L'avvio del Terzo Millennio ha segnato il definitivo ingresso tra le potenze mondiali della Cina, che ha conosciuto uno sviluppo, soprattutto industriale, che l'ha portata a dominare l'attuale panorama dell'economia internazionale.
Tale sviluppo è avvenuto, però, a discapito dei più elementari diritti umani e in maniera devastante per l'ambiente.
Una città come Shangai, ad esempio, dove interi quartieri di grande valore storico sono stati indiscriminatamente distrutti per fare posto a grattacieli, è tra le metropoli più inquinanti al mondo.
Ma ora qualcosa si sta muovendo e anche in Cina il futuro sembra promettere una riconciliazione con la natura: non è un caso che proprio nell'isola di Chongming, di fronte a Shangai, stia per nascere Dongtan, la prima città completamente ecosostenibile.
Chongming, da piccolo villaggio di contadini e pescatori è destinata a diventare una sorta di Manhattan ecologica. La location non è casuale, perché nasce proprio con l'intenzione di creare intorno a Shangai una fascia verde, per migliorare la qualità urbana della megalopoli.
L'intero progetto è a cura dello studio britannico ARUP e sarà finanziato dalla società Shangai Industrial Investment Corporation.
A Dongtan, che si svilupperà su una superficie di 630 ettari, tutte le case saranno orientate verso il sole, sfruttando al meglio l'illuminazione e la ventilazione naturali ed utilizzeranno come risorse energetiche quelle offerte dal sole, dal vento e dalle biomasse (precisamente dalla pellicola del riso) attraverso impianti fotovoltaici, eolici e di cogenerazione.
La pianificazione urbanistica è pensata per ridurre al minimo le esigenze di mobilità. La viabilità sarà costituita da piste ciclabili, corridoi per il trasporto pubblico effettuato con mezzi ad emissione zero ed anche una rete sottomarina. Le auto saranno unicamente a propulsione elettrica o ad idrogeno.
La città sarà completamente autosufficiente non solo dal punto di vista energetico, ma anche da quello alimentare, perché si prevede di dare grande impulso alle attività agroalimentari. A questo proposto sarà molto importante il ruolo dell'Italia che, attraverso l'Università di Torino, in collaborazione con il nostro Ministero dell'Ambiente, ha dato vita al progetto "Sistemi agricoli biologici e tecniche per la promozione dell'agricoltura ecologica nell'isola di Dontgtan Chongming". Il progetto prevede che 86 kmq dell'isola vengono sfruttati con agricoltura biologica che servirà a coprire il fabbisogno alimentare dell'ecocity.
I rifiuti saranno completamente riciclati, tranne quelli che verranno utilizzati come concime per i terreni agricoli.
L'intera area urbana sarà strutturata in tre villaggi sviluppati lungo canali navigabili. La prima parte del progetto, destinata ad ospitare 50.000 abitanti, dovrà essere ultimata per il 2010, data dell'Expo Universale di Shangai, e per allora dovranno essere pronti un tunnel e un ponte di collegamento con la metropoli, mentre l'ultimazione definitiva si prevede per il 2040.
La grande pecca di Dongtan, che è solo la prima di 400 città simili di cui è prevista la costruzione in Cina, è però quella di essere una città destinata a una ristretta elite. Le abitazioni, infatti, sono pensate per una fascia molto alta di acquirenti e turisti.
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