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La vita è troppo breve per bere vini mediocri. Tale è l'assunto di Johann Wofgang Goethe. L'asserzione perfettamente condivisibile acquista anche maggior senso se si spende qualche parola in merito alla cultura del buon bere.
Ovvero se ci si sofferma per qualche istante su quella sorta di vademecum elaborato sulla base di esperienze millenarie capace ancora oggi di guidarci alla scoperta delle insospettate qualità di questa specialissima bevanda.
Si tratta in altre parole di andare oltre le formali ragioni di etichetta per riferirsi a un complesso di regole grazie alle quali possiamo riconoscere le caratteristiche organolettiche del vino e goderne a pieno.
Tra queste regole ce n'è una che ci preme approfondire: ciascun vino ha il suo bicchiere. La scelta del calice giusto in funzione del vino che ci si accinge a degustare collabora infatti a un consumo critico e consapevole di quello che a giusta ragione si è meritato l'appellativo di nettare degli dei.
Coprotagonista di primo livello assieme alla bottiglia e al suo prezioso contenuto un calice sagacemente maneggiato rivela un grande potere seduttivo e suscita una sottile, avvolgente fascinazione.
Questa è solo una delle ragioni non prettamente tecniche che hanno spinto le case produttrici ad attribuirgli le forme più disparate.
I differenti tipi di bicchieri servono dunque per assecondare non solo le esigenze olfattivo-sensoriali ma per spingere verso la fantasia l'attimo della mescita che prepara e propizia la beva.
Assodata l'importanza del calice cerchiamo di definire questo contenitore con maggiore dovizia. Il calice è un bicchiere o per meglio dire una famiglia di bicchieri, tant'è che le sue forme e dimensioni si costituiscono come motivo di differenziazione.
Questo si presenta con la classica forma a tulipano e si compone di quattro parti, ciascuna delle quali svolge una precisa funzione.
La parte terminale, quella che permette di gustare il vino, si chiama bocca e può avere maggiore o minore apertura.
La pancia, detta anche bevante, è il vero e proprio contenitore del vino e può essere più o meno larga in relazione alle caratteristiche proprie del vino stesso.
Lo stelo o gambo è la parte centrale del calice che conferisce a questo slancio ed eleganza e permette di tenere in mano anche per molto tempo il bicchiere senza alterare la temperatura del liquido in esso contenuto.
Il piede, infine, è la base su cui poggia il calice e serve a dargli stabilità oltre che ad agevolarne la presa.
Il materiale elettivo per i calici da vino è il cristallo perché esalta gli aromi, i profumi e la limpidezza del vino e permette di realizzare bicchieri dalle pareti estremamente sottili. In alternativa al cristallo si può utilizzare un vetro sottile e di ottima trasparenza.
La cosa più importante è abbinare la forma del bicchiere alle caratteristiche del vino da degustare. Ovviamente non sempre è possibile avere a disposizione il calice ideale per ciascuna tipologia di vino, sia per una ragione di spesa che di spazio. Ma è bene tenere conto di alcune indicazioni fondamentali che di seguito vi forniamo.
Per chi ama bere un vino bianco giovane e fresco la scelta sarà un calice a tulipano.
Per i vini bianchi più maturi è indicato un calice più ampio come il renano.
Chi decide di degustare un rosso di corpo medio sceglierà bicchieri da vino rosso dalla coppa rotondeggiante che esaltano il colore vivace e brillante di questi vini.
Per i rossi più strutturati si predilige un calice di grandi dimensioni, piuttosto panciuto, che permetta la giusta ossigenazione del vino. Il classico ballon ne è un esempio perfetto.
I vini di lungo invecchiamento e dal bouquet particolarmente complesso richiedono un bicchiere ancora più ampio come il Grand ballon.
Gli spumanti solitamente vengono serviti nei tradizionali flûte che consentono di apprezzarne il perlage.
Tuttavia oggi gli appassionati preferiscono degustare spumanti e champagne in bicchieri più larghi o in quelli da vino bianco.
La gamma dei calici da vino attualmente in commercio è vastissima. Ve ne sono in cristallo o in vetro, differenti per forma e struttura.
Tuttavia non tutti offrono le medesime garanzie di qualità e allora come orientare l'acquisto se decidiamo di regalare o regalarci un set di calici?
Sicuramente converrà affidarsi a quelle marche che nel tempo hanno saputo coniugare tradizione e innovazione mantenendo sempre alto lo standard di qualità dei propri prodotti.
Senza la presunzione di voler stilare una vera e propria classifica è possibile citare un novero di aziende che si sono distinte per la sapiente tecnica e la passione con cui hanno trattato questo oggetto senza il quale non avrebbe senso parlare di degustazione del vino.
BORMIOLI LUIGI spa propone una vasta scelta di bicchieri da vino che uniscono qualità e convenienza. È il caso della collezione Supremo di cui mettiamo in evidenza lo splendido Bugundy per vini rossi strutturati.
Schott Zwiesel è un'azienda pluricentenaria che da sempre produce bicchieri in vetro soffiato. Famosa in tempi più recenti per aver brevettato il TRITAN, un vetro resistente ed eccezionalmente trasparente. Per degustare al meglio uno spumante l'azienda, in collaborazione con Ca' del bosco, noto produttore di Franciacorta, propone la serie Handmane.
Riedel è da sempre leader nel settore dei calici. Prima nell'aver creato una collezione di bicchieri abbinati a ciascun vitigno. Dalla linea Vinum proponiamo l'elegante coppia di calici per Sauvignon Blanc
Altrettanto apprezzata da critici e sommelier è l'azienda Zaltify, la cui tradizione del cristallo risale a tempi remoti. I suoi calici lavorati a mano sono estremamente leggeri e trasparenti e dalle forme sempre accattivanti.
Un esempio è il bicchiere Zalto Borgogna, ideale per degustare vini pregiati come Barolo, Barbaresco, Pinot ma anche Borgogna, Amarone e Tempranillo.
Finita la degustazione è d'obbligo prendersi cura dei calici. Si procede ad un accurato quanto delicato lavaggio da eseguire preferibilmente a mano per evitare che si formino macchie che comprometterebbero la trasparenza del vetro.
Successivamente i bicchieri si capovolgono su un panno affinché le goccioline d'acqua residue scivolino via. A questo punto possiamo passare all'asciugatura con l'aiuto di un panno in microfibra oppure di lino del giusto spessore.
Questa operazione si esegue introducendo il panno all'interno del calice e con movimenti rotatori della mano si elimina ogni traccia di umidità.
Osservando il calice controluce si potrà verificare l'assenza di aloni e il grado di brillantezza.
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