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La posa del parquet flottante è una soluzione pratica e versatile, adatta anche a chi desidera intervenire in autonomia.
Per ottenere un risultato durevole, è fondamentale preparare adeguatamente il fondo, utilizzando materassini isolanti e barriere al vapore.
Parquet in legno di ciliegio - Foto Armony Floor
I materiali necessari sono pochi, ma vanno scelti con attenzione, così come è importante seguire regole precise per l’incastro e la disposizione delle doghe.
Rispettare le distanze di dilatazione e l’orientamento della posa contribuisce a garantire stabilità e resa estetica.
In particolare, questa tecnica si rivela ideale per le maxiplance in legno, grazie alla loro struttura robusta e agli incastri di qualità, rendendo l’intervento più semplice e facilmente reversibile nel tempo.
La differenza principale tra parquet flottante e parquet incollato risiede nella tecnica di posa.
Il parquet flottante viene semplicemente appoggiato su un materassino isolante e un’eventuale barriera al vapore, senza l’uso di colle per fissarlo al sottofondo.
Parquet in bamboo a spina italiana - foto Armony Floor
Questo sistema è più veloce, reversibile e adatto anche al fai da te.
Il parquet incollato invece, richiede un fondo perfettamente stabile e asciutto, poiché viene fissato direttamente con collanti specifici.
La scelta dipende quindi dal tipo di supporto, dalla destinazione d’uso dell’ambiente e dalle esigenze pratiche o estetiche dell’intervento.
Una corretta preparazione del fondo è essenziale per garantire la riuscita della posa del parquet flottante.
La superficie deve essere uniforme, pulita, asciutta e priva di imperfezioni rilevanti.
Parquet in maxiplance - Foto Armony Floor
Qualsiasi pavimento preesistente stabile, come piastrelle o vecchi parquet ben ancorati, può costituire un buon supporto, così come un massetto ben stagionato.
Eventuali dislivelli superiori a 2 mm devono essere livellati con appositi prodotti.
È fondamentale verificare anche l’umidità del sottofondo, poiché l’eccesso può compromettere la durabilità del parquet.
Una base ben preparata evita scricchiolii, sollevamenti e usura precoce delle doghe.
La posa flottante richiede pochi strumenti, ma materiali fondamentali.
Tra questi, un materassino isolante, che svolge funzione fonoassorbente e correttiva rispetto a piccole irregolarità del fondo.
Parquet in rovere decapato grigio - Foto Armony Floor
Va sempre abbinata una barriera al vapore, soprattutto se si posa su massetto, per evitare risalite di umidità.
Le doghe di parquet devono avere incastri precisi (click o maschio/femmina) e uno spessore adeguato, generalmente tra i 10 e i 15 mm.
A completamento, occorrono distanziatori per mantenere i giunti perimetrali, seghetti per eventuali tagli, colla vinilica per rinforzare gli incastri (se previsto dal produttore) e battiscopa.
Il montaggio inizia da un angolo della stanza, posando le prime doghe con attenzione.
È buona norma disporle nel senso della lunghezza dell’ambiente, soprattutto nei corridoi o locali rettangolari.
Parquet rovere naturale - Foto Armony Floor
Le tavole si uniscono progressivamente, seguendo le istruzioni del sistema a incastro.
Ogni nuova fila va disposta sfalsando le giunzioni, per garantire stabilità strutturale.
È importante non forzare l’incastro, per evitare rotture.
Durante la posa, va sempre mantenuto un margine di circa 1 cm lungo il perimetro, per compensare eventuali dilatazioni del legno.
Le ultime doghe vanno rifilate con precisione per garantire un risultato armonioso.
Durante la posa del parquet flottante è fondamentale rispettare alcune regole tecniche.
La più importante è lasciare sempre uno spazio di dilatazione tra il parquet e le pareti, i serramenti, i camini e i raccordi con altri pavimenti: si consiglia un margine di circa 10 mm.
Questo spazio serve a compensare i movimenti naturali del legno dovuti a umidità e temperatura.
Parquet rovere decapato - Foto Armony Floor
Se la posa coinvolge più stanze, è consigliabile interrompere la continuità con giunti di dilatazione e profili di transizione.
La direzione di posa dovrebbe seguire la lunghezza dell’ambiente o la fonte di luce naturale principale.
La posa flottante è particolarmente indicata per le maxiplance in legno, che per dimensioni e peso richiedono una posa stabile ma al tempo stesso flessibile.
Questo tipo di installazione consente alle doghe di "galleggiare" sul fondo, permettendo al legno di muoversi naturalmente in risposta a variazioni di temperatura e umidità.
Parquet rovere naturale - Foto Armony Floor
Inoltre, la posa flottante è ideale in presenza di sottofondi difficili, come massetti umidi o pavimenti preesistenti che si desidera conservare intatti.
Il parquet flottante di Armony Floor risulta particolarmente indicato per questa tipologia di sottofondi, con prezzi competitivi e una qualità incredibile.
Le maxiplance proposte da Armony Floor, invece, si prestano perfettamente a questa soluzione grazie alla qualità degli incastri e alla lavorazione artigianale che non sempre è scontata in queste tipologie di prodotto.
In più, l’intervento è più rapido, non richiede l’uso di collanti e consente di sostituire facilmente singoli elementi in caso di necessità. Una scelta tecnica, estetica e pratica insieme.
Per chi desidera realizzare un pavimento in legno con posa flottante, Armony Floor rappresenta una scelta affidabile in termini di qualità e competenza.
L’azienda propone un’ampia gamma di parquet prefinito, con particolare attenzione alle maxiplance in rovere e bamboo, ideali per questo tipo di installazione.
Uno dei principali punti di forza di Armony Floor è la rete di posatori professionisti presenti su tutto il territorio nazionale, in grado di eseguire interventi precisi e a regola d’arte.
Ogni fase della produzione viene gestita internamente, dal controllo delle materie prime alla lavorazione finale, assicurando un prodotto certificato e conforme agli standard più elevati del settore.
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