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26 Agosto 2015 ore 11:19 - NEWS Giardinaggio |
Quanta poesia è racchiusa in una distesa di campi di lavanda!
Dalla forma al colore, al suo inconfondibile profumo, la lavanda è davvero una pianta meravigliosa, evocatrice di paesaggi estivi mediterranei.
Parliamo di una pianta molto rustica, che ben si adatta alle diverse situazioni climatiche e cresce spontanea nell'Italia meridionale, in terreni aridi e sassosi.
Affinché il suo spendore resti invariato nel tempo la lavanda necessita di una potatura adeguata, realizzata con gli strumenti giusti, nei modi e nei tempi richiesti.
Vediamo insieme come effettuare una sapiente potatura.
La lavanda fa parte della famiglia delle Labiatae, è suffrutticosa, cespugliosa, con numerose ramificazioni erette. Può essere alta 40-60 cm e in alcuni casi arriva fino a 120 cm.
Ogni spiga contiene un numero variabile di fiori dallo spiccato aroma che la caratterizza.
I colori possono variare dalle differenti tonalità del viola fino al rosa e al porpora; dal blu intenso ai toni dell'azzurro fino al bianco e talvolta al grigio.
Esistono numerose specie di lavanda, tra le quali ricordiamo la Lavanda Officinalis, molto diffusa in tutto il Mediterraneo, munita di fiori piccolissimi riuniti in gruppetti di 6-10 infiorescenze a spiga, con un gradevole odore. I suoi fiori sono distillati per ricavare l'olio essenziale da profumeria. Questa specie è anche una delle più adatte per le coltivazioni in terrazzo.
La presenza della Lavanda Dentata, invece, è riscontrabile soprattutto in quei Paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo; i fiori sono più piccoli che nella officinalis, le foglie sono verdi sulla pagina superiore e tendenti al grigio in quella inferiore e tutta la pianta emana un fortissimo odore aromatico.
Nella Lavanda Stoechas i fiori hanno un aspetto bombato e le infiorescenze a spiga sono più corte rispetto alle altre varietà; inoltre, all'apice delle spighe è presente un ciuffo di brattee dal colore viola intenso, che persiste per molto tempo, anche dopo la caduta dei fiori.
In altre varietà, come la Angustifolia, il fiore è più lungo, con dei veri e propri steli floreali composti da gruppi di fiori che tutti insieme formano una infiorescenza a spiga.
Esistono anche numerosi ibridi, chiamati Lavandini, maggiormente coltivati rispetto alle specie pure in quanto di maggiore sviluppo vegetativo e con steli e infiorescenze molto più grandi.
Anche in giardino come in terrazzo, le lavande mantengono per tutto il periodo estivo un aspetto decorativo molto forte, a patto che ricevano le cure adeguate.
Necessitano in realtà di poco, però se lasciate a sé stesse tendono ad allungarsi, a sviluppare steli alti e nudi, e in pochi anni si trasformano in arbustelli scomposti e aperti, che si discostano notevolmente dalla tradizionale forma a cuscino.
Per evitare il verificarsi di questo spiacevole inconveniente, occorre potare le piantine non appena finisce il periodo della fioritura, eliminando insieme alle spighe secche, anche i due terzi della vegetazione prodotta durante l'ultima stagione.
La potatura rappresenta un'operazione vitale al fine di assicurare una crescita equilibrata e armoniosa della pianta. Va effettuata nel mezzo del fogliame, avendo cura di lasciare circa un paio di coppie di gemme per stelo.
Non spaventatevi se le vostre piante avranno per qualche settimana un aspetto spelacchiato: per fine settembre saranno già tornate compatte, uniformi, e rifioriranno nuovamente col tempo, accompagnandovi per diversi anni!
Ovviamente occorre maestria nella potatura: se i tagli sono maldestri, effettuati un po' sopra e un po' sotto, la pianta si deforma e addirittura rischia la morte se il taglio viene eseguito in profondità, ossia nel legno vecchio dove non si trovano più gemme.
Questo perché la lavanda germoglia solo sul legno nuovo!
La pianta, infatti, più invecchia e più tenderà ad accrescere la parte legnosa dell'arbusto a scapito del fogliame.
La potatura più energica, in caso soprattutto di piante ancora giovani, non deve avvenire a fine agosto e inizi settembre, ovvero dopo la fioritura, bensì nel mese di marzo, alla ripresa vegetativa.
Non bisogna infatti dimenticare che la lavanda è suscettibile al gelo.
Servendosi di un paio di forbici da giardiniere, bisogna tagliare gli spicastri dei fiori essiccati a 2-3 centimetri dalla loro base. Andando a eliminare i fiori, impediamo alla pianta di produrre il suo seme, riducendo così la perdita eccessiva di energia.
I tagli devono essere praticati con l'impiego degli attrezzi adeguati, come cesoie e forbici dotate di lame molto affilate, così da riuscire ad applicare tagli obliqui, netti e decisi, evitando filamenti penzolanti, esteticamente brutti e dannosi per la vita della lavanda.
La porzione di pianta esposta al taglio va tamponata con del mastice cicatrizzante, al fine di richiuderla e al contempo per creare una barriera di protezione contro i parassiti.
La lavanda e le sue doti benefiche sono conosciute sin dalla notte dei tempi; le prime testimonianze risalgono a circa 2.500 anni fa, quando Egizi e Fenici la adoperavano per profumare i defunti. I fiori secchi di lavanda erano disciolti dai Romani nell'acqua dei bagni pubblici, al fine di creare un piacevole aroma e aumentare l'effetto rilassante del bagno.
Con la lavanda i Greci curavano l'insonnia, i dolori di schiena e profumavano le proprie abitazioni riunendo i fiori in piccoli mazzolini che venivano poi appesi al soffitto di casa . Dalle isole greche la coltivazione di questa pianta si è diffusa in tutto il Mediterraneo, in Inghilterra e nel Nord America.
La lavanda ha proprietà antisettiche, battericide, analgesiche, cicatrizzanti, diuretiche, stimolanti, sedative. Trova largo impiego in farmacia, erboristeria e profumeria.
Sono tanti gli usi domestici e i graziosi pensierini che si possono realizzare con questa splendida pianta: a partire dal pot-pourri, da appendere negli armadi o tra la biancheria nei cassetti, assicurandosi un gradevole odore e l'allontanamento degli insetti.
Anche i tappeti di casa possono essere rinfrescati con la lavanda, evitando così di utilizzare sostanze chimiche dannose. La preparazione è semplicissima: basta aggiungere due cucchiai di germogli secchi di lavanda ben macinati, a una tazza di bicarbonato di sodio.
Si introduce il composto in un barattolo e con questo si cosparge tutto il tappeto; per eliminare il tutto, dopo 30 minuti di posa, basterà semplicemente passare l'aspirapolvere!
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