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Le piante succulente soffrono il freddo perché i loro tessuti ricchi d’acqua gelano facilmente, causando macchie scure e marciumi sotto i 5–10 °C.
L'Aloe Vera resiste fino a -2 °C - Pixabay
Durante l’inverno è essenziale sistemare le piante in luoghi luminosi e asciutti, usare teli o piccole serre per proteggerle dal gelo e ridurre drasticamente le annaffiature.
Ogni specie ha una propria soglia minima, dalle Echeveria che temono il freddo ai Sempervivum che resistono fino a –20 °C. Il rinvaso, invece, va rimandato sempre alla primavera.
Le piante succulente soffrono il freddo perché provengono da ambienti dove l’escursione termica è ampia, ma le temperature raramente scendono sotto lo zero.
La crassula soffre molto il freddo - Pixabay
I loro tessuti ricchi d’acqua, che permettono di sopravvivere ai periodi di siccità, diventano infatti vulnerabili quando il gelo cristallizza i liquidi interni, danneggiando le cellule e provocando macchie scure, marciumi e crescita stentata.
La maggior parte delle piante grasse tollera temperature minime comprese tra 5 e 10 °C.
Alcune specie più robuste, come certe agavi o opuntie, possono resistere anche fino a –5 °C se mantenute asciutte e protette dalla pioggia.
Sotto questi valori, la perdita di tessuti è quasi inevitabile e la pianta rischia di non recuperare con l’arrivo della primavera.
Le piante grasse da esterno e quelle da interno condividono la capacità di immagazzinare acqua nei tessuti, ma differiscono molto per origine, resistenza al freddo e esigenze luminose.
Piante succulente dentro casa - Pixabay
Le succulente da esterno provengono spesso da regioni con notti fredde o climi aridi temperati.
Hanno cuticole più spesse, crescita più lenta e possono sopportare minime anche tra 0 e –5 °C se mantenute asciutte.
Al contrario, le succulente da interno derivano perlopiù da habitat caldi e stabili, come zone tropicali o desertiche privi di gelo.
Hanno bisogno di temperature costanti tra 12 e 20 °C, non sopportano correnti fredde e tendono a marcire rapidamente se esposte a umidità eccessiva.
Anche la luce è ovviamente molto importante: all’aperto ricevono pieno sole diretto, mentre in casa devono adattarsi a finestre luminose ma filtrate.
Riconoscere i primi segni di stress da freddo nelle piante succulente permette di intervenire prima che i danni diventino irreversibili.
Mammillaria Hahniana - Pixabay
Il primo campanello d’allarme è il cambiamento di colore: foglie che virano al grigio, al viola scuro o al marrone indicano che i tessuti stanno reagendo alle basse temperature.
Subito dopo compaiono macchie acquose o traslucide, tipiche dei danni da gelo, che nel giro di poche ore possono trasformarsi in aree molli e marcescenti.
Anche la crescita si blocca improvvisamente, con foglie che si afflosciano nonostante il terriccio sia asciutto.
Se il vaso rimane bagnato a lungo, l’umidità fredda accelera il collasso cellulare e favorisce funghi e marciumi radicali.
Durante l’inverno le piante grasse vanno sistemate in un luogo luminoso, asciutto e con temperature stabili, lontano dal rischio di gelo.
La pianta sasso o Lithops - Pixabay
L’ideale è una serra fredda, un portico chiuso o una veranda non riscaldata, dove le minime restano tra 5 e 10 °C.
In casa si possono collocare vicino a una finestra esposta a sud, evitando però termosifoni e correnti d’aria.
Sul balcone è importante sollevare i vasi da terra, proteggerli dalla pioggia e avvicinarli a muri che accumulano calore.
La protezione dal gelo è essenziale per mantenere sane le piante grasse durante l’inverno.
Mini serra per piante grasse - Relax Days
I teli traspiranti in tessuto non tessuto (TNT) sono la soluzione più semplice: creano un microclima più caldo di qualche grado, schermano dalla brina e impediscono alla pioggia di impregnare il terriccio.
Per chi ha molte piante, le serre fredde rappresentano una protezione più stabile: trattengono il calore accumulato di giorno e mantengono le temperature notturne sopra la soglia critica dei 5 °C.
Anche i cappucci termici possono essere utili per cactus e succulente isolate, mentre materiali isolanti come polistirolo o pannelli di sughero proteggono i vasi dal raffreddamento rapido.
In inverno è fondamentale ridurre le annaffiature delle piante succulente, perché il freddo rallenta il metabolismo e l’acqua in eccesso può provocare marciumi.
Sempervivum in vaso - Pixabay
Tuttavia, evitare completamente l’irrigazione può portare alla disidratazione, soprattutto nelle specie più piccole o nei vasi molto drenanti.
Il segreto è osservare il terriccio: va bagnato solo quando è asciutto in profondità, usando poca acqua e annaffiando al mattino, così da permettere un’asciugatura più rapida.
Foglie leggermente raggrinzite o meno turgide indicano che la pianta necessita di un minimo apporto idrico.
Mantenere temperature stabili e buona luminosità aiuta a prevenire lo stress idrico senza correre rischi.
Il rinvaso delle succulente andrebbe sempre programmato in primavera, quando le temperature tornano stabili e la pianta ricomincia il suo ciclo vegetativo.
Il fico d'India resiste molto bene al gelo - Pixabay
Evitare l’inverno è fondamentale perché, con il freddo, le piante grasse entrano in una fase di quasi totale riposo.
Le radici rallentano l’attività, assorbono poca acqua e non sono in grado di cicatrizzare rapidamente eventuali ferite causate dal travaso.
Rinvasare in questa fase espone a marciumi, stress idrico e crescita bloccata.
In primavera, invece, la succulenta può riprendere subito a radicare nel nuovo substrato drenante, adattarsi al vaso più ampio e affrontare la bella stagione con maggiore vigore.
Se possibile, rinvia sempre gli interventi non urgenti ai mesi miti.
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