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Gli interruttori magnetotermici sono apparecchi elettrici adoperati per la protezione dell'impianto da sovraccarichi o cortocircuiti.
Sono dispositivi salvavita che si avviano nel momento in cui si ha un eccessivo assorbimento di energia che potrebbe causare il danneggiamento dell'impianto.
Il compito è di interrompere il flusso di energia elettrica in caso di dispersioni di corrente o di contatti diretti o indiretti.
Affinché un impianto risulti a norma di legge, in base al Decreto n.37 del 2008, è fondamentale la presenza dell'interruttore salvavita nel quadro elettrico che avrà bisogno di manutenzione periodica per un funzionamento ottimale.
Il nome magnetotermico deriva dal fatto che ha due componenti:
Nel momento in cui scatta l'interruttore basterà azionare una leva o premere un pulsante in modo da ripristinare il flusso di energia elettrica.
L'interruttore automatico magnetotermico è nato per sostituire i vecchi fusibili o interruttori termici, con il vantaggio di poter essere ripristinato in maniera semplice.
La corrente elettrica crea un effetto termico (Joule) che causa il riscaldamento del conduttore. Se all'interno di un dispositivo o di un conduttore la corrente supera il valore massimo, avviene il surriscaldamento.
Si parla quindi di sovracorrente, un problema che può causare gravi danni all'impianto elettrico. I motivi che originano la sovracorrente sono il cortocircuito e il sovraccarico.
Nel primo caso, si tratta di una corrente di elevata intensità originata dal contatto diretto tra due conduttori che hanno un potenziale diverso.
In questo caso il cavo non è capace di reggere valori così elevati, per cui si fonde o può infiammarsi.
Il sovraccarico, invece, avviene nel momento in cui la corrente supera un certo valore. Anche qui si può giungere alla fusione del materiale isolante, con il contatto tra conduttori e la conseguente possibilità di cortocircuito.
È per questo motivo che viene utilizzato l'interruttore magnetotermico, dispositivo atto a bloccare le correnti che attraversano l'impianto elettrico.
L'interruttore salvavita, chiamato anche interruttore magnetotermico differenziale, include tutte le protezioni, termica, differenziale e magnetica.
All'interno si trovano due diverse sezioni.
La parte magnetica interviene nel momento in cui avvengono eventuali cortocircuiti, individuando nell'immediato lo sbalzo del flusso di corrente.
Il funzionamento si basa su un nucleo in ferro su cui agisce una forza che si genera da un elettromagnete.
Questo a sua volta viene sollecitato da due forze opposte, la magnetica che attrae in direzione del nucleo e l'elastica, originata da una molla che si carica quando il circuito si chiude.
Nel momento in cui si ha il cortocircuito, la forza magnetica vince quella elastica facendo aprire immediatamente il circuito bloccando così il passaggio di corrente.
La parte termica, che si aziona tramite una resistenza elettrica, protegge dai sovraccarichi energetici che potrebbero danneggiare le componenti dell'impianto.
Lo sganciatore termico è costituito da due lamine accoppiate che hanno coefficienti di dilatazione termica differenti.
Quando aumenta la corrente, aumenta di conseguenza la temperatura delle lamine fino a causare una deformazione. Nel momento in cui si arriva a una deformazione critica, scatta la molla a cui è allacciato un perno capace di far aprire i contatti e far scattare l'interruttore.
Vediamo ora come funziona un interruttore differenziale.
Esso si attiva quando si crea una dispersione, ovvero un guasto verso terra, oppure nel caso di folgorazione, assicurando la protezione da contatti diretti e indiretti.
Il funzionamento è basato sulla differenza di correnti elettriche in ingresso e uscita dal sistema elettrico che si originerebbe nel caso di contatto con una massa in tensione accidentale.
Anche questa caratteristica è inclusa nell'interruttore magnetotermico che viene per questo chiamato interruttore differenziale magnetotermico.
L'interruttore magnetotermico e differenziale è costituito da un pulsante TEST, caratterizzato dalla lettera T che consente la verifica del corretto funzionamento del dispositivo.
È conveniente eseguire il test periodicamente così da avere la sicurezza dell'interruttore.
Nel momento in cui si preme il pulsante T, viene simulata la condizione di guasto, interviene così il salvavita che dovrebbe scattare automaticamente.
Se questo non succede allora qualcosa non funziona e c'è il bisogno dell'intervento di un tecnico specializzato.
Se il salvavita ha qualche malfunzionamento infatti potrebbe non proteggere adeguatamente l'abitazione.
Gli interruttori salvavita sono capaci di rilevare la differenza tra corrente entrante e uscente da un circuito. Possono classificarsi in base al tempo di interruzione, alla corrente e al tipo di impiego.
Nei riguardi del primo punto, la suddivisione avviene in base al tempo che lo sganciatore magnetico impiega per bloccare la corrente di corto circuito.
In questo caso ci sono:
Per quanto riguarda la corrente, in base alla curva di intervento magnetotermico, gli interruttori vengono suddivisi in:
La terza suddivisione avviene in base alla tipologia di impiego e a come l'ìinterruttore è stato costruito. Esistono:
Gli interruttori automatici a corrente residua con protezione da sovracorrente (RCBO) Siemens Elettrodomestici abbinano in un solo apparecchio la protezione dalle sovratensioni e il rilevamento della corrente residua.
I magnetotermici differenziali compatti 5SV1 permettono l'installazione di diversi dispositivi di protezione all'interno della scheda di distribuzione in modo tale che le installazioni già presenti possano ampliarsi facilmente in una soluzione compatta e salvaspazio.
Interruttore magnetotermico Siemens
Queste protezioni sono un'ottima soluzione sia per interventi di retrofit che per nuove realizzazioni.
L'apertura dei contatti sfrutta solamente l'energia della corrente di guasto.
In questo modo si potrà incrementare la ripartizione dei circuiti e avere continuità del servizio, in modo da aumentare la sicurezza e l'efficienza dell'impianto.
Gli interruttori modulari magnetotermici differenziali proposti dall'azienda bticino sono muniti di sganciatori magnetotermici atti a proteggere dai guasti verso terra, dai cortocircuiti e dai sovraccarichi.
Come anticipato, in base al Decreto Ministeriale n.37 del 2008 l'impianto per essere a norma deve avere un interruttore differenziale magnetotermico all'interno del quadro elettrico.
Interruttore magnetotermico bticino
In particolare gli interruttori magnetotermici differenziali della serie FA82C16 hanno potere di interruzione pari a 4,5 kA. La corrente nominale va da 6 A a 32 A con curva di intervento magnetotermica di tipo C.
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