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Il dissesto idrogeologico è un problema molto frequente nel territorio italiano. Racchiude i fenomeni di compromissione del suolo, tra cui l'erosione, le alluvioni e le frane che, pur innescandosi a seguito di fenomeni meteorologici, come ad esempio piogge intense, hanno come causa predominante le attività umane.
Altro parametro da considerare è il tipo di terreno: esistono dei territori più predisposti all'insorgere di fenomeni franosi, quindi alla degradazione del suolo.
Quando si verifica un caso di dissesto idrogeologico c'è il rischio che l'ambiente circostante possa essere compromesso, soprattutto se in presenza di abitazioni, da considerarsi come un evento catastrofico.
Per tale motivo occorre provvedere alla prevenzione mediante interventi mirati.
Le frane sono provocate da un distacco, per azione della gravità, di grandi quantità di materiali rocciosi da versanti che, per scivolamento o caduta, discendono verso il basso. Morfologicamente le frane hanno tre zone, una di distacco, una in cui ha luogo il movimento e una di accumulo.
Oltre ai rischi dipendenti dalle condizioni meteorologiche, le cause sono imputabili sia alla deforestazione, poiché l'assenza di radici in grado di trattenere il terreno danneggia la stabilità del pendio, sia alla forte edificazione che porta a un aumento della fragilità del suolo.
Il territorio appenninico, ad esempio, rientra nelle aree a rischio, in quanto presenta rocce argillose facilmente sgretolabili.
Esistono diversi tipi di frane a seconda dei movimenti franosi:
Per evitare che si incorra nel problema del dissesto idrogeologico, sono previste delle attività di monitoraggio e prevenzione del rischio nei luoghi soggetti a movimenti franosi.
È importante controllare i dati microclimatici e le condizioni del territorio, cercando di evitare di costruire in posti in cui è frequente il rischio idrogeologico. Non solo, è molto importante anche tener conto delle caratteristiche del suolo e degli eventuali rischi in caso di edificazione.
Il miglioramento può avvenire se si effettuano alcuni interventi tra cui la stabilizzazione dei pendii, il rimboschimento o l'adeguamento dei corsi d'acqua.
Il rimboschimento rappresenta quel processo atto a recuperare le superfici boschive montane o collinari per diminuire il rischio di frane.
Abbiamo già anticipato che è grazie alle radici degli alberi che il terreno è più protetto e consolidato, esse infatti hanno la capacità di legare le particelle del suolo rinforzandole e abbassandone l'erodibilità.
Le radici garantiscono un supporto al suolo, fissando lo strato superiore instabile alla roccia sottostante stabile.
La presenza di piante migliora le caratteristiche idrologiche, in quanto tramite l'evapotraspirazione, è possibile prelevare l'umidità dal suolo e disperderla nell'aria.
Le foglie, inoltre, sono in grado di assorbire l'acqua di pioggia diminuendone di conseguenza l'infiltrazione nel terreno.
La vegetazione gioca quindi un ruolo essenziale per la riduzione del rischio idrogeologico.
L'ingegneria naturalistica è in grado di offrire metodologie per ridurre il rischio di frane, adoperando materiali quali legno, pietra o acciaio.
Terra & Ambiente costruisce delle strutture a basso impatto ambientale ottimali sia per la sicurezza che per la qualità.
Tra le varie tipologie di strutture troviamo le terre armate utilizzate per la realizzazione di muri di sostegno, le palificate semplici, per consolidare versanti, formate da incastellature di pali in legno collegati mediante chiodature e le palificate doppie in legno, tridimensionali che hanno la qualità di essere molto flessibili.
Importante l'idrosemina, tecnica che permette di realizzare prati su superfici molto complesse, essenziale per il ripristino ambientale. È una soluzione dai costi molto ridotti, ottimale per il sostegno dei terreni.
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Il sistema Tenax T-BLOCK presenta una facciata a blocchi di calcestruzzo adatto per realizzare muri di contenimento.
Posato a secco, non necessita di manodopera e i blocchi sono in calcestruzzo vibrocompresso con finitura facciavista collegati alle geogriglie di rinforzo.
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La sua vita utile è di circa 120 anni e presenta requisiti di antigelo, idrorepellenza e resistenza al fuoco.
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