Come saranno le citta' nei prossimi decenni? Ha provato a dircelo un concorso di idee lanciato dalla Audi.
La citta' e la sua evoluzione è al centro di studi e valutazioni sempre aggiornate e rinnovate, perché nell'ultimo secolo le dinamiche di inurbamento delle masse in tutto il pianeta hanno decisamente spostato gli equilibri delle popolazioni sul territorio determinando una crescita esponenziale dei nuclei urbani che non accenna ad arrestarsi.
Non è casuale che nei paesi in cui l'esplosione demografica è stata più violenta -e ciò coincide spesso con realtà geografico-politiche dove abbonda la povertà e ci sono ampie sacche di sottosviluppo- si siano creati dei mega-agglomerati cittadini dalle dimensioni di vere e proprie metropoli-stato: basti pensare a posti come Città del Messico, San Paolo del Brasile, Mumbai (un tempo conosciuta come Bombay), Giacarta, Lagos, Karachi, Shangai e diverse altre.
Questi presupposti reali spingono da più parti scienziati, urbanisti, sociologi ed economisti a pensare e a studiare idee, ipotesi e soluzioni per migliorare le città del prossimo futuro, affinché l'eccesso di sovrappopolazione non trasformi le realtà urbane di qualità in luoghi di alienazione e degrado. In particolare, anche grandi imprese e gruppi industriali si domandano come sarà la città del futuro, e tali domande, spesso, prendono la forma di iniziative culturali e di studio nelle quali si rispecchia l'innovatività delle leadership aziendali.
Con attenzione particolare ai temi della mobilità, delle interconnessioni tra società e tecnologia moderna e del peso che dovranno avere sempre più le energie rinnovabili e le loro applicazioni pratiche, si è mossa la casa produttrice di automobili Audi, nell'ideare e lanciare un concorso di idee sul futuro delle città denominato Audi Urban Future Award, al quale sono stati invitati a partecipare sei studi di architettura di levatura internazionale, ai quali sono state chieste delle possibili soluzioni a tali problematiche.
Ipotizzando una serie di scenari, visioni possibili, modelli ed immagini che definiscano i possibili sviluppi delle nostre città e della vita sociale in esse radicata, i sei gruppi di progettazione hanno prefigurato il futuro prossimo, ciascuno a modo proprio, proponendo ipotesi visive di possibili elementi, prodotti, attrezzature, che caratterizzeranno la vita cittadina nei 20 anni a venire. I sei gruppi selezionati, i cui lavori sono in mostra alla 12a Biennale di Venezia attualmente in corso, sono stati quelli di Jurgen Mayer di Berlino, Bjarke Ingels Group di Copenaghen, Alison Brooks Architects di Londra, Cloud9 di Barcellona, Diller & Scofidio + Renfro di New York e lo studio StandardArchitecture di Pechino.
Tra le tante proposte presentate, con l'eccezione dello studio Diller & Scofidio + Renfro che si è ritirato dalla competizione, è stata selezionata come idea vincitrice quella del tedesco Jurgen Mayer, incentrata sulla trasformazione delle automobili in macchine avanzate in grado di gestire i flussi di traffico attraverso un massiccio ricorso alle più moderne tecnologie digitalizzate, liberando la città dai sistemi centralizzati di gestione delle dinamiche del traffico per trasferirli sulle singole unità mobili collegate ad una rete di informazioni condivisibili.
Aldilà della fattibilità tecnica delle soluzioni proposte, sia quella vincitrice sia le altre partecipanti, l'esito di questa consultazione privata, che ha fruttato un premio di € 100.000,00 al suo vincitore, l'iniziativa sembrerebbe indicare che tra gli attori interessati alla gestione delle future trasformazioni tecnologiche ed urbane e delle loro conseguenze sociali, che hanno dirette ripercussioni sull'economia e sui consumi, ci siano anche i grandi gruppi industriali, come è comprensibile che accada.
Per maggiori informazioni:
www.audi-urban-future-award.com
www.jmayerh.com