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La Bardana maggiore (Arctium lappa, il nome scientifico) è una pianta erbacea biennale della famiglia delle Asteraceae. Costituita da radici a fittone, viene spesso raccolta allo stato selvatico oppure coltivata soprattutto per le sue numerose proprietà terapeutiche.
Cresce dai 50 ai 150 cm, e ha grandi foglie cuoriformi, ruvide e dai margini seghettati. La pagina superiore è verde brillante, mentre quella inferiore è molto chiara, bianco-verde.
In estate fanno la loro comparsa i fiori: raggruppati in un capolino a forma di sfera, sono di un vivace color porpora, e sono avvolti da un involucro a squame lineari che culmina in un apice curvo e uncinato.
Ecco perché la bardana è nota anche come l'erba che si attacca ai vestiti. Ma può attaccarsi anche al pelo degli animali, favorendo in questo modo la propagazione della varietà botanica lontano dalla pianta madre.
A loro volta, i fiori sviluppano un frutto, un achenio di colore scuro.
La bardana selvatica è diffusa nell'area eurasiatico-temperata e quindi, in Italia, è presente in tutte le regioni, eccetto la Sicilia.
Bardana pianta immagini - foto Pixabay
Cresce nei terreni incolti e lungo i bordi delle strade in posizione ben esposta al sole. In montagna la si trova fino a un'altitudine massima di 1700 metri.
Possiamo anche coltivare la Bardana maggiore per sfruttare il suo potenziale ornamentale e/o le sue benefiche proprietà.
Pianta bardana - foto Pixabay
Coltivarla è semplice perché si tratta di una pianta molto resistente e che ha poche esigenze.
Cresce bene sia in pieno sole che a mezz'ombra poiché sopporta bene il caldo; in Inverno resiste fino a 10°C.
Nelle zone con inverni miti, la bardana maggiore può essere coltivata direttamente nell'orto; nei luoghi dove invece gli inverni sono rigidi, è meglio preferire la coltivazione in vaso sul terrazzo, così da poterla riparare nei mesi più freddi.
Per la coltivazione nell'orto, prima di procedere con la semina, il terreno va ripulito da eventuali erbacce infestanti e lavorato per bene, togliendo sassi, pietre e radici di altre piante, così da renderlo morbido e soffice.
Piccioli di bardana - foto Pixabay
Prima della semina, si consiglia di distribuire un concime naturale come lo stallatico pellettato. Rastrellare quindi il terreno per farlo assorbire bene e poi procedere con l'irrigazione.
Una volta eseguite queste lavorazioni preliminari, aspettare 7-8 giorni prima di procedere con la distribuzione dei semi.
La semina va fatta a spaglio e, una volta distribuiti i semi, coprirli con 0,5 cm circa di terriccio. Annaffiare abbondantemente.
Il periodo migliore per seminare va da aprile a giugno.
Per coltivare la bardana si deve usare un terriccio specifico per piante orticole.
Dopodiché, per stimolarne crescita e fioritura, durante la bella stagione (da maggio a settembre), una volta ogni 2 settimane, somministrare del fertilizzante liquido per piante aromatiche diluito nell'acqua d'irrigazione.
Bardana foglia - foto Pixabay
Subito dopo la messa a dimora, la bardana va annaffiata con regolarità.
Poi, gli esemplari adulti, si accontentano dell'acqua piovana; vanno irrigati solamente in estate e in caso di lunghi periodi caldi e siccitosi.
Le piante in vaso, invece, necessitano di irrigazioni più costanti per mantenere il terriccio sempre umido. In ogni caso, non bisogna mai esagerare con l'apporto idrico perché i ristagni di acqua nel sottovaso possono provocare marciumi radicali.
La bardana fiorisce in piena estate. A partire dal mese di luglio, fino a settembre, produce fiori di forma globulare di un bel viola intenso, riuniti in piccoli grappoli.
La radice è la parte di bardana che viene più utilizzata. È una radice a fittone che penetra nel terreno fino a 40-45 cm di profondità.
Con un diametro variabile, da 3 a 6 cm, è cilindrica, piuttosto carnosa e presenta varie ramificazioni.
Viene usata per preparare estratti, rimedi fitoterapici ed erboristici.
Le radici si possono raccogliere nell'autunno del secondo anno di vegetazione, a fioritura avvenuta, oppure durante la primavera del secondo.
Vanno estratte dal terreno e poi lavate; le foglie, invece, si raccolgono da aprile a giugno.
Il metodo più diffuso per riprodurre la bardana è per seme.
La bardana è nota come pianta officinale per via delle sue numerose proprietà terapeutiche, che sono:
Viste le sue innumerevoli proprietà, possiamo tranquillamente dire che la bardana esercita un'azione utile ed efficace contro i batteri e le infiammazioni.
Una delle applicazioni più note della bardana è contro le affezioni cutanee, in special modo acne e foruncoli. Ha infatti proprietà antisettiche.
Bardana benefici - foto Pixabay
Per preparare una lozione adatta per pelli grasse, impure o affette da acne, bisogna mettere qualche pezzetto di radice fresca in acqua e lasciar macerare per circa 5 ore, e poi applicare l'impasto ottenuto sul viso.
In alternativa, far bollire in 250 ml di acqua 25 gr di radice ridotta in piccoli pezzi per una decina di minuti. Trascorso il tempo indicato, filtrare e far raffreddare.
Passare il liquido ottenuto con un batuffolo di cotone sulla pelle pulita.
L'operazione va ripetuta ogni giorno, mattina e sera.
La bardana è utile per rinforzare le chiome. A tal scopo, risultano utili le frizioni effettuate col succo delle foglie.
Bardana foglie giganti - foto Pixabay
In alternativa, si possono fare anche degli impacchi. Prendere una manciata di foglie fresche di bardana, di salvia, timo e rosmarino. Sminuzzarle tutte insieme, poi unirvi il tuorlo di un uovo e un paio di cucchiai di rum.
Mescolare con cura e applicare l'impasto ottenuto sulla radice dei capelli.
Coprire il capo con una salvietta bagnata in acqua bollente e ben strizzata.
Lasciare in posa per 10 minuti e poi sciacquare con abbondante acqua con il succo di mezzo limone.
L'infuso a base di bardana funziona come ottimo diuretico. Per prepararlo, prendere 500 ml di acqua e mettervi 10-15 gr di radice di bardana.
Tisana bardana - foto Pixabay
Far bollire per una decina di minuti, filtrare e bere la mattino a digiuno.
Ha un gusto caldo, amaro e al tempo stesso tendente al dolce.
Se ne sconsiglia l'assunzione e l'impiego da parte delle donne in gravidanza e/o che stanno allattando.
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