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08 Luglio 2015 ore 09:25 - NEWS Impianti di climatizzazione |
In termini di consumi energetici e di adattamento alle variazioni dei carichi termici da abbattere, gli impianti di climatizzazione possono essere classificati in due grandi tipologie: quelli a tecnologia on-off e quelli a tecnologia inverter.
I climatizzatori a tecnologia inverter sono caratterizzati da variazioni continue e non, a stadi della velocità di lavorazione del compressore, per la realizzazione del ciclo termico del fluido termovettore, al variare dei carichi termici.
A parità di potenza termica erogata, un climatizzatore a inverter permette una riduzione fino al 30% dell'energia elettrica rispetto a un climatizzatore del tipo on-off.
Le norme e le leggi vigenti in materia di climatizzatori e macchine termiche iimpongono delle prestazioni minime da rispettare per i consumi energetici e la descrizione degli stessi sull'etichetta energetica; nella realtà, i consumi effettivi dei climatizzatori sono contestualizzati all'ambiente nel quale sono utilizzati e alle modalità di utilizzo.
Tra le informazioni descritte nelle etichette energetiche c'è innanzitutto il marchio che identifica univocamente la casa produttrice; inoltre, i principi di contenimento della riduzione della spesa energetica degli edifici obbligano i produttori a classificare secondo uno stardard internazionale le prestazioni e le proprietà (le cosiddette etichette energetiche) dei climatizzatori, sia per le unità interne che esterne.
L'efficienza energetica, descritta dalle suddette etichette, in ordine crescente può essere del tipo: C, B, A; quest'ultimo livello negli anni è stato incrementato ad A+ e A++.Il consumo di energia elettrica è espresso in kilowattora (kWh) e riferito sia alla modalità di raffreddamento che di riscaldamento , laddove i climatizzatori potrebbero avere anche la sola modalità di funzionamento in raffreddamento (condizionatori).
In ogni caso, l'indice di efficienza energetica, descritto dalle etichette energetiche, esprime la qualità della macchina in termini di rapporto tra tali grandezze: energia termica fornita su energia elettrica consumata.
Oltre alle indicazioni in termini di efficienza e di potenza termica fornita, per ogni climatizzatore sono indicate anche le prestazioni acustiche, intese come rumorosità prodotta, misurata in decibel (dB) ed espressa in scala logaritmica.
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A parità di potenza termica emessa da due climatizzatori, quello che ha un valore di rumorosità superiore di 3 dB rispetto a un altro, genererà un rumore percepito dall'orecchio umano quasi pari al doppio del rumore prodotto dall'altro climatizzatore.
A garanzia di un corretto uso dei climatizzatori è necessario che siano effettuati un corretto dimensionamento dei carichi termici degli ambienti da servire con questi e una corretta installazione degli stessi.
Il dimensionamento deve tener conto di diversi fattori caratterizzanti gli edifici da climatizzare, tra i quali:
- l'orientamento geografico
- le temperature medie annue
-le caratteristiche di isolamento termico degli involucri edilizi e degli infissi.
Queste ultime caratteristiche dovrebbero essere descritte da uno specifico certificato energetico, redatto da un professionista abilitato.
Un altro fattore significativo è l'occupazione media degli edifici da climatizzare e la possibilità correlata di sfruttamento delle risorse energetiche naturali per la riduzione della spesa energetica.
Un cattivo dimensionamento dei climatizzatori può essere deleterio in termini di comfort, di consumi e di usura delle macchine per tempi prolungati di funzionamento, o al contrario per continui e brevi cicli di accensione e spegnimento.Tra le funzioni poco utilizzate dei moderni climatizzatori c'è quella della deumidificazione, con la quale il climatizzatore limita la quantità di umidità relativa presente nell'ambiente servito.
La riduzione dell'umidità relativa in un ambiente, ha un immediato incremento della sensazione di benessere per gli occupanti, diminuendo per essi la sensazione di calore percepito, pur restando uguali i valori di temperatura.
La deumidificazione è effettuata dal climatizzatore lavorando semplicemente con una velocità di ventilazione ridotta rispetto a quelle ordinarie, che permette all'aria che lambisce la batteria di condensare più semplicemente e rapidamente l'umidità in essa contenuta, con una riduzione dei consumi elettrici in virtù della bassa velocità dei ventilatori.
I moderni climatizzatori sono spesso dotati di sensori di movimento che, rilevata l'assenza di movimenti e quindi di persone nell'ambiente servito per un determinato periodo di tempo, talvolta programmabile, settano l'apparecchio in una posizione di stand by con il conseguente abbassamento dei consumi elettrici.
Tanto l'unità interna, generalmente detta split, quanto quella esterna di un climatizzatore, necessitano di alcuni accorgimenti per garantire un corretto funzionamento della stessa macchina.
L'unità interna deve essere installata tenendo conto dell'arredo dell'ambiente servito, in modo che il flusso di aria climatizzata non sia ostacolato e si distribuisca nella maniera più ampia e uniforme possibile nell'ambiente stesso, senza investire in maniera diretta eventuali posizioni occupate da persone come divani, letti, etc.
Gli elettrodomestici negli ambienti climatizzati devono essere posizionati in modo da non alterare le rilevazioni dei termostati ambiente di questi ultimi, falsificandone le misurazioni delle temperature.
Per evitare questi inconvenienti alcuni climatizzatori sono caratterizzati da telecomandi dotati di sensori di rilevazione della temperatura, in grado di effettuare misure puntuali trasmesse via infrarossi all'unità interna.
Il posizionamento dell'unità esterna dei climatizzatori, generalmente detta motocondensante, dovrebbe essere effettuata in modo da permettere facilmente gli scambi termici con l'aria, scambi che non andrebbero ostacolati nè da oggetti nè da spazi troppo angusti.
Nella maggior parte degli edifici serviti da più climatizzatori si tende a collocare tutte le macchine esterne in un'unica zona, operazione che deve essere effettuata rispettando opportune distanze tra le macchine perché, nel caso in cui una di queste dissipi l'energia termica su di un'altra, quest'ultima potrebbe essere sottoposta a uno sforzo eccessivo di lavorazione e avere una elevata probabilità di rottura.
La manutenzione ordinaria dei climatizzatori prevede la pulitura dei filtri che può essere effettuata all'inizio e alla fine di ogni periodo di utilizzazione, al cui lavaggio con acqua e sapone possono essere aggiunti anche trattamenti antibatteri.È buona norma estendere questi ultimi anche alla batteria della macchina interna.
La pulizia dei filtri, oltre a garantire la salubrità dell'aria, permette di evitare l'accumulo di pulviscolo sulle pale del ventilatore della macchina interna, evitandone l'appesantimento e garantendone un corretto funzionamento; i filtri permettono di evitare l'accumulo della polvere anche sulla batteria della macchina interna.
Un accumulo eccessivo di polvere limiterebbe lo scambio di energia termica della batteria con l'aria, di conseguenza il fluido termovettore potrebbe non passare dalla fase liquida a quella gassosa, come nel normale funzionamento.
La presenza della fase gassosa oltre la batteria e in quantità eccessiva, raggiungendo il compressore, ne comprometterebbe seriamente il funzionamento.
Per le macchine di piccola e media capacità termica, i costi di sostituzione di un compressore sono pressoché pari ai costi di installazione di una nuova macchina di ugual potenza.
La manutenzione ordinaria va effettuata anche sulle macchine esterne o motocondensanti, in particolare assicurandosi che il tecnico di fiducia almeno annualmente verifichi, con misurazioni di pressioni e temperature, che la quantità di fluido termovettore nei circuiti del climatizzatore sia quella giusta, evitando l'impossibilità di utilizzazione quando necessaria.
Oltre alle parti dei climatizzatori direttamente coinvolte nella produzione dell'energia termica, è bene periodicamente verificare lo stato di altre parti e non trascurare eventuali segnali di allarme che potrebbero essere delle oscillazioni eccessive di parti meccaniche sia delle unità interne che esterne o la presenza di rumori anomali.
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