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La vespa orientalis che è spesso chiamata anche calabrone orientale (da non confodersi con il più ben pericoloso calabrone asiatico), ha fatto discutere molto in quest'ultimo periodo.
Ma quali sono i reali rischi che questi vespidi arrecano all'uomo e quanto invece è solamente un allarme mediatico?
Effettivamente, è bene dirlo, che a fronte di nuove segnalazioni ogni giorno, il numero di attacchi riportato non ha per ora subito sostanziali aumenti.
Vespe comuni attirate da avanzi di cibo e bevande
Tuttavia, la paura che a causa dei cambiamenti o per altri fattori, in futuro la vespa orientale possa nidificare in luoghi più antropizzati c'è.
Già a Roma, ad esempio, dov'è stata segnalata nel luglio del 2022, sembra venga attirata in zone centrali dall'accumulo di rifiuti. Sarà però bene riconoscerla a vista e assolutamente non darsi al fai da te per cercare di eliminarla dalla propria proprietà.
È originaria dell'est asiatico ed è presente già da parecchi decenni nel Belpaese.
La sua caratteristica più peculiare è la colorazione rossiccia del corpo, spezzata solamente sull'addome da un'ampia fascia gialla.
Tipi di vespe da sinistra: calabrone europeo, calabrone asiatico e vespa orientalis
In città tendono a nidificare soprattutto in stabili abbandonati, preferendo anfratti e intercapedini. In campagna preferiscono invece cavità naturali.
Attirati dai rifiuti dell'uomo è possibile trovarle vicino cumuli di immondizia o nel retro di ristoranti dove abbondano scarti di generi alimentari.
Errato chiamarla specie allogena perché effettivamente, come detto, è presente da anni nel bacino del Mediterraneo soprattutto nel Sud Italia.
Quel che ha allarmato i media, complice il riscaldamento climatico, sono stati soprattutto avvistamenti in luoghi sempre più a Nord dello stivale.
A Roma, attirate anche dall'accumulo di rifiuti, sono state avvistate di nuovo dopo decenni. Erano infatti già presenti negli anni '30 e '40 del secolo scorso.
Essendo un imenottero, la vespa orientalis produce un veleno potenzialmente molto pericoloso per l'uomo.
Ovviamente questa pericolosità varia in base alla sensibilità della vittima che viene punta e potrebbe avere una reazione anafilattica.
C'è da dire però che questa reazione può essere provocata anche da qualsiasi altro tipo di vespa.
Coppia di Vespe Orientali riconoscibili anche dalla macchia sul capo
Per questo motivo abbiamo immediatamente sconsigliato il fai da te, non essendo tale reazione prevedibile in alcun modo.
La puntura in ogni caso risulta estremamente dolorosa, esattamente come nel caso di altre specie di calabroni.
Nella maggior parte dei casi avverranno reazioni locali come arrossamento, gonfiore e dolore che potrebbero perdurare anche alcuni giorni o soltanto poche ore se si interviene prontamente a eliminare lenire la puntura con un prodotto apposito.
L'allarmismo probabilmente è stato scatenato dalla confusione, perché il vero insetto pericoloso per l'uomo è il calabrone asiatico detto anche Vespa velutina che può superare anche i 5 cm di lunghezza.
Le vespe orientali, invece, avendo dimensioni inferiori e sono quindi in grado di iniettare quantità di veleno più modeste.
Il vero rischio è per l'apicoltura: molti lavoratori del settore si sono lamentati di attacchi ai propri allevamenti di api da parte di queste vespe che, quando trovano scarsità di cibo, ripiegano proprio su quest'ultime.
Le colonie di calabroni orientali sono annuali: il calabrone regina che ha svernato, in primavera inizia a costruire il nido e ad allevare le prime larve.
Da queste si originano le prime operaie che collaborano a ingrandire il nido e allevare le larve loro sorelle.
Vespa Orientalis fa capolino dal suo nido
La colonia e il nido si ingrandiscono e, a fine estate, nascono maschi e nuove regine che si accoppiano. In autunno tutta la colonia muore, sopravvivono solo le regine fecondate che l'anno successivo ricominciano il ciclo.
In inverno non ci sono vespe orientalis in giro o nei nidi, tranne forse qualche regina svernante.
In primavera il nido è molto piccolo e con pochissime vespe, sarebbe quindi molto più facile eliminare la colonia all'inizio del ciclo.
Eliminati i vari allarmismi è comunque bene ricordare che sono pur sempre animali che proteggeranno il proprio territorio. Se quindi si individua un loro nido, meglio non avvicinarsi e in alcun modo infastidire le vespe.
Lontani dal nido, i calabroni orientali non sono aggressivi e pungono soltanto se toccati, schiacciati o presi in mano. Se lasciati in pace non creano problemi e non ha senso farsi prendere dal panico quando se ne vede uno.
Nido di vespe
Non è una cosa naturale, perché di istinto si è portati a scacciarle con le mani, ma è meglio evitare questo gesto. In caso di attacco non bisognerà mettersi a correre.
La vespa orientalis non lascia il pungiglione come quello delle api, che può esser rimosso meccanicamente.
Vespa orientale con la tipica livrea rossa e banda gialla sull'addome
Un unico esemplare, quindi, può pungere più volte anche se il veleno verrà iniettato solo alla prima puntura. Inoltre, rilascerà un feromone che scatenerà l'arrivo delle altre compagne. Allontanarsi con calma ritirandosi in un luogo chiuso.
Se si viene attaccati da più insetti, bisognerà proteggersi le parti più delicate come orecchie, occhi, bocca e naso.
In ogni caso, dopo essere stati punti è sempre meglio chiamare un centro antiveleni. In caso di reazione allergica, invece, chiamare immediatamente un'ambulanza per farsi portare al più vicino pronto soccorso.
Se ci si rende conto di essere in presenza di un nido di vespe orientali, non cercare assolutamente di allontanarle con insetticidi, fumo oppure del fuoco.
Bisognerà mettersi in sicurezza e chiamare la protezione civile oppure le forze dell'ordine (112) segnalando la loro presenza.
Tipica protezione di un apicoltore
Questo tipo di lavoro deve essere effettuato sempre e soltanto da professionisti del settore che dispongono degli adeguati mezzi, ma soprattutto, di protezioni.
Se infine si sta mangiando all'aperto e si nota che gli insetti vengono attirati dal cibo, meglio sparecchiare tutto il prima possibile. Gli insetti sociali sono grandi comunicatori e nel giro di poco tempo potrebbero arrivare in massa attirati dalle libagioni.
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