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Gli edifici, così come i materiali, richiedono un controllo costante per garantire la loro salute.
È, dunque, fondamentale acquisire la capacità di riconoscere i primi segnali di problematiche che potrebbero compromettere l'abitazione e consultare un professionista.
Ad esempio, le crepe, sebbene in genere non rappresentino un pericolo immediato, possono essere indicative di stress dei materiali.
Pertanto, bisogna monitorare attentamente il loro sviluppo e identificare la causa.
In questo articolo vedremo come verificare l'integrità dei materiali.
La qualità di un edificio è strettamente correlata alla qualità dei materiali utilizzati nella sua costruzione. Materiali scadenti costituiscono una minaccia potenziale, capace di provocare danni all'intera struttura.
Esistono diversi approcci che consentono di valutare l'integrità di materiali come il calcestruzzo, il tufo, i mattoni o il legno.
Per verificare la qualità del calcestruzzo, è possibile utilizzare un approccio pratico: colpire la superficie con un martello.
Se il calcestruzzo rimbalza producendo un suono nitido, la sua qualità è buona.
In caso il martello lasci un segno o il calcestruzzo si frantumi con un suono sordo, la sua qualità è da considerarsi insufficiente.
Per verificare la resistenza di malta, mattoni e tufo, è sufficiente raschiarli con un chiodo: se si sfarinano, la qualità è compromessa.
Per i mattoni, basta un colpo leggero di martello: un suono secco e quasi metallico indica una qualità buona, mentre un suono sordo rileva dei difetti.
Nel caso del legno, è possibile controllare la sua condizione attraverso la percussione delle travi con un martello o inserendo un chiodo.
Il legno in cattivo stato o colpito da tarli non trasmette il suono in modo chiaro e il colpo di martello risulta smorzato. Al contrario, il legno in buono stato emette un suono nitido e ostacola la penetrazione del chiodo.
La manutenzione regolare è imprescindibile per preservare lo stato di salute dei edifici, poiché nel corso del tempo essi inevitabilmente invecchiano, subendo processi di degrado e deformazione.
Questo declino è particolarmente accelerato e pericoloso in presenza di strutture esili e materiali di bassa qualità.
Tuttavia, attraverso interventi periodici di manutenzione, è possibile conservare in modo più efficace le strutture, smorzare i segni dell'invecchiamento e individuare tempestivamente eventuali problematiche.
La prontezza nell'intervento è cruciale, poiché il danno può diffondersi e i costi per i successivi restauri possono diventare considerevoli.
Un altro possibile effetto dell'invecchiamento è il distacco di pezzi di calcestruzzo da superfici come pilastri o travi.
Questi distacchi, spesso causati da errori di esecuzione, espongono le armature metalliche che, arrugginendo, si espandono provocando ulteriori distacchi.
Questo fenomeno, oltre a indebolire le strutture, può comportare danni a persone e beni. Pertanto, è possibile prevenire l'invecchiamento attraverso l'applicazione di specifiche vernici protettive.
Ci sono poi dei controlli per verificare l'integrità dei materiali più specifici che devono essere eseguiti da personale specializzato.
Si tratta di controlli non distruttivi (CND), metodi, cioè, che non necessitano di asportare dei campioni dalla struttura e, dunque, non alterano il materiale.
Vediamone qualcuno nel dettaglio.
Le indagini soniche si basano sulla misurazione e sull'analisi delle caratteristiche di propagazione delle onde soniche, con una frequenza situata tra i 16 e i 20 kHz, all'interno di strutture solide.
Mentre le prove ultrasoniche valutano le caratteristiche di propagazione delle onde ultrasoniche, caratterizzate da una frequenza tra i 50 kHz e i 10 MHz.
La magnetometria permette l'individuazione di materiali metallici annegati in sostanze non ferromagnetiche sfruttando il principio dell'induzione magnetica.
La termografia, invece, consente la rilevazione delle radiazioni emesse nella banda dell'infrarosso da corpi soggetti a variazioni termiche.
Le prove pacometriche impiegano il pacometro per rilevare con precisione la presenza, la direzione e il diametro delle barre nel calcestruzzo armato, misurando altresì lo spessore del copriferro.
Le prove sclerometriche determinano la durezza superficiale di materiali come calcestruzzo e roccia e sono le più utilizzate grazie alla loro semplicità applicativa.
Le prove sonreb combinano la velocità ultrasonica ottenuta dalle prove ultrasoniche con l'indice di rimbalzo ottenuto dalle prove sclerometriche per determinare la resistenza meccanica di un calcestruzzo in situ.
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