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Per erigere una tramezza leggera e sottile si usano i mattoni a sei fori rettangolari. Spesso si usano anche mattoni più grossi e pesanti, in base all'estensione della parete e alle funzioni che dovranno avere gli ambienti. Il legante è costituito da una malta di calce in cui potete aggiungere un poco di acqua in più per ottenere un impasto piuttosto fluido. Se l'ambiente è molto umido potete usare, al posto della calce standard, la calce idraulica.
Prima di decidere il punto esatto in cui collocare una parete verificate che la soletta del pavimento non abbia problemi a sopportare il peso della nuova parete (che è valutabile intorno ai 100-150 kg per metro quadro di parete finita) senza alcun pericolo di flessioni. Si tratta di una valutazione importante per la buona riuscita del lavoro. Se la stanza in cui inserirete la tramezza è al piano terra (e non vi è cantina) il problema non si pone ma se è ai piani superiori questa verifica è essenziale.
Una nuova parete non può essere collocata troppo vicina a finestre preesistenti in quanto queste devono potersi aprire senza problemi. Nella zona in cui la nuova tramezza va ad appoggiarsi potrebbe esservi incassata una canna fumaria o una conduttura elettrica (o un tubo dell'impianto idrico o del riscaldamento) e l'aggiunta creerebbe dei problemi.
Tenete anche presente che l'impianto elettrico va preventivamente rivisto, in quanto è necessario realizzare una nuova cassetta di derivazione per alimentare elettricamente la nuova stanza che si viene a creare.
Fatte tutte queste considerazioni preventive e steso un progetto preciso, potete procedere con la tracciatura della nuova tramezza e la realizzazione delle guide per le lenze. In prossimità delle estremità superiori e inferiori della nuova parete e lungo la linea di contatto della nuova parete con quelle adiacenti, inserite un paio di tasselli a gancio e stendete tra di essi un filo di ferro sottile, molto ben teso.
Questi due fili, ricevono una lenza, dotata di due occhielli alle estremità. Grazie agli occhielli la lenza può essere spostata verso l'alto mano mano che la parete cresce, segnando con assoluta precisione il piano verticale da mantenere. Durante il lavoro i fili e la lenza non devono essere tolti e rimessi perché si rischierebbe di perdere l'allineamento.
Stendete un cordone di malta spesso un paio di centimetri (sul pavimento) da una parete all'altra (che, per il momento, immaginiamo senza porte: vedremo più avanti quali interventi si devono attuare per le aperture). Per eliminare l'influenza di eventuali irregolarità del piano d'appoggio livellate il cordone con un listello muovendolo molto lentamente verso sinistra e verso destra.
Continuate fin quando, controllando con la bolla, verificate che il cordone sia perfettamente piano in ogni punto. Applicate il primo corso di mattoni, collocandoli con il fianco più stretto a contatto con la malta e assestateli nella malta stessa con qualche colpettino. Realizzate, in questo modo, tutto il primo corso di mattoni, tenendolo perfettamente in linea con la lenza che, all'inizio del lavoro, avrete abbassato fino a toccare quasi terra.
Il secondo corso si applica sul primo con le stesse modalità ma, poiché le commessure verticali vanno alternate, se avete cominciato il primo corso con un mattone intero, iniziate il secondo con un mezzo mattone e viceversa. Naturalmente seguite sempre la linea della lenza che avrete provveduto ad alzare di un poco, in modo da averla sempre ben accostata al corso che state posando. Controllate anche con la livella a bolla che il corso sia orizzontale.
È bene creare, ogni tre-cinque corsi, un'unione stabile tra la nuova parete e quelle d'appoggio. Scavate in queste pareti, usando lo scalpello e il mazzuolo, dei fori di grandezza adeguata per farvi penetrare la testa di un mattone per almeno 5-7 centimetri.
Quando procedete all'applicazione del corso di mattoni, il primo lo piazzerete all'interno di questa rientranza, collegandolo con un po' di malta.
Il mattone di inizio del corso (che va inserito nelle pareti) lo piazzate nella rientranza con la testa dotata di malta per creare il necessario ancoraggio. Il corso che bloccate a una estremità va ancorato anche all'altra, nella parete opposta.
Fate sempre attenzione che il primo mattone, inserito nella parete d'appoggio, termini esattamente al centro del mattone sottostante.
In prossimità del soffitto dovrete, con molta probabilità, spezzare dei mattoni nel senso dell'altezza per chiudere lo spazio risultante tra l'ultimo corso intero e il soffitto stesso. Controllate ancora gli ultimi corsi con la livella a bolla quindi lasciate indurire il tutto per un paio di giorni prima di procedere ad altre fasi del lavoro. Per lavorare comodamente e con sicurezza sulla parte alta della tramezza potete realizzare un basso ponteggio.
Se nella parete prevedete di installare una porta, prima di iniziare la costruzione della tramezza, assemblate il telaio in legno (detto anche animella) che dovrà esservi inserito, in modo da creare l'esatto spazio necessario per il montaggio della porta. Il telaio si realizza con tavole della sezione di 30x140 mm (ma si trova già pronto presso i rivenditori di materiale edile).
Per creare un solido collegamento tra il telaio e la muratura il telaio è dotato di robuste zanche metalliche fatte a forma di S, in modo da protendersi all'esterno ed essere inserite nella muratura.
Dopo aver tracciato la sede della nuova tramezza e individuato con precisione la posizione della porta, collocate il telaio, in piedi e ben in verticale. Il telaio va bloccato nella posizione giusta e mantenuto ben fermo durante la costruzione della parete, fin quando la tramezza non lo inglobi saldamente, senza pericolo che si muova. Quindi dovete bloccare le due estremità inferiori del telaio. Poi, appoggiate un paio di tavole sulla traversa del telaio e inchiodatele in posizione. Infine fermate le loro estremità inferiori con dei mattoni o con altri corpi pesanti.
Quando il telaio è collocato nel posto giusto e bloccato in posizione, potete passare alla costruzione della parete secondo le tecniche illustrate precedentemente ma dovrete collegare in modo opportuno il telaio alla tramezza. I corsi vengono realizzati nel modo solito e, accanto al telaio della porta, i mattoni devono essere tagliati in modo da accostarsi esattamente al legno.
Quando raggiungete il livello in cui c'è una zanca lasciate un poco di spazio tra l'ultimo mattone posato ed essa in modo da poterla inglobare con una certa quantità di malta.
Continuate a posare i corsi di mattoni e salite con la parete anche dalla parte opposta del telaio, ove la parete può essere anche molto corta, ma la lavorazione è la medesima.
Proseguendo nel lavoro raggiungerete la traversa superiore del telaio. A questo punto potete togliere (delicatamente) le tavole o i listelloni posti in diagonale che stabilizzavano il telaio e procedere con l'applicazione di altri corsi sopra al telaio stesso.
Sopra alla traversa del telaio collocate un travetto in cemento armato o una putrella il cui compito è quello di scaricare lateralmente il peso del muro posto sopra alla porta stessa. In alternativa potete collocare i mattoni in piedi o con una certa curvatura.
Finita la tramezza e lasciata solidificare la malta per qualche giorno, potete procedere con la finitura a intonaco. Il tipo di intonaco più diffuso e impiegato maggiormente in interni ed esterni, è quello costituito da malta di calce e sabbia fine setacciata. Viene spesso usato quale sottofondo (stabilitura) su muri di mattoni nudi, sul quale stendere una finitura in gesso, risparmiando così tempo e denaro.
La malta di calce e sabbia per intonaci si realizza secondo le seguenti proporzioni (in volume): 1 parte di acqua; 2 parti di calce; 3 parti di sabbia. Per ottenere un buon risultato la calce deve essere di buona qualità, fresca e priva di grumi.
La sua temperatura non deve essere troppo bassa e la sabbia deve essere fine, (con granellini del diametro medio di 1 mm) e con particolari caratteristiche di pulizia. L'impasto per intonaco deve essere preparato nella quantità necessaria per coprire la parete. In generale non conviene preparare l'impasto per una superficie superiore ai 3-5 mq per essere sicuri di utilizzarlo tutto in una sola sessione di lavoro altrimenti indurirebbe.
Prima di applicare l'intonaco dovete realizzare le fasce verticali che definiscono lo spessore del rivestimento e permettono di regolarizzare la superficie. Per realizzare una fascia applicate l'impasto alla parete gettandolo con un colpo secco, in modo da creare un cordone verticale dello spessore medio compreso tra 1 e 2 centimetri. Lisciate la malta grossolanamente man mano che proseguite nell'esecuzione della fascia.
Quando una fascia è completata, lisciatela e regolarizzatela definitivamente utilizzando un listello perfettamente diritto. Appoggiate il listello in verticale sulla fascia e, premendo un poco, muovetelo in su e in giù. Con questo sistema vi garantite che la fascia sia ben piatta e regolare. Inoltre, con una livella a bolla appoggiata al listello, potrete eventualmente compensare, aggiungendo o togliendo impasto sulla fascia, eventuali mancanze o eccessi di spessore.
L'impasto va gettato con la cazzuola sul muro perché faccia presa. Gli strumenti da usare per questo lavoro sono la cazzuola a punta tonda e il frattazzo a suola di legno. Usare bene la cazzuola non è semplice: occorre, soprattutto, fare molta pratica. L'intonaco in malta di calce viene applicato in due strati sovrapposti. Il primo strato ha uno spessore di 8-10 millimetri, quello di finitura 5-8 millimetri.
L'operazione si esegue applicando l'impasto, e gettandolo, sempre con un colpo ben secco e deciso, contro la parete in modo che vi aderisca. Il giusto movimento, da imprimere alla cazzuola, non è molto facile da imparare. È necessario fare qualche esercizio preliminare. Iniziate dal pavimento e proseguite verso il soffitto applicando uno strato spesso almeno quanto le fasce.
Inizialmente vi cadrà parecchio impasto per terra: non scoraggiatevi, a poco a poco il movimento diventerà sempre più naturale e l'intonacatura risulterà un lavoro più semplice del previsto.
Quando una zona tra due fasce è completata, passate alla regolarizzazione e spianatura dell'intonaco che effettuate con un lungo listello tenuto in orizzontale. Appoggiando il listello su due fasce consecutive, muovetelo verso destra e verso sinistra, spostandolo progressivamente verso l'alto.
In tal modo il listello compie due operazioni: asporta l'impasto che si trova a uno spessore maggiore di quello delimitato dalle fasce e permette di evidenziare le parti in cui lo spessore è minore. Dopo un primo passaggio applicate impasto dove risulta visibile che manca e ripassate il listello. Avrete, così, spianato perfettamente la zona che si trova tra due fasce. Procedete nello stesso modo tra altre due fasce fino a rivestire tutta la tramezza.
Lasciate passare un giorno dalla copertura totale della parete e potete applicare lo strato di finitura, sempre con il solito impasto. In questo caso non sono necessarie le fasce in quanto lo spessore dello strato sarà di circa 1 centimetro e vi risulterà abbastanza agevole regolarvi al momento dell'applicazione con la cazzuola. Usate sempre il listello per la spianatura finale.
L'ultima operazione da compiere è la lisciatura a frattazzo con suola di legno (o di materiale sintetico) sul secondo strato ancora fresco. Bagnate il frattazzo e, iniziando dall'alto, effettuate numerosi passaggi circolari premendo molto poco e insistendo su superfici sempre più ampie
Continuate con questo lento e paziente lavoro, bagnando frequentemente il frattazzo. Quando avete eseguito un passaggio su tutta la parete fate un secondo passaggio.
Quando la lisciatura è terminata dovete lasciar riposare la parete per almeno un paio di settimane in modo che tutta l'umidità affiori e venga eliminata (supponendo che abbiate lavorato in un periodo abbastanza caldo e non umido).
Ora la parete è pronta per ricevere la finitura a gesso (che può essere successivamente tinteggiata o tappezzata): si tratta di un lavoro specializzato che conviene affidare a un artigiano per avere un risultato di buon livello.
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