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In tema di prati e giardini, il prato è un elemento abbellente di notevole pregio per il proprio giardino. La sua valenza non è solamente estetica, ma comporta l'indiscutibile vantaggio di stare circondati dalla natura, in un'atmosfera salubre e rilassante.
È importante prendersi cura del prato, e di farlo costantemente. Vedremo quindi come ottenere un tappeto erboso sano e lussureggiante.
Esso sarà in grado di mettere a proprio agio chiunque si appresti ad attraversarlo con lo scopo di raggiungere il nostro ingresso di casa.
Un prato ben curato infatti, farà, tra le altre cose, anche una splendida figura con gli ospiti. Gli accorgimenti da prestare non sono poi molti, ma serve pollice verde e una totale passione e dedizione.
Il prato, in altri termini, così come ogni altra creatura vegetale, andrà trattato come una propria creatura.
In relazione ad un calendario concimazione prato, il ciclo di cura per un prato inizia proprio nel periodo presente. Parliamo del mese di marzo, o al più tardi in aprile.
Lo scopo è quello di riportarlo nel pieno della propria estetica, in seguito al periodo invernale. Si tratterebbe dunque delle primissime cure, o in alternativa di come ripristinare un prato secco.
Concime granulare per prato
Per farlo, dovremo cominciare con una prima concimazione.
Essa, una volta effettuata, esercita sul terreno un'azione lenta, volta alla fornitura di tutti quegli elementi nutritivi di cui necessita. La valenza dell'azione nutritiva si estende per l'intero ciclo stagionale.
La prima cosa da fare sarà pertanto procurarsi un concime specifico per l'utilizzo.
In commercio presso un qualsiasi negozio di giardinaggio, potrete trovare un concime per prati.
Tra le confezioni disponibili vi sono in particolare quelle adatte alla prima concimazione, laddove il prato non sia ancora stato concimato. Esso fornirà un maggiore apporto di nutrienti.
Laddove invece abbia già ricevuto una prima concimazione e vi chiediate come ripristinare un prato secco, potete puntare su altri concimi, ma sempre per tappeti erbosi.
Sempre per prati e giardini, in seguito all'applicazione del concime, è fondamentale irrigare. La quantità ottimale per un prato, quella raccomandata, è pari a 15 litri per ogni metro quadrato. Al fine di regolarsi al meglio sulla quantità d'acqua si può usare un pluviometro.
Come organizzare l'irrigazione di un prato
Un millimetro di pioggia, o acqua d'irrigazione come in questo caso, che cade all'interno del pluviometro, corrisponderà ad un litro per una superficie di un metro quadro.
L'irrigazione va fatta subito dopo la concimazione, poiché in assenza dell'ottimale quantità d'acqua l'erba del prato non assorbirà il concime. Oltre a tale fase, si dovrà poi cominciare ad innaffiare il prato a cadenza periodica, a partire da giugno o luglio, fino ad agosto o a settembre.
Per determinare il periodo preciso di inizio e termine saranno fondamentali le precipitazioni disponibili. L'acqua dovrà penetrare al meglio nel terreno e l'irrigatore dovrebbe bagnare una medesima superficie per una ventina di minuti.
Si garantirà così un approvvigionamento regolare di 10 litri d'acqua per metro quadro di prato, in questa successiva fase. Parliamo più che altro del periodo estivo, in assenza di piogge, con l'operazione da ripetere ogni 4 (in particolare siccità) o 7 giorni.
L'arco di tempo per l'irrigazione ideale è alla sera, con l'acqua che evapora più lentamente. In presenza di sole cocente inoltre, si realizza l'effetto lente d'ingrandimento ad opera delle goccioline depositate sull'erba. Le stesse amplificano d'intensità la luce solare e concorrono a far bruciare l'erba.
Erogare quantità d'acqua più piccole ma più frequentemente, non aiuterà. Molto meglio anzi evitare, poiché così viene favorita la formazione di radici più vicine alla superficie del terreno. In pratica il prato si seccherà molto più facilmente.
In merito alla tosatura, bisognerà scegliere un tosaerba adatto, che sia il più comodo possibile nell'utilizzo. Quanto più sia estesa la superficie occupata dal prato, tanto più l'ampiezza di taglio di cui è capace il tosaerba dovrà essere elevata.
La tosatura: come e quando effettuarla
Una regola da seguire nella tosatura è quella di spuntare una parte in altezza che corrisponda a metà dello sviluppo normale. Ogni categoria di prato ha la sua crescita normale. Se essa corrisponde a 40 mm, facciamo crescere della metà (ulteriori 20 mm) prima di tosare.
Detto ciò, si consigliano delle lunghezze ottimali in relazione al tipo di prato che si vuole ottenere. In un prato ornamentale l'erba andrà tagliata da 10 a 20 mm d'altezza, mentre se è un prato adibito al gioco o allo sport, da 30 a 40 mm. Nell'ultimo caso, se sottoposto a forti sollecitazioni, molto meglio abbondare e arrivare a 50 mm.
Per un prato da adibire a zona di relax all'ombra, oppure per assolvere la destinazione di parcheggio, l'altezza ideale dell'erba sarà tra 50 e 60 mm. Si va poi dai 60 agli 80 mm se il prato dovesse occupare, in qualità di riempitivo naturale, un'area non adibita ad ornamento e poco praticata.
La tosatura è da praticare nel tardo pomeriggio, così che le parti dei fili d'erba sottoposte a taglio non ricevano nell'immediato una forte esposizione solare. In caso di caldo acceso il rischio è sempre un surriscaldamento che potrebbe portare il prato ad incendiarsi in determinati punti.
Il tosaerba potrebbe non bastare, in presenza di punti dalla difficile accessibilità. Aiutarsi quindi con delle apposite cesoie. Per i punti particolarmente difficili, meglio i tagliabordi a filo rotante.
Terminata la tosatura si dovrà raccogliere tutti i residui derivanti dalla stessa. Operazione quest'ultima che si può evitare laddove la tosatura avvenga abbastanza frequentemente, a cadenza fra 3 e 5 giorni. In presenza di un prato corto infatti, i residui cadranno a contatto col terreno, realizzando così una naturale pacciamatura.
In pratica, i residui di tosatura svolgono il ruolo di concime, ed impediscono che il prato si secchi. Se non avviene spontaneamente, è importante ricorrere alla pacciamatura almeno in estate, disseminando erba triturata sul prato, così che sia a diretto contatto col terreno.
Nel momento in cui le foglie in autunno, o altri residui nel corso dell'anno, si depositano fra il prato tendendo al soffocamento, la scarificazione si rivela necessaria. Essa è appunto l'operazione di rimozione del materiale depositato e che impedisce alle sostanze nutritive di venire assorbite efficacemente dal terreno.
Uno scarificatore meccanizzato in azione
Per eseguirla, dotiamoci di uno scarificatore, l'attrezzo dotato di lame verticali volto all'estrazione di materiale depositatosi fra l'erba. Il periodo ideale per la scarificazione è quello al termine della prima tosatura primaverile. In alternativa si può optare per inizio estate e fino ai primi di settembre.
Si calcoli che sarà opportuno effettuare la concimatura subito dopo la scarificazione. Se si dovesse procedere a distanza di troppo tempo dalla scarificazione, il concime rimarrebbe a lungo sul terreno, e con l'arrivo del gelo invernale, il composto gelerebbe, con tutti i danni che ne conseguirebbero per il prato.
Opportuno sarebbe invece concimare a breve distanza dalla scarificazione, meglio in una giornata in cui si preveda pioggia. Alternativamente, innaffiare per bene a concimazione avvenuta per far penetrare le sostanze nutritive.
Un prato richiede al solito molta acqua, ma vi sono anche delle tipologie che ne richiedono di meno, quindi informarsi presso i punti vendita di giardinaggio.
Alcune fasi di cura del prato
I prati decorativi richiedono manutenzione più costante, ma sono anche più resistenti rispetto a prati meramente paesaggistici.
Il prato cresce bene in terreni sabbiosi con molto humus e argillosi, così come su terreni argillosi con molta sabbia.
Se il terreno è povero di queste caratteristiche, seminare prato su terreno duro richiederà un apporto equilibrato di sabbia e humus. Il che creerà l'ambiente di sviluppo appropriato.
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