Climatizzazione con chiller

Un chiller ad energia elettrica può essere utilizzato come generatore termico quando gli impianti idronici hanno potenzialità termiche particolarmente elevate.
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Negli impianti idronici, che utilizzano l'acqua come fluido termovettore ed hanno potenzialità termiche particolarmente elevate, sia per il riscaldamento che per il condizionamento estivo può essere utilizzato come generatore termico un chiller:
un esempio tipico è quello degli impianti a servizio di appartamenti su più livelli, con superficie superiore ai cento metri quadrati ciascuno.

Chiller climatizzazione

Gli impianti che hanno come generatore un chiller, hanno come terminali di diffusione dell'energia termica in ambiente i ventilconvettori, che lavorano in riscaldamento con temperature dell'ordine di 45°C ed in raffreddamento con l'acqua ad una temperatura inferiore a punto di rugiada a pressione atmosferica, o generalmente in mandata ai terminali a 12°C ed in ritorno a 7°C.

L'acqua, a sua volta, scambia l'energia termica con l'aria negli ambienti a mezzo delle batterie dei ventilconvettori presenti negli ambienti serviti, lambendo le batterie a mezzo dei ventilatori dei ventilconvettori.


Chiller con tecnologia Inverter


I chiller sono, in genere, caratterizzati da un gruppo frigorifero che lavora con un fluido frigorigeno, che attraverso delle batterie cede l'energia termica al fluido termovettore, l'acqua dell'impianto termico, in maniera analoga a quanto accade per i comuni climatizzatori, con la differenza che questi ultimi scambiano minori quantità di energia termica direttamente con l'aria.

I moderni chiller sono dotati di quadri di controllo che ne permettono un'efficiente gestione e nonostante la notevole potenza termica, le versioni modulanti (con compressori a tecnologia inverter) sono in grado di produrre anche piccole quantità di energia termica per soddisfare le esigenze di uno o più piccoli ambienti in grandi edifici.

La possibilità di minimizzare la spesa di energia elettrica necessaria per i chiller, con l'ausilio della tecnologia ad inverter dei compressori, non rende comunque trascurabile la disponibilità di potenza elettrica necessaria per tali macchine.

In linea di massima, per grandi abitazioni, ad esempio, definite su più livelli e dell'ordine di un paio di centinaia di metri quadri, le esigenze Elettrodomesticienergetiche termiche con un impianto a fancoil o ventilconvettori possono essere soddisfatte con chiller di potenza media pari a circa 20 kW termici, cui corrisponde l'esigenza di una potenza elettrica dell'ordine di 6/7 kW, generalmente trifase.

Come tutte le macchine di climatizzazione, anche i chiller devono essere dotati di una linea di alimentazione elettrica dedicata a partire dal quadro elettrico principale a servizio dell'edificio; inoltre in prossimità dello stesso chiller deve essere previsto un quadretto con protezioni specifiche per la macchina.

In generale i dispositivi di protezione per le dispersioni possono avere una sensibilità minore rispetto a quelli tipicamente utilizzati negli appartamenti, intervenire cioè per dispersioni di corrente dell'ordine di 300 mA invece che di 30 mA.

L'attuale variante V3 della norma CEI 64/8 specifica, inoltre, che le protezioni differenziali per apparecchiature civili con elevato contenuto elettronico devono avere curve di intervento di tipo A e non di tipo AC.

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Climatizzazione con chiller
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Alert Commenti
  • Salvio
    Salvio
    Giovedì 7 Febbraio 2013, alle ore 20:55
    Salve! Stiamo costruendo casa a Crotone, tutta su di un livello (piano terra) di circa 200 mq per riscaldamento/climatizzazione ed acqua calda, vorrei utilizzare un'unico impianto... ad energia elettrica abbinato e ovvio ai pannelli fotovoltaici.
    Si accettano consigli. Grazie
    rispondi al commento
    • Felice Guadagno
      Felice Guadagno Salvio
      Mercoledì 13 Febbraio 2013, alle ore 20:33
      Per Salvio: il progetto può prevedere una pompa di calore per la climatizzazione estiva ed invernale, un generatore fotovoltaico ed uno a pannelli solari termici con relativo accumulo.
      rispondi al commento
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