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Tutti conosciamo l'importanza di un corretto smaltimento dei rifiuti e siamo abituati a differenziare prodotti e confezioni in base alla loro natura.
In casa, generalmente accanto al bidone per la conservazione dei rifiuti indifferenziati, in base al Comune di residenza, teniamo una pattumiera destinata a raccogliere la carta, la plastica, l'organico e il vetro.
Per altri rifiuti, quelli che si sostituiscono molto meno frequentemente, ci rechiamo nelle isole ecologiche o nei bidoni che troviamo più vicino a casa.
Quando i rifiuti sono ingombranti spesso siamo abituati a chiamare l'azienda preposta per venirli a prelevare anche a domicilio: pensiamo a mobili, elettrodomestici ormai rotti e molto altro ancora.
Esiste poi una categoria di prodotti che spesso ci creano qualche dubbio e difficoltà perché non sappiamo come smaltirli nella maniera adeguata. Non vogliamo che si disperdano nell'ambiente o si mischino ad altre sostanze. Pensiamo alle pile esauste, ai farmaci scaduti, agli occhiali da vista che ormai non portiamo più o ancora ad abiti e scarpe che, anche se da noi scartati, potrebbero essere una risorsa per molte altre persone.
Tra gli articoli che non sappiamo bene come smaltire nella maniera giusta troviamo le lampadine, sempre presenti in casa per portare luce artificiale nelle varie stanze di casa.
Le lampadine accendono lampadari, lampade da tavolo, mobili e molto altro ancora.
Ma quando vanno sostituite non si sa bene a chi rivolgersi per gettarle in maniera adeguata.
Proviamo a far chiarezza partendo dall'elenco della lampadine che si prestano allo smaltimento.
Ogni giorni si producono molti rifiuti di diverso genere e tutti noi dobbiamo prestare particolare attenzione a non inquinare e questo non vuol dire solo gettare e disperdere nell'ambiente articoli a caso, ma anche sbagliare pur senza dolo, il contenitore di raccolta.
Tanti materiali possono contenere al loro interno sostanze che non vanno disperse nell'ambiente perché potrebbero essere nocive e per questo pericolose.
Dove buttare le lampadine?
Riciclo lampadine: come ci si comporta dunque davanti a lampadine esauste?
Bisogna prestare particolar attenzione perché non tutte le tipologie di lampadine va smaltita allo stesso modo. La raccolta differenziata riguarda lampade fluorescenti compatte, tubi fluorescenti, lampade a scarica ad alta intensità, lampade a vapori di sodio e le lampade led.
Queste ultime sono sempre più spesso utilizzate in casa, nei negozi o negli uffici per innumerevoli ragioni tra cui citiamo l'elevata resa, la durata di gran lunga superiore alle normali lampadine (la loro durata va da 10.000 a 50.000 ore a seconda del colore della luce, mentre le luci a incandescenza durano solo 750 ore) e il risparmio energetico.
Queste lampade poi, lo ricordiamo, non sviluppano calore, vantano un'accensione immediata e praticamente non richiedono alcuna manutenzione per molti anni, fino al momento della loro sostituzione.
Restano fuori le lampade a incandescenza e le lampade a alogeni.
È quindi importante tenere a mente che queste ultime due tipologie di lampade non sono soggette alla raccolta differenziata, al contrario delle lampadine a ridottoconsumo di energia (lampade basso consumo) che quindi vanno smaltite in un apposito contenitore.
A breve scopriremo dove trovare questi contenitori o dove recarsi per la raccolta.
Le strade da percorrere da parte di chi ha lampade adatte alla raccolta differenziata sono tendenzialmente due: recarsi al centro di raccolta comunale o alle isole ecologiche più vicino a noi o consegnarle ad un rivenditore, vedremo con quali modalità.
Ecolamp è un consorzio dedicato proprio alla raccolta, al fine dello smaltimento di lampade esauste e anche di articoli che forniscono o sono dotati di illuminazione.
Abbiamo già elencato le tipologie di lampade adatte alla raccolta, ma rientrano in questa categoria anche frigoriferi, climatizzatori, tv e PC, elettrodomestici vari. Tutti sono accomunati dal collegamento alla corrente elettrica, indispensabile per farli partire.
Per capire come lavora questo consorzio diamo qualche dato: da inizio anno, quindi dal primo gennaio 2017 al mese di settembre i centri di raccolta serviti sono stati 1839.
La normativa bolla questi prodotti come rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche la cui sigla è RAEE. Questi rifiuti, in tutta Europa stanno crescendo esponenzialmente, tre volte in più rispetto a rifiuti di altra natura. Le direttive europee in Italia si traducono nel Decreto Legislativo n.151 del 2005 e successivamente nel Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014.
L'obiettivo principale è ridurre in maniera concreta la quantità di rifiuti RAEE che devono essere smaltiti perché contengono sostanze nocive come cromo esavalente, piombo, mercurio e altre ancora.
Lo smaltimento, come accennato, porta il cittadino responsabile e recarsi nei punti di raccolta presenti sul territorio. Chi non sapesse già dove trovare un'isola ecologica attrezzata alla raccolta di lampadine e apparecchiature citate può consultare la sezione destinata sul sito Ecolamp al seguente indirizzo: www.ecolamp.it/centri-raccolta/.
Chiunque può semplicemente inserire il proprio indirizzo per trovare i centro più vicino nel quale recarsi quando si hanno rifiuti RAEE.
Un altro modo per essere certi di aver smaltito in maniera corretta questi rifiuti è recarsi nei negozi che vendono materiale analogo. Prima si poteva fare a fronte di un nuovo acquisto, ritiro uno contro uno, ma dal 2014 il ritiro da parte del negoziante deve essere fatto anche senza acquisto.
Per saperne di più è possibile consultare il Decreto Ministeriale n. 121/2016 in vigore dal 22 luglio 2016.
Ci sono cinque sigle, una per ogni gruppo di articoli appartenente ai rifiuti RAEE:
- prodotti che rientrano nel mondo refrigerazione e condizionamento come frigoriferi, condizionatori, congelatori e altri sono definiti R1
- prodotti per il riscaldamento e i grandi elettrodomestici per il lavaggio come lavatrice, lavastoviglie, forni e angolo cottura e stufe, hanno sigla R2
- tv e monitor del pc, piatti o ancora con tubo catodico sono R3
- piccoli elettrodomestici e altri non elencati precedentemente sono marchiati come rifiuti R4
- sorgenti luminose come lampade e tubi fluorescenti o a scarica ad alta intensità, a vapori di sodio e ad alta pressione, alogenuri metallici e lampade led sono invece rifiuti R5
Ecolamp si occupa della raccolta di R4 e R5, escluse le lampade alogene e a incandescenza.
A fine vita queste ultime non vengono considerate RAEE.
I contenitori per la raccolta e il trasporto, una volta pieni di rifiuti, sono sicuri e appositamente studiati per contenere e trasportare RAEE.
Ne esistono di due tipi:
- una apposita per tubi fluorescenti lineari;
- una per gli altri rifiuti luminosi.
Questi contenitori si possono trovare nelle aree ecologiche dei comuni che ne hanno fatto richiesta, più o meno 6.000 ad oggi in Italia.
Il consorzio Ecolamp si impegna anche nel promuovere campagne di sensibilizzazione sul territorio nazionale, come la più recente chiamata Accendiamo l'idea.
È questo infatti il titolo di un concorso promosso anche da Legambiente e rivolto al mondo scuola. Docenti e alunni potranno giocare e così approfondire l'importanza dello smaltimento dei rifiuti speciali come prodotti per l'illuminazione.
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