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Per lungo tempo si è parlato di istituire un nuovo tipo di Conto Energia, destinato ad erogare incentivi per l'installazione di impianti che producono energia termica da fonti rinnovabili e per l'acquisto di pompe di calore, caldaie, impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, ecc., sulla falsariga di quanto avviene già da qualche anno per la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici.
L'annuncio della pubblicazione di un decreto apposito era stato dato durante gli Stati Generali della Green Economy, che si sono tenuti a Rimini, nell'ambito di Ecomondo 2012.
Tale decreto ministeriale è stato poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 dicembre 2012.
Lo scopo del decreto è quello di riuscire a raggiungere gli obiettivi ambientali fissati per il 2020 e dare nuovo impulso alla produzione di energia termica da biomassa, fonte solare e geotermica.
L'investimento stanziato dal Governo è di circa 900 milioni di euro annui, di cui 700 milioni destinati a privati ed imprese, e 200 milioni destinati ad amministrazioni pubbliche.
Per soggetti privati si intendono persone fisiche, condomini, titolari di redditi da impresa o agricoli.
L'incentivo copre il 40% dell'investimento economico effettuato ed è erogato in un arco di tempo compreso tra 2 e 5 anni, a seconda degli interventi, in base ai quali cambia anche il tetto massimo di spesa.
Altri elementi che concorrono a variare il tetto di spesa, sono la potenza dell'impianto e la zona climatica in cui l'intervento viene effettuato.
Gli interventi riguarderanno da un lato la riqualificazione energetica di edifici esistenti, e dotati di impianti di climatizzazione, dall'altra la produzione di energia termica da fonte rinnovabile.
Nel primo caso gli interventi agevolabili saranno:
- l'isolamento termico delle superfici opache che delimitano il volume climatizzato;
- la sostituzione di infissi o chiusure trasparenti che delimitano tale volume;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con generatori di calore a condensazione;
- l'installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento per la protezione delle chiusure trasparenti che abbiano esposizione da Est-Sud-Est a Ovest.
Nel secondo caso, invece:
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (coperti in 2 o 5 anni secondo la potenza dell'impianto);
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti con nuovi impianti dotati di generatore di calore alimentato a biomassa (2 o 5 anni secondo la potenza dell'impianto);
- l'installazione di collettori solari termici anche abbinati a sistemi di solar cooling (2 o 5 anni secondo la superficie dell'impianto);
- la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore (2 anni).
Per gli interventi sull'involucro, quindi tetto, pareti ed infissi, la spesa massima incentivabile è di 625.000 euro, quindi l'importo massimo dell'incentivo sarà di 250.000 euro.
Per le caldaie a condensazione fino a 35 kWt, il valore massimo dell'incentivo è di 2.300 euro, per quelle sopra i 35 kWt di 26.000 euro.
Per gli infissi, il tetto dell'incentivo è di 45.000 euro per le zone climatiche A, B e C, e di 60.000 euro per le zone climatiche D, E ed F.
Per i sistemi di schermatura e ombreggiamento, il tetto è fissato a 20.000 euro, per i meccanismi automatici di regolazione di tali sistemi, a 3.000 euro.
Per gli scaldacqua a pompa di calore il valore massimo dell'incentivo è di 400 euro per impianti fino a 150 litri e di 700 euro per quelli oltre i 150 litri.
Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, l'incentivo è calcolato in relazione all'energia prodotta, alla potenza dell'impianto, alle ore di fuzionamento, alla zona climatica e all'emissione di polveri.
Per il solare termico e solar cooling, l'incentivo si calcola per metro quadro installato: 170 euro/mq fino a 50 mq di superficie e 55 euro/mq per impianti oltre i 50 mq di superficie per il solare termico; l'incentivo sale rispettivamente a 255 e 83 euro/mq se si tratta di impianti di solar cooling, cioè raffrescamento.
Le spese ammesse all'incentivo comprendono le opere per lo smontaggio e rimontaggio degli impianti, la fornitura e posa in opera dei materiali, gli interventi sulle reti di distribuzione nonché gli onorari professionali.
Le nuove agevolazioni non sono cumulabili con quelle che usufruiscono della detrazione 65%, quindi il contribuente dovrà scegliere tra le due agevolazioni: quella del 40% rimborsabile in 2 o 5 anni, o quella del 65%, detraibile in 10 anni.
Analogamente non è possibile cumulare l'incentivo con il bonus fiscale del 36% (attualmente 50%) previsto per le ristrutturazioni.
Inoltre per gli impianti, o parti di impianti, per i quali sarà richiesto l'incentivo del Conto Termico, non sarà più possibile richiederli di nuovo in futuro.
Il 9 aprile 2013 il GSE, dopo un periodo di consultazione, ha pubblicato le regole applicative definitive per poter richiedere gli incentivi, poi aggiornate lo scorso dicembre.
Il documento, di 142 pagine suddivise in 6 capitoli, contiene, tra i 12 allegati, anche quello relativo alla scheda domanda per effettuare la richiesta, prevista dall'art. 7, comma 1, del decreto.
Per ottenere l'incentivo del Conto Energia Rinnovabili Termiche il soggetto responsabile, cioè colui che ha sostenuto le spese e stipulato il contratto con il GSE, dovrà trasmettere, entro 60 giorni dalla fine dei lavori, la domanda compilata su questo modulo, al Gestore dei Servizi Energetici.
La domanda, che dovrà essere accompagnata da un documento d'identità del soggetto responsabile, dovrà contenere l'indicazione dell'intervento per cui si richiede l'incentivo e l'entità della spesa.
Nel caso in cui si realizzino più interventi per i quali sono previsti gli incentivi, bisognerà presentare una sola domanda, entro 60 giorni dalla fine dell'ultimo intervento.
La procedura prevede che in tale domanda sia inserito un codice identificativo. Il codice si otterrà iscrivendosi all'area clienti del GSE, dove dovranno essere caricati tutti i dati relativi all'intervento, nonché quelli relativi alle spese effettuate (fatture e bonifici).
Dall'esame di tali dati il GSE effettua l'istruttoria della pratica e, se essa ha esito positivo, provvede a erogare l'incentivo attraverso bonifico bancario, suddiviso in varie rate, o in un'unica soluzione, se l'importo non supera i 600 euro.
Se invece la domanda risulta carente, il soggetto è invitato a rispondere integrando la documentazione entro 30 giorni. In caso di rigetto dell'istanza, invece, l'utente ha tempo 10 giorni per presentare le sue opposizioni.
Altri documenti che possono essere previsti dalla pratica e che occorrerà allegare e conservare per 5 anni sono: l'Attestato di Certificazione Energetica, le schede tecniche dei componenti installati, l'asseverazione da parte di tecnico abilitato del corretto dimensionamento dell'impianto, la diagnosi energetica se prevista, l'autodichiarazione di non cumulo con altri incentivi.
All'art. 5 del contratto da stipulare con il Ministero dell'Anbiente per poter accedere all'incentivo, è prevista anche la possibilità di cedere l'agevolazione ad un altro soggetto.
Il Gestore dei servizi energetici ha pertanto provveduto, alcuni giorni fa, a pubblicare sul proprio sito il modello per effettuare tale cessione.
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