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Il confinamento amianto è una delle tre tecniche di bonifica previste dalla legge per diminuire il rischio di esposizione alle fibre di asbesto.
Prevede l'applicazione di una nuova copertura sopra quella in eternit esistente. È una soluzione attuabile solo se le lastre di amianto non sono eccessivamente danneggiate e sono in grado di sostenere il peso della nuova copertura.
L'intervento consiste nell'installazione di una barriera sigillante o di una sovracopertura tramite l'uso di lastre isolanti, che separano il materiale contenente amianto dalle altre parti dell'edificio.
Per evitare la dispersione delle fibre di amianto all'interno della nuova copertura, bisogna eseguire preliminarmente un incapsulamento.
Che cos'è il confinamento amianto - Getty Images
Questo processo prevede la stesura di una pellicola penetrante e impermeabile sui materiali di amianto, bloccando così il rilascio delle fibre pericolose.
La bonifica dell'amianto è un'operazione complessa che richiede l'osservanza di numerose normative specifiche, come il D.M. 06/09/1994 e il D.M. 20/08/1999.
Prima di iniziare, bisogna redigere un piano di lavoro dettagliato per assicurare la sicurezza dei lavoratori ed evitare sanzioni.
La necessità di bonificare l'amianto deriva dalla pericolosità delle sue fibre, che possono facilmente disperdersi nell'aria ed essere inalate, provocando possibili rischi alla salute a causa della loro forma sottile e delle dimensioni minuscole.
La bonifica dell'amianto è un'operazione complessa che richiede un sopralluogo approfondito per valutare le condizioni del sito e dei rischi associati alla presenza di questo materiale.
Se le strutture sono integre e non presentano danni significativi, la bonifica non è obbligatoria secondo la legge.
Nel caso in cui le strutture siano deteriorate e possano rilasciare fibre di amianto nell'ambiente, bisogna procedere con la bonifica. Quando si opta per la bonifica tramite confinamento, è necessario esaminare lo stato della matrice compatta dell'amianto.
Se la matrice risulta integra, si può installare direttamente la barriera confinante, assicurando così il contenimento del materiale.
Funzionamento del confinamento amianto - Getty Images
Al contrario, se la matrice è compromessa, bisogna effettuare un incapsulamento, trattando l'amianto con prodotti aggrappanti e impermeabilizzanti per prevenire il rilascio di fibre. Solo dopo questo trattamento, è possibile procedere con l'installazione delle barriere di copertura, assicurando così l'efficacia dell'intervento.
Prima di intraprendere tali procedure, è obbligatorio presentare un piano di controllo e manutenzione alla ASL. Questo piano deve includere un'analisi dettagliata del prodotto, l'allestimento delle opere di sicurezza necessarie e la posa e fornitura del nuovo materiale.
Come anticipato, la normativa italiana sul confinamento dell'amianto è disciplinata principalmente dai D.M. del 6 settembre 1994 e del 20 agosto 1999.
Il D.M. 1994, in attuazione dell'articolo 6 della Legge 257/92, ha introdotto norme fondamentali per la bonifica dell'amianto, identificando tre modalità principali: rimozione totale, incapsulamento e confinamento.
Questi provvedimenti hanno delineato le linee guida per la bonifica dell'amianto tramite il confinamento, fissando dei criteri per la sicurezza ambientale e la tutela della salute umana.
Questo decreto definisce anche i criteri per scegliere la tecnica di bonifica più appropriata, oltre a richiedere la predisposizione di un piano di manutenzione e controllo per assicurare la sicurezza sia durante l'intervento che successivamente.
Inoltre, stabilisce i limiti di esposizione per i lavoratori coinvolti nei processi di bonifica.
Il D.M. del 1999 si focalizza sulla composizione e le caratteristiche delle vernici e dei materiali incapsulanti usati nel confinamento.
Questo provvedimento è fondamentale poiché fissa le condizioni per garantire l'efficacia del confinamento, specificando che il processo deve essere combinato con l'incapsulamento per assicurare la protezione ambientale e la salute.
L'importanza della bonifica dell'amianto deriva dalla pericolosità delle sue fibre, le quali possono provocare gravi infiammazioni che possono evolvere in malattie gravi, come il cancro.
I tumori provocati dall'amianto non colpiscono solo l'apparato respiratorio, ma possono interessare anche altri organi.
Bonifica amianto - Getty Images
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea che tutti i tipi di amianto sono pericolosi e non esistono modalità sicure di esposizione.
L'unico metodo di bonifica che elimina del tutto il rischio di malattie è la rimozione e lo smaltimento in discarica, poiché previene qualsiasi forma di esposizione, anche in situazioni di emergenza come alluvioni o terremoti.
Al contrario, il confinamento e l'incapsulamento dell'amianto richiedono una manutenzione costante e un controllo continuo delle fibre rilasciate.
L'Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) raccomanda la rimozione dell'amianto, pur riconoscendo che ci sono vantaggi e svantaggi.
Ogni situazione deve essere valutata specificamente.
Per il confinamento amianto è necessario rivolgersi ad aziende altamente specializzate, come Impresa Guerini, che si distingue per la sua specializzazione nelle bonifiche dell'amianto. L'azienda è regolarmente iscritta all'Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Bonifica amianto - Impresa Guerini
Le bonifiche dell'amianto sono essenziali per mettere in sicurezza diversi ambienti, come aziende, capannoni, industrie e fabbricati residenziali.
Per eseguire la rimozione dell'amianto in modo preciso e conforme agli standard di sicurezza, oltre a sostituire le coperture in eternit, servono tecnici qualificati e apparecchiature di ultima generazione.
Bonifica amianto - Ecoisol
Ecoisol è un'azienda specializzata nella bonifica dell'amianto.
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