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Come prendersi cura dell'Oleandro

Una guida completa sull'oleandro. Come curarlo dalle malattie, create le talee, dove piantarlo ma soprattutto, è veramente una pianta pericolosa per la salute?
Pubblicato il / Aggiornato il

L'oleandro: origine e significato


L'oleandro è la pianta mediterranea per eccellenza, indubbiamente tra le più amate da noi Italiani. È un arbusto sempreverde autoctono (forse) dell'Asia ma ormai considerato a crescita spontanea praticamente in tutto il bacino mediterraneo.

Fiori rosa dell'Oleandro

I fiori possono essere bianchi oppure di colore roseo. Nell'antichità era ritenuto il simbolo dell'armonia dell'Universo per via delle foglie che crescono a gruppi di tre.

Durante il Medioevo, invece, il significato del fiori di oleandro assume i connotati del buon augurio.
Attualmente, però, nel linguaggio dei fiori regalare l'oleandro (Nerium oleander) ha significato di oblio come a dire "ti ho dimenticato". Questo perché la sua fama di pianta tossica nel tempo, lo ha fatto diventare un simbolo funerario.

Come coltivarlo, propagarlo e soprattutto la sua tossicità saranno gli argomenti trattati in questo articolo.


L'oleandro velenoso: è veramente così pericoloso?


Molta gente sostiene che si dovrebbero eliminare gli oleandri dai giardini perché risulterebbero molto pericolosi per la salute di animali domestici e in rari casi, anche per la salute dei bambini.
Ma è bene sottolineare che esistono tantissime piante velenose, ne più ne meno degli oleandri. Con questa linea di pensiero allora in teoria, la cosa migliore sarebbe piastrellare il giardino facendo molto prima o coltivando solamente piselli e zucchine.

L'oleandro in effetti, contiene una sostanza che si chiama oleandrina, che in sintesi potrebbe portare prima aritmia e poi all'arresto cardiaco (ma solo se assunto in grandi quantità).

Si possono però trovare in rete molti filmati a dimostrazione che gli animali, grazie al loro istinto, non si avvicinano nemmeno a queste piante. In ogni caso, basti vedere che nel Centro e nel Sud Italia esistono milioni di piante di oleandri così come cani e gatti domestici, che convivono perfettamente con questa pianta.

Per quanto riguarda l'uomo, ovviamente, servirà solo un minimo di conoscenza e soprattutto di accortezza. A tal proposito, quando si andrà a potarlo, meglio utilizzare dei guanti stando molto attenti a non toccarsi bocca e occhi.


Pianta oleandro: dove è meglio piantarlo?


La posizione giusta è possibilmente in pieno sole essendo una pianta eliofila.
È una pianta tipica dei climi mediterranei ed asiatici ergo, crescerà al meglio in queste condizioni.
L'oleandro risulta anche essere una pianta molto resistente, non per nulla viene messa negli sparti traffico delle autostrade.

L'unica accortezza di quando si sceglie il luogo dove piantare l'oleandro, sarà quella di trovare un punto riparato dalle gelate (soprattutto in nord Italia). In linea di massima infatti, la pianta non sopporta temperature al di sotto dello zero per molti giorni di seguito.

Dettaglio di un fiore bianco di oleandro.
Se la temperatura dovesse subire per molti giorni questo abbassamento l'ideale è ricorrere a protezioni di tessuto non tessuto.

Infine l'oleandro può arrivare anche a misurare 5 o 6 metri, quindi quando si sceglie la sua collocazione bisognerà tener conto della sua crescita.

Ecco una piccola lista riassuntiva delle caratteristiche di questa pianta:

  • si adatta a terreni calcarei o acidi;

  • adora il sole;

  • oleandro in vaso, bagnarlo di frequente;

  • resistente a salsedine e siccità;

  • resistenza relativa alle gelate;

  • si propaga con molta facilità;

  • relativamente facile da potare.


Manutenzione e potatura oleandro


L'oleandro tende a cambiare foglie molto velocemente, quindi ci si ritroverà molto spesso con moltissimo fogliame da eliminare con rastrello, sacco ed olio di gomito, soprattutto durante la stagione estiva.

Le foglie di oleandro se lasciate sul terreno tenderanno a soffocare il resto della vegetazione e potrebbero anche provocare problemi ai canali di scolo.

Un oleandro potato in modo da somigliare ad un albero.
Per quanto riguarda la potatura dell'oleandro si possono scegliere due tipi di soluzioni che renderanno la pianta a forma di cespuglio oppure di alberello (con uno o più tronchi centrali).

La potatura dell'oleandro genera tantissimo materiale di risulta con cui si potranno fare due cose. O del compost fatto in casa, sminuzzando tutti i rami e foglie tagliate, oppure più semplicemente, portando tutto in discarica.

Da notare come il ramo sulla sinistra non stia fiorendo. Durante la potatura non andrà reciso.
La potatura viene effettuata per avere delle fioriture perfette o per rimuovere rami malati, ma come effettuarle?
Bisogna ricordarsi, come prima cosa, che l'oleandro va a fiore sul "ramo dell'anno precedente". Questo significa che la pianta fiorisce su alcuni rami si ed altri no.

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Quando si andrà ad effettuare la potatura, bisognerà stare attenti ad eliminare il ramo che ha fiorito e lasciare quello che non lo ha fatto (cioè quello più giovane), perché lo farà poi l'anno successivo in maniera molto più "esplosiva" rispetto al ramo anziano.

Quelli da non tagliare si riconoscono perché presentano un colore di un verde più chiaro.

Periodo potatura oleandro: quando effettuarla


I periodi migliori per potare un oleandro sono principalmente due, a seconda della latitudine: da fine febbraio agli inizi di marzo (poco prima della ripresa vegetativa). In questo periodo si eliminano i rami malati e secchi.

Inoltre, effettuando la potatura alla fine dell'inverno è possibile permettere alla pianta una migliore fioritura durante l'estate. I rami con più di un anno, infatti, fioriranno in maniera meno appariscente di quelli più giovani.

In latitudini a nord sarà anche possibile effettuare la potatura in settembre.


L'oleandro: riproduzione per talea


La talea è il modo migliore per propagare un oleandro. Attraverso il seme il rischio è di non avere dei fiori del colore desiderato (soprattutto se acquistati). La talea, invece, è un metodo che permetterà di ottenere un clone perfetto della pianta esistente.

Il primo passo è rimediare il materiale giusto dalla pianta e cioè i rami semi legnosi.
Prendendo l'esempio della foto qui sotto, la parte finale con le foglie è la parte erbacea, questa è attaccata alla semi legnosa che a sua volta sarà attaccata a quella legnosa (di colore marrone chiaro).

Riproduzione dell'Oleandro per talea
Rimediato, quindi, il materiale di partenza servirà quindi un composto fatto con agriperlite (reperibile anche su Amazon), che è un prodotto usato spessissimo per realizzare le talee e della sabbia.

Procedere quindi creando un composto con il 50% di agriperlite e il 50% di sabbia.
Miscelare il tutto molto bene e mettere il tutto in un vaso di piccole dimensioni fin quasi all'orlo.
Infine, bagnare senza eccedere troppo. L'acqua verrà trattenuta dall'agriperlite mantenendo il terriccio umido.

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Ridurre il rametto preso dalla pianta originale eliminando qualche foglia, lasciandone 5 o 6, in modo che tutta l'energia si concentri sulla formazioni di nuove radici.

Effettuare quindi un taglio trasversale sulla parte semi legnosa (detto a fetta di salame) in modo da aumentare la superficie che andrà poi a radicare.

Inserire la talea nel vaso senza arrivare proprio sul fondo per dare più spazio per la formazione delle radici.

Come e quando effettuare la potatura dell'Oleandro
Questo metodo non è infallibile ma del resto la botanica non è matematica quindi per sicurezza, sarà meglio nello stesso vaso di sistemare più di una talea.

È importante non metterle troppo vicine l'una all'altra.

Quando avranno radicato non andranno subito messe nel terreno ma trasferite prima in un vaso con della terra, di dimensioni maggiori di quello in cui hanno radicato.
A questo punto bisognerà prendersene cura fino alla primavera successiva, quando saranno finalmente pronte per essere messe in terra.

Le talee non vanno lasciate in pieno sole, ma in zone con luce filtrante e abbastanza umide. Una volta che avranno radicato non avranno più problemi di esposizione, del resto stiamo parlando dell'oleandro che è la pianta per eccellenza amante del sole diretto.


Il terreno per l'oleandro


Il bello dell'oleandro è che ama terreni aridi quanto terreni umidi, cresce veramente in qualsiasi tipo di situazione. Parlando però di terreni ideali diciamo che un ph neutro (quindi intorno al 7) sarebbe il non plus ultra per avere una pianta perfetta.

Se il ph tende verso il 14 vuol dire che il terreno è essenzialmente calcareo, sotto il 7 invece sarà un terreno acido. in ogni caso la pianta riuscirà a crescere ugualmente senza particolari problemi. La pianta può crescere ad un'altrezza fino a 1000 metri s.l.m.


Malattie oleandro


Tra i problemi più comuni che può avere l'oleandro ci saranno quelle di origine fungina, come ad esempio la septoriosi che è tra le più comuni malattie. Questo problema di solito si manifesta tra fine primavera ed inizio estate, facendo assumere alle foglie delle maculature brunastre sulla superficie.


La septoriosi, come altre dalla stessa origine possono portare, se non affrontate nella maniera giusta, alla necrosi totale della pianta. Solitamente la soluzione in questi casi sarà la recisione dei rami interessati dalla malattia.

Un ingrandimento dei ragnetti rossi che infestano gli oleandri nella stagione calda.
Per quanto riguarda insetti e parassiti, anche in questo caso la stagione calda è quella più a rischio. Le foglie di oleandro e le gemme possono essere infestate in questo periodo dal ragnetto rosso (Tetranychus urticae) che succhierà la linfa provocando il deperimento delle foglie e infine la morte dell'oleandro stesso.

Per eliminare questo problema basterà nebulizzare acqua sulle foglie e sui germogli infestati, perché questi ragni odiano l'umidità. Per un intervento più certosino l'ideale sarebbe effettuare un lavaggio completo della pianta. Lavoro noioso ma decisamente necessario per la salute dell'oleandro.

Prendersi cura di queste piante non è comunque assolutamente difficile e ne varrà la pena.
Un oleandro in fiore è una vera bellezza della natura.

riproduzione riservata
Coltivare l'Oleandro
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Commenti e opinioni



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Alert Commenti
  • Fabio18
    Fabio18
    Domenica 26 Maggio 2019, alle ore 11:39
    Ho un alberello di oleandro in vaso.
    Le radici sono state mangiate dalle larve di maggiolino, ci sono possibilità di farle ricrescere?
    Ho già cambiato la terra e fertilizzata con sterco animale, ma a distanza di 45 gg non ho notato miglioramenti.
    rispondi al commento
    • Daniele Ferrucciotoscana
      Daniele Ferrucciotoscana Fabio18
      Sabato 26 Dicembre 2020, alle ore 19:49
      Prova con l'olio di neem, è biologico e non tossico (sia per la pianta che per l'uomo)
      rispondi al commento
  • Francesco
    Francesco
    Giovedì 29 Agosto 2013, alle ore 14:54
    Il vicino di casa a piantata una pianta di oleandro, vorrei sapere le radici cosa fanno.
    Mi preoccupo perché sotto al muretto dove ha sistemato la pianta ho la camera da letto.
    Grazie per la risposta.
    rispondi al commento
    • Pegasoengineering
      PEGASO ENGINEERING Srl PEGASO ENGINEERING Srl Francesco
      Lunedì 16 Settembre 2013, alle ore 16:25
      Per Francesco: Le radici dell'oleandro sono di solito molto robuste e tendono a volte ad essere invasive.
      A subire dei danni potrebbe essere il muretto.In questo caso ne parli con il suo vicino, che dovrà provvedere a risolvere il problema.
      rispondi al commento
  • Calogero Mira
    Calogero Mira
    Martedì 7 Maggio 2013, alle ore 19:37
    Grazie per questi consigli sull'oleandro: la semina, la cocciniglia, eccetera,
    rispondi al commento
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