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Cambiano le regole sulle aliquote IMU nel 2025

A partire dal prossimo anno, l'IMU sarà una imposta semplificata il cui ammontare sarà ad appannaggio del Comune che potrà variare e adattare le aliquote.
Pubblicato il

La nuova IMU: novità a partire dal 2025


A dicembre, con la scadenza per il versamento del saldo IMU, è utile approfondire le novità, che l'attuale esecutivo ha approvato negli scorsi mesi, operative dal prossimo periodo di imposta, per i Comuni.

Fra queste novità vi è l'attuazione concreta dell'art. 1, comma 756, della Legge n. 160 del 2019, che prevede la facoltà per gli enti locali di diversificare le aliquote dell'imposta municipale propria.

IMU 2025 - foto Getty imagesIMU 2025 - foto Getty images



In linea generale, dal 2025 l'IMU cambierà volto in una ottica di semplificazione: categorie catastali limitate e, conseguentemente, aliquote ridotte in modo significativo per l'applicazione del tributo.

Qualche settimana fa, il Ministero dell'Economia e delle finanze, con un comunicato, datato 28 novembre 2024, ha ricordato che, in considerazione dell'obbligo, a decorrere dall'anno d'imposta 2025, di adottare il Prospetto delle aliquote dell'IMU, in caso di mancata elaborazione e trasmissione dello stesso tramite l'apposita applicazione informatica si applicano le aliquote di base.

Obiettivi della riforma


L'obiettivo è essenzialmente non solo quello di semplificare le procedure per la determinazione e il versamento dell'imposta, eliminando diverse centinaia di aliquote attuamente ancora previste, ma consentire l'effettiva applicazione del federalismo fiscale a livello di tassazione locale, che consentirà a ogni Comune di poter decidere, con un maggior ambito di discrezionalità, quanto “ricavare” dal prelievo IMU.


Riduzione del numero delle tipologie abitative ai fini IMU


Il primo aspetto che è stato oggetto di modifica riguarda la riduzione del numero delle categorie di immobili soggetti a IMU, fino a un massimo di circa 128 tipologie.

La classificazione è determinata dalla tipologia della destinazione d'uso.

Fra le più importanti, senza presunzione di esaustività, si annoverano gli:

  • immobili residenziali: in tale categoria rientrano gli immobili adibiti per lo svolgimento della vita del possessore ed eventualmente del nucleo famigliare. Si ricorda che all'interno di tale categoria, sono assoggettabili a tributo le seconde case (al mare o in montagna), ovverosia le unità ove non si risiede abitualmente, secondo il disposto dell'art. 2 TUIR, oppure le abitazioni principali che per caratteristiche o per l'appartenenza a una determinata categoria catastale definita di lusso sono soggette a imposta (A/1 - abitazioni di tipo signorile, A/8 – ville, A/9 - castelli e palazzi di pregio storico e artistico);

  • immobili commerciali, come i negozi, gli uffici e i capannoni;

  • immobili per la produzione di energia, in relazione ai quali si applicano specifiche norme;

  • immobili destinati a scopi pubblici e sociali, come scuole, ospedali, edifici comunali, e le strutture sanitarie.

Nell'ambito delle citate categorie, il Comune potrà esercitare la comunque ancora ampia autonomia a livello di tassazione locale, nella previsione di specifici casi in relazione ai quali potrà prevedere diverse aliquote (nel rispetto dei parametri fissati dal legislatore), anche in considerazione delle situazioni familiari.

La riforma normativa non intacca infatti gli ampi margini per la personalizzazione da parte dei Comuni, che dovranno bilanciare la necessità di entrate con l'obbligo di rispettare i nuovi parametri.

Cosa devono fare i Comuni: approvazione delle aliquote


Come rilevato, per effetto dell'art. 1 comma 757 della L. 160/2019, il Comune deve approvare la delibera di approvazione delle aliquote, mediante l'apposito prospetto, accedendo all'applicazione del Portale del federalismo fiscale.

Sulle modalità applicative di tali nuove aliquote il D.M. 7 luglio 2023 ha stabilito che i Comuni devono individuare il prospetto delle aliquote IMU e successivamente trasmettere tali deliberazioni direttamente al Dipartimento delle finanze, tramite l'applicazione informatica messa a disposizione dal Ministero.

Aliquote imu decise dal Comune - foto Getty ImagesAliquote imu decise dal Comune - foto Getty Images



In caso di mancata adozione delle delibere, si applicheranno le percentuali standard previste dalla legge a livello generale.

A tale obbligo non sono soggetti i Comuni della Regione Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano (nei quali trovano applicazione le disposizioni rispettivamente in materia di ILIA ex L. Reg. Friuli Venezia Giulia 14 novembre 2022 n. 17, di IMIS ex L. Prov. Trento 30 dicembre 2014 n. 14 e di IMI ex L. Prov. Bolzano 23 aprile 2014, n. 3, come precisato dal comunicato Min. Economia e Finanze 30 novembre 2023).


Cosa cambia per i contribuenti dal 2025 con le novità IMU


A partire dal prossimo anno per i cittadini possessori di immobili assoggettati a IMU, vi saranno novità da un punto di vista economico-finanziario e anche pratico.

Con riferimento al debito di imposta a partire dal 2025 cambia il calcolo sotteso alla determinazione dell'IMU, che sarà deciso integralmente dal Comune di riferimento (pur in ogni caso nel rispetto di parametri specifici).


Da un punto di vista pratico, il pagamento dovrebbe essere anch'esso oggetto di semplificazione.

Ciò in quanto, attraverso la istituzione di una piattaforma digitale unica, a partire dal prossimo periodo di imposta sarà possibile pagare l'IMU tramite un portale online centralizzato, semplificando e riducendo anche il costo di un eventuale consulente per il perfezionamento della procedura di versamento.

L'amministrazione comunale si dovrà operare per essere più comunicativa con il contribuente: con un congruo termine, i contribuenti tenuti al versamento dell'imposta riceveranno avvisi tramite e-mail o SMS, con tutte le informazioni su scadenze e importi.


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Alert Commenti
  • Salvatore
    Salvatore
    Venerdì 20 Dicembre 2024, alle ore 16:52
    Figurati.
    Al Sud i comuni alzeranno senza ritegno le aliquote IMU per poi sprecare i soldi in consulenze farlocche.
    Già è una vergogna che dobbiamo pagare allo Stato una tassa che assomiglia ad un affitto di casa popolare, per poi vedere che questi soldi andranno sperperati senza migliorare i servizi.
    Siamo un popolo di pecore noi italiani.
    rispondi al commento
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