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Come fare la differenziata a prima vista sembra una cosa semplice ma fare dei piccoli errori è sempre possibile. Mettere la carta sporca o buttare uno scontrino nella carta è l'esempio più comune.
Piccoli errori veniali se visti nell'ambito del singolo individuo. Ben differente però ragionando in termini di comunità.
Bisogna pensare infatti che siamo quasi 60 milioni di abitanti in Italia e, ognuno di noi, dal neonato all'anziano, produce immondizia. Un piccolo errore nella raccolta di spazzatura differenziata moltiplicato per milioni di abitanti, può provocare un grosso danno per l'ambiente.
Secondo il sito rinnovabili.it ogni italiano all'anno produce circa 500 kg di spazzatura, il conto totale per l'intera nazione fa uscire cifre da capogiro.
Bisogna cambiare quindi radicalmente il modo di vedere l'immondizia. Non più come una cosa di cui liberarci, ma come del materiale a cui dare nuova vita grazie alla raccolta differenziata.
Queste regole che seguiranno sono generali ma in pratica, ogni Comune presenta qualche piccola variazione.
Esistono alcune tipologie di oggetti che mettono un po' in confusione chi dovrà fare la raccolta differenziata.
Cd, DVD e videocassette ad esempio succede spesso che vengano gettati nella plastica. Al pari, oggettistica di vario tipo, come i giocattoli che non andranno nella raccolta della plastica. Per fugare ogni dubbio, comunque, basterà controllare se sull'oggetto, o la sua confezione, è presente il simbolo del riciclo.
Anche la raccolta differenziata del vetro presenta la stessa problematica. Piatti e bicchieri di ceramica andranno nell'indifferenziata.
Le lampadine a risparmio energetico, LED compresi presentano un altro problema perché, non potranno essere buttate né in un cassonetto del vetro, ma neanche nella spazzatura indifferenziata. Su questi prodotti, è riportato un simbolo con un cassonetto barrato. Questo significa che sarà necessario smaltire la lampadina separatamente, ad esempio nelle isole ecologiche.
I medicinali scaduti, andranno gettati in contenitori all'interno delle farmacie e le batterie, estremamente inquinanti, in negozi di elettronica o, se presenti nel comune, negli appositi cassonetti.
Infine l'olio esausto estremamente inquinante. Basti pensare che un kg di olio vegetale esausto è sufficente ad inquinare una superficie d'acqua di 1.000 metri quadri. Questo andrà raccolto e portato nelle isole ecologiche e mai buttato nello scarico di casa.
La carta non è tutta quanta uguale. Alcuni tipi, infatti, come quella termica degli scontrini, creano problemi nella fase di riciclo.
In particolare ecco quindi cosa non può essere riciclato nella carta:
Se la carta presenta del materiale estraneo, come graffette o nastro adesivo, questi andranno rimossi prima di essere gettati.
Scatole e scatoloni andranno appiattiti e compattati il più possibile in modo da ridurne l'ingombro e lasciare spazio a tutti. Inoltre, errore assai comune, il sacchetto di plastica non va buttato insieme alla carta.
In assoluto la plastica è il materiale che è più importante da riciclare per due motivi.
Il primo perché ha un impatto ambientale enorme sull'ecosistema mentre il secondo è perché si presta ad un riciclo completo.
Tutti i contenitori di plastica che presentano il simbolo del riciclo andranno smaltiti nell'apposito cassonetto. È però importante che questi siano assolutamente puliti, come ad esempio un vasetto che conteneva del buon pesto.
Sicuramente risulta una seccatura, è fuor di dubbio, ma basta fare una semplice ricerca su Google mettendo le parole chiave "isola di plastica" per capire quanto sia importante riciclarla.
Ogni singolo contenitore che non verrà buttato nella raccolta plastica, prima o poi finirà nuovamente in tavola, questa volta però dentro al cibo.
Per fortuna non bisognerà ricordarsi tutto quanto a memoria. Su tutti gli imballaggi sono presenti dei simboli per capire esattamente come andranno smaltiti in maniera corretta.
Seguendo questa tabella raccolta differenziata per plastica e carta sarà impossibile confondersi.
Nelle case sono presenti anche tantissimi oggetti in metallo. Anche in questo caso, la raccolta nel cassonetto riguarda esclusivamente gli imballaggi, quindi soprattutto lattine e contenitori di prodotti per la casa.
In generale, anche se questo potrebbe variare da comune a comune, il cassonetto di raccolta del ferro è lo stesso della plastica.
Per oggetti di dimensioni maggiori ogni comune è servito da isole ecologiche. Bisogna fare attenzione perché le multe per chi butta rifiuti ingombranti sono veramente salate.
Esattamente come per i contenitori di plastica, il vetro andrà lavato prima di essere gettato. Quindi, per fare un esempio, se dentro un vasetto di vetro ci sono residui di marmellata, bisognerà pulirla per bene, ma soprattutto, ricordarsi di mettere il coperchio nell'apposito contenitore (metallo o plastica).
Il vetro di per se non è un materiali inquinante. È pur vero, però, che una bottiglia può durare, secondo alcune stime, tra 1 e 2 milioni di anni.
Sulle etichette sono ormai riportate tutte le indicazioni per il riciclo di ogni singola parte del contenitore, quindi sbagliarsi è veramente difficile.
Un piccolo appunto: Cristallo, Pyrex (il vetro delle pirofile) e i vetri delle finestre non vanno nella campana del vetro.
In genere questi cassonetti per la raccolta differenziata sono di colore marrone.
Qui andranno gettati gli scarti di cibo di qualsiasi genere ma anche tovaglioli, fiori secchi, bustine del tè e fondi di caffè. Tutto questo potrà diventare preziosissimo compost.
Una piccola precisazione però va fatta sui gusci di cozze, ostriche e vongole.
Questi sono composti da carbonato di calcio quindi non biodegradabili.
In questo caso alcuni Comuni accetteranno questo genere di scarti nell'umido, altri invece no, quindi bisognerà informarsi prima.
Ricordarsi infine di chiudere sempre bene il sacchetto con cui si getta l'umido per evitare che sgradevoli odori invadano i dintorni.
Questi rifiuti detti RAEE ovvero rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche non si devono trattare come gli altri. Questi sono regolamentati dal Decreto Legislativo 151 del 2005. In Italia lo spreco (per pigrizia o ignoranza) è tra i più alti d'Europa; non arriviamo infatti nemmeno al 40 % di materiale elettronico riciclato.
Questi rifiuti speciali andranno portati per forza in una delle 3600 isole ecologiche presenti sul territorio. Solamente così saranno inviati ai giusti impianti di trattamento per poi essere smaltiti.
Inoltre forse non tutti sono a conoscenza che secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale 65/2010 “Uno contro Uno”, il negoziante è obbligato di ritirare l'apparecchio usato al momento dell'acquisto di uno nuovo a costo zero.
Tutte queste regole per la raccolta differenziata avranno indubbiamente bisogno di un metodo. Fortunatamente molte aziende hanno pensato a questo, producendo cestini per la raccolta di immondizia differenziata, adatti ad ogni esigenza di spazio.
Pattumiera per raccolta differenziata della Klarstein
Klarstein ad esempio, propone un cestino di raccolta differenziata che si sviluppa verso l'alto. La pattumiera Ökosystem presenta tre inserti per semplificare la suddivisione dei rifiuti domestici. Ha una grande capacità con i sui 3 secchi: 1 x 15 Litri e 2 x 7,5 Litri. Il meccanismo a pedale risulta decisamente comodo e silenzioso per aprire il coperchio.
Pattumiera per raccolta differenziata PTMS
Il set pattumiera per raccolta differenziata della PTMS invece risulta decisamente meno ingombrante ma altrettanto pratico. Ha 3 contenitori per raccolta dell'immondizia differenziata per vetro, carta e plastica, distinti dai tipici colori riciclaggio. Il materiale è molto resistente ed è facile da svuotare grazie ad una maniglia presente sul fondo dei sacchi.
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