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Il fenomeno della formazione di condensa sulle vetrate isolanti si può presentare in tre diverse forme. Considerando un pacchetto-vetro, come quelli largamente diffusi e usualmente costituiti da due lastre di vetro da 4 millimetri di spessore, con una intercapedine di poco più di un centimetro, la condensa può formarsi sulla faccia esterna del pacchetto-vetri, sulle facce interne degli stessi vetri o sulla faccia rivolta all'interno dell'ambiente.
In una qualsiasi struttura sono generalmente presenti ponti termici, dove col termine ponte termico si intende il contatto tra materiali diversi che induce la presenza di caratteristiche termiche significativamente differenti da quelle circostanti, queste ultime caratterizzate da una omogeneità di presenza di materiali. I ponti termici sono tra i principali responsabili della formazioni di condensa sulle strutture degli edifici e quindi anche sulle vetrate.
La condensa superficiale sugli strati interni dei vetri si manifesta più spesso negli angoli: questi ultimi, infatti, tendono a raffreddarsi rapidamente rispetto al resto della superficie vetrata, proprio perché quasi sempre a contatto con la struttura dell'infisso contenente il vetro. Il problema viene generalmente arginato dalle case produttrici a mezzo di intercalari nell'intercapedine del vetro, costituiti da materiali compositi, quindi particolarmente isolanti, che permettono di ridurre il fenomeno di formazione della condensa.
Analogamente, è possibile trovare in commercio pacchetti-vetro caratterizzati dalla presenza di distanziatori (in materiali isolanti) interposti tra i vetri interni e quelli esterni, che permettono di mantenere i vetri interni ad una temperatura maggiore con conseguente limitazione della formazione di condensa, negli angoli. Sulla superficie esterna del vetro, la formazione di condensa si manifesta raramente negli angoli, inversamente a quanto accade all'interno, poiché i bordi del vetro esterno si riscaldano maggiormente rispetto al resto della superficie.
Quindi il punto più freddo della superficie esterna di vetro si trova orientativamente nella zona centrale, in corrispondenza della quale le dispersioni termiche sono minori rispetto alle zone circostanti.
Naturalmente il maggiore disagio per le condizioni abitative è provocato dalla formazione di condensa sulle superfici interne del vetro dell'infisso, fenomeno dipendente da una serie di fattori tra cui il clima esterno, la temperatura dell'aria interna, la produzione di umidità nell'ambiente delimitato dalla vetrata in questione, le caratteristiche di ventilazione dell'ambiente, la temperatura superficiale della parete sulla quale è allocato l'infisso, il gradiente di temperatura tra l'ambiente interno e quello esterno.
Il fenomeno della formazione di condensa, correlato ai fattori descritti, naturalmente si amplifica in particolari ambienti come il bagno e la cucina, caratterizzati generalmente dalla presenza di vapori dell'acqua calda sanitaria o da umidità causata dalle attività in essi svolte.
Una soluzione per limitare la formazione di condensa è infatti basata sull'abbattimento di tali vapori, attraverso il loro convogliamento all'esterno dell'edificio, unitamente all'adozione di accorgimenti in termini di ventilazione e riscaldamento degli ambienti.
La formazione di condensa sulla superficie esterna del pacchetto vetrato si ha quando la sua temperatura è nettamente inferiore a quella dell'aria esterna, praticamente al di sotto del suo punto di rugiada (ovvero la temperatura a cui il vapore acqueo contenuto nell'aria passa dalla fase gassosa a quella di liquido).
Per i vetri semplici non si ha quasi mai sulla superficie esterna una temperatura inferiore alla temperatura dell'aria esterna, il che impedisce qualsiasi condensazione sulla faccia stessa, diversamente da quanto accade per i pacchetti costituti da più vetri. In questi ultimi la formazione di condensa si ha a seguito della mancanza di tenuta dell'aria o dei gas inerti posti nelle intercapedini tra i vetri.
In quest'ultimo caso, la sostituzione della vetrata è necessaria, tenendo presente che, in generale, esse dovrebbero avere una garanzia di dieci anni. La formazione di condensa sulla faccia esterna è funzione di diversi fattori: il flusso di calore generato all'interno dell'ambiente, la differenza di temperatura esistente tra la superficie interna e quella esterna del vetro, il valore di trasmittanza dello stesso vetro, lo scambio convettivo con l'aria esterna e le dispersioni per irraggiamento verso la volta celeste, quest'ultimo influenzato dalla maggiore o minore copertura del cielo.
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