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In inverno bisognerà prendere alcune accortezze per evitare che le piante gelino, soprattutto se ci si trova a latitudini con clima rigido.
Premesso che prevenire è meglio che curare, potrà sempre capitare di scordarsi una pianta fuori, oppure di essere sorpresi da un repentino abbassamento della temperatura. In alcuni casi purtroppo, la pianta gelata non sarà recuperabile.
Alcune specie, infatti, soprattutto quelle provenienti da climi tropicali, verranno danneggiate in maniera irreparabile. In altri casi però, come si andrà a vedere a breve, esistono dei modi per recuperare una pianta gelata.
Una premessa è d'obbligo. Non si tratta purtroppo di una scienza esatta.
A volte sarà possibile recuperare la situazione ma in altre bisognerà farsene una ragione.
Le piante, grazie a milioni di anni di evoluzione, hanno sviluppato una difesa contro il freddo, alcune specie più di altre. Quando la temperatura si abbassa queste accumulano zuccheri e altre sostanze che fungono esattamente come dell'antigelo.
Questo meccanismo fa sì che l'acqua presente nelle cellule non congeli.
La pianta potrà patire un pochino ma in questo modo non morirà. I problemi nascono però in caso di gelate improvvise che talvolta non daranno nemmeno il tempo di mettere al riparo la pianta.
Il meccanismo sopra descritto ha bisogno di qualche giorno, in modo tale che la pianta si possa acclimatare. Proprio per questo motivo i bruschi cali di temperature sono così temuti dalle piante, soprattutto per quel che riguarda le succulente e le tropicali.
Questa è indubbiamente la situazione più semplice perché si potranno agevolmente spostare le piante senza troppo lavoro.
Come detto sopra, in caso di gelate improvvise, potrà capitare di scordarsi una o più piante esposte agli agenti atmosferici.
La prima regola da seguire sarà quella di spostare la pianta in un luogo riparato e al sole, oppure all'interno. Evitare comunque sbalzi repentini di temperatura anche verso l'alto perché la pianta già provata, ne soffrirebbe ulteriormente.
Iniziare cercando un luogo che abbia non più di 15° C per poi alzare in maniera graduale la temperatura.
Controllare subito il terreno. Se risulta essere gelato non innaffiare assolutamente ma attendere che si scongeli prima di innaffiare, in maniera parca ma spesso, nuovamente.
Togliere eventuali foglie morte solamente dopo aver messo a riparo la pianta e solo quando si noterà una certa ripresa.
Se la pianta dovesse presentare danni molto gravi come tante foglie morte ma anche steli e rami molli, agire comunque sempre in maniera graduale.
Non bisognerà infatti farsi prendere dalla foga facendo quello che, a primo impatto, sembra la cosa migliore, cioè tagliare tutto o spostare la pianta subito ad una temperatura superiore ai 15° C.
Procedere quindi eliminando solamente le foglie totalmente compromesse (sembreranno quasi bruciate, foto sopra) ed eventuali rami e steli molli.
L'importante è non farsi prendere dalla fretta aspettando almeno 45 giorni e nel frattempo, innaffiando leggermente, si attende un'eventuale ricrescita.
Se non dovesse succedere nulla bisognerà quindi essere un poco più drastici.
Iniziare a tagliare fino a quando non si vedrà all'interno dei rami, una parte verde.
Quest'operazione si potrà effettuare fino alla base. Attendere quindi ancora 30 giorni circa nella speranza che la povera pianta possa riprendersi.
Il caso delle piante da esterno è un po' più complicato perché, come intuibile, non si potranno spostare. In questo caso specifico le piante che soffriranno il freddo saranno sia alberi sia cespugli e in generale tutte quelle piante considerate rustiche.
I casi meno gravi si riconosceranno perché a essere compromesse risulteranno solamente le foglie o al limite la parte finale dei rami. Anche in questo caso è da evitare nella maniera più assoluta un taglio immediato della parte offesa.
In generale Ie piante si riprenderanno da sole. Le parti danneggiate ,infatti, fungeranno da isolante, proteggendole. Evitare anche di eliminare eventuale fogliame caduto perché fungerà da copertura alle radici.
Andranno eliminate le parti rovinate solo quando sarà ben visibile la ripresa vegetativa e, in generale, quando le temperature saranno in maniera stabile, sopra lo zero.
Per quel che riguarda le innaffiature, andranno fatte con una certa frequenza perché freddo e vento tenderanno a disidratare la piante, ma senza esagerare con le quantità.
Il danno grave a una pianta gelata lo si noterà quando ci sarà in generale, foglie e rami risulteranno completamente secchi. Anche in questo caso però non bisogna disperarsi.
La maggior parte delle volte a risultare morto sarà solamente la parte "aerea" della pianta mentre le radici manterranno vitalità, cosa che da fuori ovviamente non si noterà.
Evitate anche in questo frangente di tagliare tutto di fretta. Bisognerà infatti pazientemente attendere la primavera e in molti casi vi saranno nuovi getti dal basso.
Solo ora arriverà il momento della potatura drastica di tutte le parti sicuramente morte. Bisognerà eliminare tutte le parti ormai secche, fino a quando non si noterà il nucleo verde dentro i rami.
Il consiglio quì è di tagliare solo un pezzettino per volta. Naturalmente saranno fondamentali irrigazioni con le solite modalità e in primavera sarà altresì fondamentale una buona concimazione, a seconda del tipo di pianta di cui ci si starà prendendo cura.
Concludendo, ecco quindi un piccolo vademecum con 4 regole fondamentali da fare quando ci si prenderà cura delle piante gelate. Queste regole sono, in generale, valide per tutti i tipi di piante sottoposte a tale stress.
Se il terreno risulta essere troppo bagnato può essere mortale per le povere piante. Durante l'inverno, se l'acqua gela tende a soffocare le radici.
Dopo una brusco calo di temperatura, quindi, bisogna sempre controllare le condizioni del terreno e decidere se innaffiare o meno.
Proteggere piante dal gelo: sacchi in tessuto Dewur
Se il terreno risulta essere asciutto bisognerà dare un minimo d'acqua alla pianta in modo da reidratarla e al contempo scongelare il terreno. Esagerando si andrà solamente a peggiorare la situazione.
Se invece il terreno risulterà ghiacciato è bene realizzare una pacciamatura per riscaldarlo. In questo caso evitare assolutamente di innaffiare.
È già stato scritto, ma repetita iuvant, di lasciare tutto il fogliame morto sulla pianta che fungerà da vero e proprio cappotto, proteggendola da altre eventuali gelate. Rimuovere le parti morte solo in primavera, quando la pianta ricomincia a crescere.
Se la pianta però si sta piegando sotto il proprio peso, rimuovere solamente alcune parti.
Il primavera quando si rimuoveranno le parti morte, ricordarsi sempre di utilizzare tronchesi nuove e sterilizzate.
Questa soluzione potrebbe salvare le piante colpite dal gelo.
Se risulta possibile, si potrebbe montare una piccola serra fai da te oppure acquistandone una per proteggere la piante che non possono essere spostate in un luogo più riparato.
Serra realizzata con tessuto non tessuto HaGa
L'ideale, ovvio, sarebbe creare questa struttura prima della gelata ma, anche se un pochino in ritardo, si darà la protezione necessaria alle piante per resistere al clima rigido.
Questa soluzione è comoda per piante vicine tra loro; nel caso di piante sparpagliare, ci si può procurare del tessuto non tessuto a metro.
Grazie a questo materiale si potranno ricoprire e proteggere le piante che al contempo continueranno a ricevere i raggi del sole.
Infine, quando la pianta risulterà indebolita e si deve riprendere, anche in questo caso a quasi tutti verrà in mente subito una cosa: il fertilizzante.
Per recuperare una pianta gelata, lasciare invece perdere quest'operazione per rimandarla in primavera. In inverno, infatti, le piante tendono a rallentare il loro ciclo vegetativo, per proteggere i nuovi e delicati germogli. Forzando la pianta a generarli li esporrà solamente al freddo, peggiorando non di poco la situazione.
Ogni pianta ha il suo periodo ideale per la concimazione quindi, a seconda della specie, controllare quindi sulla confezione quando iniziare questa fase.
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