Una nuova figura professionale, con formazione specifica e riconoscimento internazionale per la progettazione del colore in architettura.
Il colore non è solo una questione estetica, ma puo' diventare una vera e propria tecnica in grado di correggere gli ambienti e creare atmosfere. Ad esempio, un accostamento ragionato puo' conferire profondita', dare personalita' e addirittura arredare stanze dall'apparenza spoglia.
Negli ultimi tempi si sta verificando l'abbandono dell'a-cromatismo minimalista tipico degli anni Novanta e si assiste invece al ritorno della voglia di colore. Alcuni esperti associano questo cambiamento alla crisi economica e sostengono che la predilezione per i colori vivaci abbia funzione consolatoria.
Il desiderio di colore è dimostrato anche da un sondaggio svolto dal sito casa.it su un campione di 1300 persone. La metà degli italiani intervistati indicherebbe il colore delle pareti come prima cosa che cambierebbe dentro casa. È interessante però aggiungere che, fra questi, la metà preferisce il fai da te nella scelta della tinta e solo il 9,6% si affida ad uno specialista.
In realtà questa tendenza rischia di generare mostri, perché l'universo del colore è un oceano immenso pieno di mareggiate incontrollabili derivanti dai nostri stati d'animo. Per questo, è nata una vera e propria figura professionale: il colour consultant and designer, ossia il consulente e progettista del colore.
IACC è la piu' antica e autorevole istituzione internazionale finalizzata alla promozione e alla diffusione della cultura progettuale del colore, alla quale è affidato il riconoscimento delle figure professionali citate.
Per conseguire il diploma internazionale di qualified color consultant/designer è necessario frequentare quattro corsi, presentare un progetto, superare un esame orale ed elaborare una tesi finale.
Le materie di studio cercano di esaminare il colore in tutti i suoi ambiti, dal rapporto con la luce fino alle sue applicazioni nel marketing. Il color consultant è formato per seguire il cliente a partire dall'analisi degli ambienti fino alla realizzazione del progetto.
Se, però, appartieni a quella metà di intervistati che non riesce proprio a rinunciare al fai da te, cerca almeno di considerare le 6 regole fondamentali suggerite da Massimo Caiazzo, presidente di IACC Italia, docente di cromatologia e progettista del colore.
Regola n.1: valutare attentamente l'esposizione degli ambienti e considerare le variazioni di luce naturale nel corso della giornata e delle stagioni.
Regola n.2: un ambiente risulta più equilibrato se il colore del pavimento è più scuro di quello delle pareti e il soffitto molto luminoso.
Regola n.3: il colore è strettamente legato alle funzioni e alle dimensioni degli spazi: la stessa combinazione produce effetti diversi se usata in soggiorno, in cucina, nel corridoio, in camera da letto o in bagno.
Regola n.4: evitare colori troppo scuri, che rendono l'atmosfera ipostimolante e pesante.
Regola n.5: evitare contrasti troppo forti che, al contrario, rendono gli ambienti iperstimolanti.
Regola n.6: la valutazione deve essere sempre contestuale e relazionata alle altre tonalità presenti nell'ambiente. È sempre consigliabile una prova su parete.
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