Sono ancora vive le polemiche per la riduzione degli incentivi al fotovoltaico che, ecco affacciarsi all'orizzonte nuove proposte per il settore delle energie rinnovabili che, se attuate, porterebbero danni a uno dei pochi settori dell'economia italiana ancora in grado di attirare capitali.
Tra condono fiscale e condono edilizio sta circolando infatti insistentemente in queste ore un'altra voce, quella di un condono delle rinnovabili, cioè una sanatoria che dovrebbe interessare gli impianti installati senza autorizzazioni.
Si tratterebbe di un condono amministrativo e penale abbastanza modesto, basterebbe infatti pagare una oblazione di 10 euro a kW per gli impianti installati in maniera abusiva o difforme dalle autorizzazioni concesse e quindi contestati dalla Guardia di Finanza per il mancato rispetto delle prescrizioni ricevute.
Rientrerebbero quindi in questa sanatoria:
- impianti più grandi di quelli autorizzati;
- impianti costruiti in aree protette;
- impianti costruiti in maniera difforme dalle autorizzazioni;
- impianti bloccati per variazioni della normativa edilizia.
La proposta è stata avanzata dal Ministro delle politiche agricole Saverio Romano e, se accettata, potrebbe andare a far parte del Decreto Sviluppo che dovrebbe essere approvato nei prossimi giorni.
Inutile dire che per le imprese del settore si tratta di un controsenso: gli impianti che sfruttano fonti di energie rinnovabili hanno lo scopo di migliorare il rapporto dell'uomo con l'ambiente e favorire la sostenibilità, pertanto non si può accettare di condonare installazioni che vanno a ferire il paesaggio e non rispettano le normative sui vincoli.
Senza contare che, come per ogni annuncio di condono, c'è il pericolo dell'aumento delle installazioni abusive, avendo poi la certezza di poterle condonare.
Pertanto è ovvio e anche significativo che, nonostante le smentite del Governo, le associazioni di settore si siano dette preoccupate e assolutamente contrarie alla proposta, come dimostrano anche le dichiarazioni di Filippo Levati, presidente di IFI, Industrie Fotovoltaiche Italiane e Gianni Chianetta, presidente di Assosolare.
Del resto già in passato il business delle energie rinnovabili ha visto un preoccupante interessamento all'investimento da parte di capitali di origine mafiosa.
Un'altra proposta viene dalla Lega Nord e dovrebbe essere una perequazione fiscale, contenuta nell'articolo 47 dell'imminente Decreto Sviluppo.
L'idea è quella di rendere gli incentivi al fotovoltaico più alti al nord e più bassi al sud, a causa del minore numero di ore medie di insolazione presente alle latitudini più settentrionali che renderebbe gli impianti meno produttivi in queste zone.
Infine Confindustria ha proposto una moratoria sulla produzione di energie elettrica da fonti rinnovabili, in pratica uno stop momentaneo all'allacciamento di nuovi impianti di questo tipo alla rete, in attesa di smaltire le istruttorie delle richieste già in atto.
