Polemiche per il disegno di legge n. 1865 che mira ad ampliare in maniera arbitraria le competenze di geometri e periti.
Grandi polemiche hanno visto protagoniste in questi giorni diverse associazioni di architetti ed ingegneri, a seguito della presentazione, avvenuta lo scorso 10 novembre di un disegno di legge (di cui non è ancora iniziato l'iter di approvazione) mirante ad allargare in misura più che generosa le competenze di geometri e periti, e di cui principale firmataria risulta paradossalmente la senatrice Simona Vicari, architetto.
Il disegno di legge, recante Disposizioni in materia di competenze professionali dei geometri, dei geometri laureati, dei periti industriali con specializzazione in edilizia e dei periti industriali laureati nelle classi di laurea L-7, L-17, L-21 e L-23, si propone di allargare le competenze di queste figure a tutti i campi della progettazione architettonica e strutturale, del collaudo statico e della ristrutturazione.
In particolare l'art. 2 del ddl stabilisce che i geometri sono competenti per la progettazione architettonica e strutturale, la direzione lavori e il collaudo strutturale di edifici di volumetria fino a 5000 mc. Non ci sono poi limitazioni per quel che riguarda i lavori di risanamento conservativo, lasciando campo libero anche nel settore del restauro.
La progettazione architettonica e il collaudo amministrativo saranno consentiti anche per edifici superiori a 5000 mc, se i calcoli strutturali sono stati eseguiti da un altro tecnico abilitato.
L'art. 3, poi, amplia le competenze anche in materia urbanistica.
Curiosamente il disegno di legge è stato presentato a pochi giorni dalla pubblicazione della sentenza 19292/2009, che sembrava aver messo la parola fine al problema della distinzione di competenze professionali tra le varie figure che operano nel campo dell'edilizia, e, a seguito della quale, ci si chiedeva quale sarebbe stata la mossa degli ordini di geometri e periti per mantenere inalterata la loro presenza nel settore, che spesso è andata oltre il limite delle loro competenze.
Nel comunicato stampa pubblicato negli scorsi giorni dal Consiglio nazionale degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori, il presidente Massimo Gallione ha sottolineato come ancora una volta i drammatici accadimenti che interessano la penisola periodicamente, mettano in evidenza la rovina a cui è soggetto il territorio italiano sia in ambito antropizzato che naturale, e indicano che solo il rispetto rigoroso delle rispettive competenze professionali può assicurare una progettazione di qualità.
Il CNAPP ha chiesto un incontro con la senatrice Vicari per esprimere direttamente il proprio dissenso sul disegno di legge.
L'informazione sulla vicenda è partita dalla Rete, come avviene spesso per notizie passate inizialmente inosservate, tanto che sono attualmente presenti gruppi Facebook a favore e contro l'iniziativa.
È bene chiarire che le proteste di architetti ed ingegneri non sono semplici propositi di difesa corporativa, ma l'indignazione è dettata dal fatto che si è proceduto ad un riordino della materia, chiamando in causa due sole categorie professionali, quelle dei geometri e dei periti, escludendone altre senza ragione.
Infatti anche lo stesso Consiglio Nazionale degli Architetti riconosce la necessità di mettere mano ad un riordino delle competenze, ma auspica di farlo attraverso un tavolo tecnico in cui siano coinvolte tutte le categorie professionali interessate, in modo da analizzare le rispettive peculiarità e giungere ad una riforma di tutto il sistema professionale.