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Con l'arrivo dei mesi freddi, la gestione dell'umidità in casa diventa una vera priorità.
Le temperature più basse impediscono una corretta ventilazione naturale, le finestre restano chiuse più a lungo e l'aria interna si carica rapidamente di vapore acqueo.
Il risultato di tutto ciò è una combinazione di fattori che favorisce la formazione di condensa sui vetri, odori stagnanti, asciugatura rallentata del bucato e, nei casi peggiori, la comparsa di muffe.
Presenza di umidità e scarsa aerazione possono provocare la formazione di muffe - Getty Images
Il deumidificatore è uno degli strumenti più efficaci per riportare l'umidità su livelli ottimali e mantenere un clima domestico salubre.
A differenza di soluzioni improvvisate, come sali o assorbi-umidità passivi, i modelli elettrici riescono a controllare il microclima con continuità, rimuovendo l'acqua in eccesso dall'aria in modo costante e programmabile.
Tuttavia, non tutti i deumidificatori sono uguali e per scegliere il modello più adatto alle nostre esigenze, è necessario conoscerne le caratteristiche tecniche.
I deumidificatori presenti sul mercato, come quelli di Ariston, si suddividono nelle seguenti categorie in base alla tecnologia di funzionamento:
Deumidificatore elegante e dall'ingombro ridotto - foto De Longhi
Per un uso invernale in ambienti medio-grandi, la scelta migliore resta quella del deumidificatore a compressore, purché dotato di sensori e funzioni adatte alla stagione fredda. Si pensi ai modelli migliori dell'azienda Argo.
L'errore principale da evitare è acquistare un deumidificatore troppo piccolo rispetto alle dimensioni della stanza in cui andrà collocato.
Infatti, per lavorare correttamente, l'apparecchio deve essere dimensionato in base a due fattori:
La seguente tabella riassume le caratteristiche di riferimento in termini di capacità estrattiva del deumidificatore in base alle dimensioni della stanza.
Capacità estrattiva del deumidificatore e ambienti consigliati per il suo utilizzo
In inverno, la capacità è particolarmente rilevante perché l'umidità interna tende a rimanere intrappolata più a lungo.
Un modello sovradimensionato, entro certi limiti, garantisce risultati più rapidi e un funzionamento meno stressante per l'apparecchio.
Molti utenti temono che il deumidificatore possa incidere troppo sulla bolletta, ma i consumi effettivi variano molto in base alla tecnologia e all'uso.
I modelli a compressore hanno potenze nominali che vanno dai 160 ai 400 Watt, mentre quelli più grandi possono superare i 500 Watt.
Deumidificatore modello Deos 21S - foto Ariston
Il consumo reale, però, non è continuo: una volta raggiunto il livello di umidità impostato, il motore si attiva solo quando necessario.
I modelli di deumidificatori moderni includono:
Rispetto al riscaldamento elettrico, un deumidificatore ha comunque consumi più contenuti e può perfino contribuire a migliorare la percezione del caldo in casa.
Un ambiente asciutto richiede meno energia per essere riscaldato e trasmette una sensazione di maggiore comfort termico.
In appartamenti di piccole dimensioni o con ambienti open space, la rumorosità diventa un parametro importante.
La maggior parte dei deumidificatori a compressore si colloca tra i 38 e i 46 decibel.
Deumidificatore asciugabucato con wi-fi per la gestione anche dallo smartphone - foto Amazon
Esistono modelli “silent” che possono essere impiegati tranquillamente in camera da letto e utilizzati nelle ore serali.
È essenziale valutare le schede tecniche e le recensioni dei prodotti, perché la rumorosità dichiarata non sempre corrisponde al valore effettivamente percepito.
In linea generale, i modelli con flusso d'aria verticale tendono a essere più silenziosi, mentre quelli con ventole frontali risultano più udibili.
La funzione “Laundry” presente in molti modelli permette di accelerare l'asciugatura del bucato, spesso problematica nei mesi freddi.
Questa modalità aumenta la velocità della ventola, mantiene il compressore attivo a potenza massima e riduce la formazione di odori stagnanti nei tessuti.
L'impiego del deumidificatore aiuta ad asciugare meglio e più rapidamente il bucato - foto EuroBrico
In una stanza di 10 – 12 m², uno stendino abbinato a un deumidificatore, ad esempio di EUROBRICO spa, può asciugare il bucato in tempi molto inferiori rispetto allo stendino tradizionale, evitando di saturare la casa di umidità.
Per l'uso del deumidificatore durante ii mesi invernali, alcune caratteristiche extra migliorano notevolmente l'efficienza:
Deumidificatore slim e silenzioso per la camera da letto e la cabina armadio - foto Argo
La presenza dell'igrostato digitale è ormai standard per quasi tutti i modelli: consente di evitare eccessi di deumidificazione, mantenendo un equilibrio tra comfort e risparmio.
Il posizionamento del deumidificatore incide più di quanto si creda.
In inverno è utile collocare il deumidificatore in una zona centrale della stanza, lontano da muri troppo freddi e lasciando almeno 50 cm di spazio libero su ogni lato.
Deumidificatore posizionato nel bagno cieco dove si genera molta umidità - foto Argo
Se utilizzato per il bucato, va posizionato a circa un metro dallo stendino, evitando di appoggiare i capi direttamente sulle griglie dell'apparecchio.
Se ubicato in ambienti molto umidi (taverne, bagni ciechi, lavanderie), il funzionamento costante per alcune ore al giorno aiuta a mantenere un clima stabile.
La scelta del deumidificatore va calibrata sul singolo ambiente.
Ad esempio, in un'abitazione con infissi datati o con scarsa ventilazione, occorre un modello potente, mentre in appartamento moderno spesso è sufficiente un device da 10–12 litri.
Optare per un modello silenzioso per l'utilizzo nella fascia serale e in camera da letto - foto EuroBrico
In presenza di muffe già sviluppate, il deumidificatore è un supporto indispensabile, ma va abbinato sempre a trattamenti specifici per le pareti.
L'obiettivo dell'impiego del deumidificatore non è solo eliminare l'umidità, bensì mantenere un ambiente sano evitando la condensa e rendendo gli spazi più confortevoli per tutta la stagione fredda.
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