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In edilizia clinker (o klinker) è un termine ambiguo.
L'accezione piu' diffusa indica un rivestimento in piastrelle di notevole resistenza alle sollecitazioni meccaniche e igrotermiche, ottenuto dalla cottura a temperatura estremamente elevata di materie prime analoghe a quelle utilizzate per la produzione di laterizi.
La caratteristica superficie vetrificata è insieme garanzia di resistenza e cifra stilistica dell'elemento costruttivo, largamente utilizzato, nelle infinite varianti attualmente in commercio, per pavimentazioni interne ed esterne e per rivestimento di facciate.
Per il clinker naturale, lasciato al rustico, i colori disponibili dipendono unicamente dal dosaggio e dalla qualità delle argille utilizzate, nonché dall'eventuale aggiunta di ossidi minerali. In generale le tonalità variano tra il sabbia, il rosso mattone, l'arancio bruciato e il marrone cupo.
Lo stesso rivestimento può essere poi trattato in superficie, esaltandone o appianandone l'aspetto grezzo. In quest'ultimo caso è possibile procedere all'applicazione, su ogni piastrella, di uno strato di vetro o smalto trasparente. Il risultato, che trae maggior beneficio estetico se adottato per il rivestimento di pareti esterne, è quello di una superficie brillante e resistente, dall'inequivocabile aria nordeuropea.
Infine, largo spazio alla fantasia progettuale e compositiva per il clinker colorato artificialmente e prodotto con argille fini ed esenti, per quanto possibile, da impurità. La gamma dei colori disponibili è vasta e varia da produttore a produttore; rimangono certe, comunque, le ampie potenzialità espressive e tecnologiche del materiale, che ha vissuto un'epoca di gloria, in Italia, a partire dal secondo dopoguerra e successivamente è stato accantonato, a favore della classica cortina in laterizi e dell'intonaco.
Meno noto, forse, è il clinker inteso come prodotto intermedio nella filiera della lavorazione del cemento da costruzione. La farina ottenuta dalla macinazione di materie prime come calcari e argille viene essiccata, disidratata, decarbonata e successivamente riscaldata, in un forno rotante, ad altissima temperatura.
Grani o palline di clinker di colore scuro e aspetto simile al carbone, sono il risultato di questo ciclo produttivo in più stadi. Per arrivare al prodotto commercializzato in sacchi, come viene consegnato in cantiere, bisogna poi passare ad un'ulteriore macinazione e setacciatura, eseguibili solo dopo un rapido raffreddamento del materiale che ne garantisca la tempra.
Additivi di vario tipo completano inoltre la preparazione al fine di ottenere le diverse varietà di cemento.
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