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Un generico edificio è composto di più parti, partendo dalla quota del piano di campagna, se si va al di sotto di essa, ci sono le fondazioni, ovvero quegli elementi che hanno la funzione di scaricare il peso dell'intero edificio sul terreno, al di sopra di queste vi sono poi le strutture portanti che si suddividono in elementi verticali, pilastri, ed elementi orizzontali, travi che appunto determinano con il loro intreccio la struttura dell'edificio se si fa riferimento ad edifici in cemento armato, il quale verrà poi perimetrato da muri, che in gergo tecnico vengono definiti tompagnature esterne.
Ma in ogni edificio ci sono anche degli elementi che appunto vengono definiti aggettanti, come i balconi, i cornicioni di coronamento che si solito sono molto decorati e si trovano in corrispondenza del solaio di copertura dell'edificio.
Questi elementi vengono definiti aggettanti, poiché sporgono o sono a sbalzo rispetto al filo dell'edificio e quindi risentono particolarmente dell'attacco degli agenti atmosferici in particolar modo vento e pioggia che con la loro azione portano ad un degrado del materiale di cui questi elementi sono costituiti, diminuendo la loro sezione resistente e rendendoli quindi più deboli.
Il materiale dipende dal tipo di struttura di cui stiamo parlando infatti sia balconi che cornicioni aggettanti possono essere realizzati con cemento armato o in muratura.
L'azione atmosferica su elementi costruttivi esposti direttamente ad essa può portare anche allo sgretolamento degli stessi. Se si fa riferimento ad un balcone la problematica pericolosa a cui si può andare incontro è quella relativa alla caduta di calcinacci e di parti d'intonaco dall'intradosso del balcone.
Questo accade perché spesso a causa di una sbagliata installazione della ringhiera, l'acqua piovana scorrendo lungo i piantoni verticali della ringhiera s'infiltra all'interno della soletta del balcone andando a intaccare le armature metalliche di questo che tendono ad espandersi e a far esplodere il copri ferro.
Questo porta poi all'ammaloramento della parte di calcestruzzo rimanente che diventando debole tende a sgretolarsi e a cadere sottoforma di calcinacci.
La stessa cosa accade per i cornicioni altri elementi aggettanti dell'edificio, che però vengono colpiti direttamente dalle intemperie, anche in questo caso, il calcestruzzo o la muratura che li costituisce tende ad indebolirsi e successivamente a sgretolarsi, ecco perché spesso vediamo che i cornicioni dei palazzi sono tutti avvolti da reti contenitive di sicurezza, che appunto hanno la funzione di contenere la caduta di calcinacci dall'alto.
Questa problematica trova maggiore diffusione nelle zone vicino al mare, infatti l'azione degli agenti atmosferici coadiuvata dall'aereosol marino porta alla nascita di fenomeni di degrado, che vengono definiti sotto pelle, e che si riscontrano sulle superfici esterne realizzate in calcestruzzo armato di tutti gli edifici e anche sugli sporti balconi che come elementi aggettanti sono maggiormente colpiti.
Quando ci si ritrova ad avere a che fare con situazioni del genere, quindi elementi aggettanti molto degradati, la prima cosa da fare è metterli in sicurezza, le tecniche possono essere le più svariate così come la scelta dei diversi materiali.
Spesso non è possibile installare dei ponteggi, quindi bisogna intervenire con una tecnica che viene definita alpinistica, c'è un'azienda specifica nel settore che appunto si occupa di questi particolari lavori di ristrutturazione, Ediliziacrobatica SpA, e si avvale di muratori acrobatici, che sono in grado di eseguire con le massime competenze i lavori di messa in sicurezza.
Questi muratori sono letteralmente sospesi in aria con delle funi e in questa posizione eseguono il disgaggio delle parti in distacco, ovvero le rimuovono completamente per evitare ulteriori cadute, e poi intervengono risanando dapprima i ferri di armatura con prodotti della Mapei come ad esempio il Mapefer, oppure della KERAKOLL spa, Geolite, successivamente poi mettono in sicurezza il manufatto con una boiacca composta da aggreganti, elementi protettivi, acqua e cemento.
Questa soluzione viene molto utilizzata soprattutto in quegli edifici, dove appunto per problemi logistici e di spazio è complicato se non impossibile montare un ponteggio.
Un'altra tecnica di rinforzo per elementi aggettanti quali appunto cornicioni e balconi è quella proposta da Lancellotti Restauro che nel suo ciclo d'intervento propone dapprima un intervento di riparazione, seguito da una ricostruzione della sezione originaria dell'elemento, successivamente poi vi è la fase di messa in sicurezza in modo definitivo dell'elemento, mediante l'impiego di tessuti in fibra di vetro o carbonio strutturale, note anche come FRP, al fine di impedirne in modo efficace il successivo degrado.
Ovviamente la casistica alla quale si può andare incontro è la più svariata, ogni intervento deve essere fatto e pensato, facendo riferimento alla situazione, cercando di risanare e rinforzare nel modo meno invasivo possibile.
La tecnologia più moderna oggi permette di migliorare questo sistema di messa in sicurezza realizzando un FRP con speciali miscele di resine che poi verranno inglobate all'interno di malte umide essenzialmente a base di calce. In questo modo il tempo di intervento verrà ridotto notevolmente poiché non si dovranno attendere i lunghi tempi di presa per la maturazione delle malte applicate.
La tecnica che quindi viene utilizzata e che adopera questi tessuti in vetro strutturale prende il nome di fasciatura e riesce a porre fine a due problematiche importanti quando si ha a che fare con situazioni del genere: la prima è di impermeabilizzare l'estradosso, cercando nel contempo di salvaguardare eventuali cadute di porzioni di laterizi e calcestruzzo dall'estradosso.
I tessuti strutturali in vetro, sono più economici del carbonio, e riescono a risolvere il problema della caduta dei calcinacci, evitando anche il ricorso alle reti verdi di sicurezza.
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