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Una causa di cattivo funzionamento dell'impianto elettrico è il corto circuito.
Esso avviene quando la corrente non segue il percorso che dovrebbe, ritrovandosi in posti non desiderati.
Quando si verifica un corto circuito i fusibili si bruciano e l'interruttore scatta continuamente. In genere, se il circuito è attivato produce anche un forte suono.
Se la corrente salta, tutto ciò che di elettrico è presente nell'edificio cessa di funzionare.
Il motivo può originarsi o dal semplice malfunzionamento di un elettrodomestico oppure, nella peggiore delle ipotesi, da un impianto non realizzato a regola d'arte.
Anche se la norma CEI 64-8 prevede l'installazione di interruttori salvavita atti a proteggere l'impianto dalla corrente di corto circuito, è possibile che la situazione si presenti, per cui è fondamentale risolvere nell'immediato il problema, altrimenti si potrebbe incorrere nel deterioramento dei fili o, in casi più gravi, in incendi.
Bisogna in primis fare una distinzione tra cortocircuito elettrico e sovraccarico, problemi simili ma provocati da cause diverse.
Il contatore domestico ha in genere una capacità di 3 kW, se la richiesta di energia elettrica supera la portata massima del contatore, avviene l'interruzione della corrente.
È facile capire se si tratta di sovraccarico perché sul quadro elettrico gli interruttori saranno tutti alzati, per cui il problema è da rintracciare nel contatore.
La corrente di cortocircuito invece dipende da un cattivo funzionamento della rete elettrica. I cavi sono formati da 3 fili: il filo per la corrente, chiamato fase, il filo per la corrente di ritorno, chiamato neutro, e il filo per la messa a terra.
È importante che questi tre fili restino isolati tra di loro, altrimenti si può incorrere in un corto circuito.
Qualora avvenisse, il contatore dovrebbe risultare ancora attivo, mentre sul quadro generale saranno abbassati uno o più interruttori.
Tecnicamente, quindi, le correnti di corto circuito elettrico avvengono quando si ha un contatto accidentale tra il filo di fase e filo neutro, si crea dunque un flusso di corrente di forte intensità che attraversa il circuito, causando l'intervento del salvavita o il danneggiamento del fusibile.
È necessario individuare la causa così da poter intervenire in tempo utile.
Per tracciare il corto circuito, la prima cosa da fare è staccare la corrente.
Si esegue un controllo del quadro elettrico per capire quale sia l'interruttore saltato; ad ogni interruttore è collegato un circuito.
Si procede a scollegare gli elettrodomestici e i dispositivi allacciati al circuito in cui si è verificato il guasto. Se riattivando l'interruttore la corrente non salta più, si può dedurre che il problema è stato provocato da un dispositivo elettrico.
Si ritornano quindi a collegare gli elettrodomestici uno alla volta e, nel momento in cui l'interruttore scatta, allora è l'apparecchio allacciato a dover essere isolato.
Se invece, pur non essendo collegato nulla al circuito, riaccendendo l'interruttore questo continua a scattare, il problema è interno alle pareti.
Il corto circuito potrebbe infatti derivare da una presa, è dunque necessario estrarla per poi effettuare un'ulteriore verifica della corrente.
Se continua a saltare allora il problema è attribuibile all'impianto, per cui risulterà necessario affidarsi ad un professionista del settore.
Uno strumento utilizzato dagli elettricisti per individuare la corrente di cortocircuito è il tester. Chiamato anche multimetro, esso misura la tensione (unità di misura: Volt), la resistenza elettrica (unità di misura: Ohm) e l'intensità di corrente (unità di misura: Ampere).
Oltre a questa valutazione, il tester è in grado di eseguire una verifica sullo stato dei fili e sulla presenza di corti circuiti, grazie a due reofori, fili conduttori uno di colore nero e l'altro di colore rosso che terminano con componenti elettriche, atte a eseguire le prove.
Il multimetro si può utilizzare in due modi: come indicatore di continuità elettrica o come misuratore per il calcolo della corrente di corto circuito.
Il primo caso è il più semplice: se due componenti elettriche sono collegate con un filo conduttore, allora esiste continuità elettrica.
Il tester avverte con un suono che i punti analizzati non hanno interruzione, così è possibile operare senza concentrarsi sullo strumento ma sui circuiti da controllare.
Per la prevenzione da correnti di corto circuito, è fondamentale che l'impianto elettrico sia realizzato a norma, ma non è l'unica cosa a cui dover prestare attenzione.
È infatti necessario praticare degli accorgimenti sicuri quando si tratta di corrente ed eseguire delle operazioni di manutenzione ordinaria.
Gli elettrodomestici, ad esempio, devono essere manutenuti in maniera periodica da tecnici specializzati e bisogna evitare di usare nello stesso tempo più dispositivi che consumano molto.
È bene scegliere ciabatte, al posto di spine multiple, per non sovraccaricare troppo le prese.
Si consiglia di staccare le spine quando non si è presenti in casa ed evitare di inserire prese o fili in vicinanza di tende o materiali infiammabili.
Utilizzare degli interruttori di circuito o dei fusibili di sicurezza che hanno il compito di scollegare la corrente in caso di sovraccarico è un altro accorgimento inevitabile da adottare per prevenire il corto circuito.
Affidarsi a un elettricista di fiducia consente di potersi rivolgere a lui in caso di emergenza, ma anche di conservare in perfetto stato l'impianto senza dover incorrere in costi eccessivi.
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