguardano l'errato dimensionamento o la posa in opera sbagliata, sono conseguenza dell'ammaloramento dei materiali utilizzati, spesso elementi tubolari o scatolari realizzati in lamiera metallica non trattata contro l'aggressività degli agenti atmosferici e quindi soggetta a bucarsi e lacerarsi per l'acidità delle piogge, con conseguente danneggiamento delle parti dell'edificio soggette all'effetto delle acque non correttamente smaltite.
I sistemi attualmente disponibili variano in un'ampia gamma di materiali, permettendo soprattutto la scelta del prodotto più adatto rapportando la qualità, il prezzo ed anche le scelte di natura estetica; in particolare, tra i materiali di produzione industriale non metallici si annoverano i sistemi di gronda in materiali plastici, da prendere in considerazione per l'ampia gamma di prodotti ed accessori connessi e per la duttilità di utilizzo.
Passiamo a dare una rapida occhiata ad alcuni prodotti e sistemi che possono essere sottoposti all'attenzione dei nostri lettori: il primo è la nuova gamma grondaia della Europlast, i cui punti di forza sono la facilità di installazione, la resistenza agli agenti atmosferici, all'invecchiamento e alle sollecitazioni ed urti meccanici; la gamma è ricca di accessori di complemento quali pozzetti, raccordi, collettori, parafoglie ed è disponibile nelle due colorazioni testa di moro e rame e si installa con fissaggio a colla.
Altra gamma di prodotti di analoga tipologia è il sistema grondaia della Marley, caratterizzato da ampia varietà di elementi componenti, raccordi e complementi, di facile montaggio perché non necessita di saldature ma si installa con un collante specifico: disponibile in tre tipologie di sezione – semicircolare, quadra e duplex – il sistema grondaia della Marley ha una gamma di colorazioni che variano dal grigio al marrone, al bianco, all'antracite fino al verde, all'argento e al ramato.
Infine, un terzo sistema suggeribile è lo Starsystem prodotto dalla Tecno Imac: in questo caso non si tratta propriamente di materiale plastico ma di un materiale sintetico brevettato dalla ditta stessa che si chiama Polimglass. Realizzata in due colorazioni ( rame rosso e anticato ), la gamma Starsystem è disponibile in due tipologie, Luna e Vega, caratterizzate da sezioni differenti per profilo e dimensioni, ed annovera il pregio di un sistema di fissaggio nascosto pensato per esaltare le linee della gronda; gli strati esterni, resistenti agli agenti atmosferici e ai raggi UV, sono in metacrilato, così come gli accessori di fissaggio per angoli e giunzioni.
Funzionalità, estetica, durevolezza e facilità di montaggio sono le caratteristiche base dei sistemi di grondaia in materiali sintetici, tra i quali, come si può notare, vi è un'ampia scelta per soddisfare esigenze molteplici e differenziate.
Per ulteriori informazioni:
www.europlast.it
www.marley.it
www.tecnoimac.com
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