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Tutto su come colorare il legno

Il legno riportato al vivo dopo la sverniciatura va colorato per ripristinare l'aspetto originario del mobile; la sua colorazione andrebbe effettuata solo se necessario.
Pubblicato il / Aggiornato il

Il legno riportato al vivo dopo la sverniciatura (e magari sbiancato con la soda) o eventuali parti in legno nuovo, vanno colorati per ripristinare l'aspetto originario del mobile.
Va detto che la colorazione del legno andrebbe effettuata solo se strettamente necessario, cioè quando la sverniciatura, magari un poco energica, ha decolorato il legno e il mobile schiarendo il mobile in modo rilevante.

Colorare il legno

Ma può anche capitare che il mobile sia stato trattato, a suo tempo, con una vernice mordenzata per cui la sverniciatura riporta il mobile al colore naturale del legno.
Inoltre, tutte le volte che sono state applicate delle parti aggiuntive al posto di quelle rovinate, è necessario procedere ad una colorazione per raccordare le parti nuove con quelle preesistenti.
Prima di decidere in che modo colorare la superficie del mobile bisogna decidere quale tecnica di finitura verrà adottata per evitare problemi di incompatibilità tra tinta e finitura.


PULIZIA ASSOLUTA

Le parti da colorare devono essere perfettamente pulite e nell'ambiente di lavoro non deve essere presente polvere.
Per questo motivo è bene non effettuare un trattamento di colorazione in uno spazio in cui avete svolto lavorazioni che hanno prodotto polvere; per lo stesso motivo non eseguitele prima che il colore sia perfettamente asciutto.
Non rispettando tali regole si potrebbe essere costretti a ripetere tutta l'operazione.



Coloranti per restauro


Aniline
Sono i coloranti di gran lunga più impiegati nel restauro.
Vengono vendute sotto forma di polverine oppure come liquidi pronti all'uso che vanno diluiti sino al raggiungimento della tonalità desiderata.
Sono prodotte in una vasta gamma di colori che, opportunamente combinati, danno luogo alle tonalità intermedie.
A seconda del solvente che impiegano si distinguono aniline all'alcool e all'acqua (ma vi sono anche alla nitro e all'olio).
Le differenze di utilizzo sono diverse.
L'anilina all'acqua esige più passaggi sul legno per tinteggiarlo a dovere.

Aniline, coloranti per restauro

A sinistra: l'anilina si scioglie in acqua tiepida mescolando a lungo.

A destra: l'applicazione di anilina si effettua a pennello con passate regolari e parallele.
Il colore giusto si trova facendo alcune prove.


Ne consegue che il legno si bagna molto e ciò potrebbe causare piccole deformazioni e comunque è necessario attendere che tutto si asciughi alla perfezione prima di procedere con la verniciatura.

Per quanto riguarda la diluizione del colorante non esistono regole particolari, conviene effettuare diverse prove su un pezzo di legno simile a quello del mobile da trattare fino a ottenere il risultato desiderato.
È bene preparare tutta la quantità che si ritiene necessaria in modo che il suo colore sia ben uniforme.
Le aniline all'alcool cedono molto rapidamente il colore al legno, asciugano rapidissimamente, ma proprio questo fatto provoca una difficoltà maggiore nell'applicazione in quanto bisogna fare attenzione a non ripassare su una parte già colorata più che su altre per non avere differenze di tonalità.
È possibile anche sciogliere le aniline ad alcool nella gommalacca: ciò permette di fissare il colore sul legno in maniera più stabile.

Terre colorate
Sono polveri naturali disponibili in vari colori (terra di Siena, terra d'ombra, terra rossa, ocra gialla, nerofumo, ecc.).
Vanno sciolte in acqua calda e poi il preparato va filtrato per eliminare ogni impurità.
Si applicano con una spugnetta.
Le terre colorate si usano anche per colorare la cera (a caldo), la gommalacca e la colla.


Colla vinilica colorata

Anche la colla vinilica che si usa nelle riparazioni può essere efficacemente colorata nella gradazione desiderata mescolandola con un poco di acqua e anilina.



Colorare un mobile sverniciato


Per colorare un mobile che è stato sverniciato conviene utilizzare una anilina.
Pulite con pignoleria il legno da mordenzare altrimenti rischiereste di avere un assorbimento non uniforme del colorante.
Applicate quindi il mordente con un pennello.
Ricordate che le radiche sono più sensibili all'effetto colorante dei diversi pigmenti.
In questi casi lavorate con coloranti più diluiti.


IL CLASSICO "MORDENTE NOCE"

Gli esperti prediligono l'utilizzo di questo colorante costituito da una sostanza in cristalli che si scioglie in acqua (1 etto per 1 litro d'acqua) e che conferisce al legno una colorazione noce molto bella, di intensità variabile a seconda della diluizione.
Il mordente noce viene applicato a tampone, mentre il pennello viene riservato a piccoli ritocchi.
Aggiungendo al mordente noce una quantità opportuna di anilina rossa si ottiene il cosiddetto “mordente mogano.”



Colorare le parti aggiunte


Dopo aver carteggiato accuratamente la parte da trattare preparate una soluzione di terre colorate e acqua calda.
La tonalità giusta va cercata effettuando successive diluizioni ed esperimenti su un pezzo di legno simile a quello da trattare, in questo modo riuscirete a rendere il legno nuovo simile a quello del mobile da restaurare.
In generale non conviene realizzare un colore definitivo.
È meglio raggiungere la tonalità desiderata del legno con due applicazioni successive.
Con la prima si realizza un fondo cromatico giallino o rossiccio, con la seconda si raggiunge il colore desiderato.

Colorare parti aggiuntive del legno

a) Per mordenzare un mobile sverniciato preparate una miscela di terre colorate e acqua tiepida.

b) Filtrate la soluzione e provate su un pezzo di legno di scarto la tonalità raggiunta.
c) Potete applicare prima un fondo leggermente colorato e poi, con una spugna, il mordente definitivo.


È un procedimento più lungo ma più affidabile.
Nella prima fase applicate il preparato con una spugna in modo da creare il fondo su cui andrà applicata la colorazione definitiva.
Durante l'applicazione seguite le venature del legno e cercate di evitare le sovrapposizioni, che creano zone di colore più scuro.
Se ciò dovesse accadere ugualmente, eliminate il colorante in eccesso con un panno asciutto e pulito.
Nel caso in cui dobbiate trattare legno che presenta venature molto scure alternate a zone piuttosto chiare e desideriate attenuare il contrasto, potete applicare il colorante con un pennello unicamente sulle parti chiare.
A questo punto potete passare alla seconda fase della colorazione applicando sul legno un colorante che porti il legno nuovo ad apparire il più possibile identico a quello del mobile.


Schiarire il legno


Se il legno deve essere schiarito in alcuni punti prima della colorazione potete applicare sulla sua superficie della candeggina diluita.
Questo composto non altera in modo sostanziale il colore del legno.

Schiarire il legno

A sinistra: La candeggina tamponata su una zona scura contribuisce a decolorarla senza macchiare, a sua volta, il legno.
A destra: La zona trattata con la candeggina può essere sfumata e raccordata al resto della superficie con una applicazione di acqua ossigenata.


Dopo il trattamento applicate l'acqua ossigenata concentrata (120 volumi) in modo da scolorire più gradualmente il legno del mobile.
Dopo il trattamento lavate il legno con acqua e lasciatelo asciugare completamente.


riproduzione riservata
Colorare il legno
Valutazione: 5.41 / 6 basato su 17 voti.
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Commenti e opinioni



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Alert Commenti
  • Stefano
    Stefano
    Venerdì 27 Gennaio 2017, alle ore 10:56
    Ho un cassettone di colore noce datato, vorrei rinvigorirlo perché si presenta opaco e trascurato, con quale prodotto posso rinvigorirlo? 
    rispondi al commento
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