Cicuta maculata, caratteristiche della pianta velenosa per antonomasia

Sia che vogliate coltivarla in casa o che dobbiate estirparla dal giardino, ecco qualche consiglio per riconoscere e/o prendersi cura della cicuta maculata
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Cicuta, la pianta che uccise Socrate


La cicuta ha sicuramente un passato ingombrante, che l'ha resa la pianta velenosa per eccellenza nell'immaginario comune. Per chi non lo ricordasse è la pianta che ha causato la morte di Socrate, raccontata da Platone nel Fedone. Una descrizione abbastanza realistica visto che la cicuta ha effettivamente, tra i suoi principi attivi la coniina, ovvero una neurotossina velenosa, che agisce sul sistema nervoso.

Se ingerita, e presupponiamo non in quantità considerevoli, provoca dei disturbi da intossicazione, come vomito, forti dolori addominali e, nei casi più gravi, una paralisi delle terminazioni nervose.
Vedremo ora nel dettaglio ogni aspetto legato a questa pianta, prendendo in considerazione due ipotesi: quella di volerla coltivare in casa e quella invece di volerla estirpare dal giardino. Partiamo dalle caratteristiche generali, utili in entrambe i casi.


Caratteristiche principali della Cicuta maggiore


Appartenente alla famiglia della Appicae e delle Ombrellifere, la cicuta maggiore, il cui nome scientifico è Conium Maculatum, è una pianta cresce spontanea soprattutto nelle zone collinari, nei terreni incolti delle campagne e lungo i sentieri umidi dei boschi. La si può trovare anche in montagna, perlomeno fino ai 1800 metri di altitudine.

La cicuta è una pianta erbacea con radice carnosa di colore bianco. La parte aerea alta mediamente più di 1 metro, è formata da fusti cavi, eretti e glabri di colore verde con chiazze rosso-nerastre ben visibili su tutta la loro lunghezza.

Le foglie sono molto grandi e di forma triangolare. Possono raggiungere i 50 cm di lunghezza per 40 cm di larghezza, con una moltitudine di foglioline interne con bordi dentellati. In inverno cadono lasciando la pianta spoglia.

La cicuta può crescere come un albero
I fiori, bianchi o verdastri, sono riuniti in grandi infiorescenze ombrellifere, che durante il periodo della fioritura compaiono numerose sugli apici dei fusti. I fiori generalmente fanno la comparsa dal secondo anno di vita della pianta.

La pianta produce anche dei frutti, di pochi millimetri, che assomigliano a delle uova. E sono proprio questi semi ad essere tossici, perché è al loro interno che si concentrano gran parte delle sostanze velenose.


Come riconoscere la cicuta?


La cicuta viene spesso confusa con il prezzemolo, motivo per cui bisogna fare molta attenzione. Come distinguerli?

Cicuta maculata, simile al prezzemolo e alla carota
L'aspetto esteriore è ingannevole, quindi bisogna affidarsi all'olfatto. Le foglie e gli steli del Conium maculatum, a differenza del prezzemolo o del cerfoglio che risultano gradevolmente aromatiche, quando vengono spezzati o strofinati fra le dita emanano un odore nauseabondo che ricorda l'urina dei gatti.


Perché la cicuta è velenosa?


La cicuta è velenosa, come già anticipato, perché contiene 5 diversi alcaloidi, che sono componenti neurotossici naturali quali coniina, conidrina, pseudoconidrina, coniceina, metilconicina.

Si tratta di sostanze che agiscono a livello delle sinapsi neuromuscolari provocando problemi digestivi (vomito) seguiti da intensi mal di testa, parestesia (prurito diffuso, formicolio), paralisi degli arti superiori ed inferiori, diminuzione della forza muscolare.

Cicuta maculata, dettaglio del fiore

L'avvelenamento può avvenire per via diretta, ovvero se viene ingerita accidentalmente perché scambiata per un'erba aromatica, come appunto il prezzemolo o le piante di carota. Oppure, ma è un caso molto più raro, per via indiretta, nel caso in cui si mangiano carni di animali che hanno ingerito quantità considerevoli della sostanza tossica contenuta nella cicuta.


Per chi è tossica la pianta?


La pianta è tossica per l'uomo e per gli animali, bisogna quindi prestare molta attenzione se si hanno cani e gatti. Gli animali erbirvori generalmente sanno riconoscerla ed è raro che la ingeriscano.

La dose letale varia in relazione alle dimensioni di un animale.

Contro l'avvelenamento da cicuta ancora oggi non è stato trovato alcun antidoto nè per l'uomo nè per gli animali di grande e piccola taglia.


Come coltivare la cicuta maculata


Per chi volesse coltivare la cicuta maculata in giardino o in vaso, ecco alcuni consigli. Per quanto riguarda l'esposizione, la cicuta cresce bene in luoghi freschi ma necessita di luce solare, perlomeno per qualche ora al giorno. Meglio quindi posizionarla a sud-ovest, in modo che possa godere degli ultimi raggi solari della giornata.

In generale il conium Maculatum non necessita di grandi annaffiature. Nella stagione calda estiva è bene però procedere con una certa regolarità, almeno una volta ogni due settimane. Avendo sempre cura di evitare i ristagni, dannosi per gran parte delle piante.

Cicuta maculata, come coltivarla

Il terreno per la coltivazione della cicuta maculata è, invece, molto importante. Anche se perlopiù è una specie spontanea e difficilmente viene preservata in ambiente domestico, prima di mettere a dimora la pianta, occorre valutare in che clima ci si trova ma, in generale, la composizione ideale prevede tre parti di torba, due di sabbia, due di terriccio, due di pomice e una di letame. Più la temperatura aumenta la percentuale drenante con più pomice e meno torba.

Nei primi periodi dalla messa a dimora può essere utile dare alla pianta un sostegno per far si che la cicuta si sviluppi in modo eretto.


Diverse varietà di cicuta


La Conium maculatum è sicuramente la pianta di cicuta più conosciuta e più diffusa. Ma non è l'unica specie esistente. Nei paesi del mediterraneo esistono almeno altre due varietà di cicuta, entrambe velenose.

La cicuta minore o Aethusa cynapium, una varietà selvatica cresce spontanea nei terreni incolti, fra le sterpaglie e in tutte le aree ombrose boschive. Anche in questo caso si tratta di una pianta velenosa. La tossicità è dovuta soprattutto alla presenza di cinapina che, se ingerita, causa nausea, vomito, rallentamento della frequenza cardiaca. E, nei casi più gravi, dettati dall'ingerimento di un grande quantitativo di parti tossiche delle pianta, paralisi muscolare, insufficienza respiratoria e arresto cardiaco.

Cicuta acquatica
Molto più rara è invece la cicuta acquatica o Cicuta virosa, che, già dal nome, indica una specie che cresce spontanea nelle zone umide come acquitrini e stagni. Si tratta ugualmente di una pianta velenosa, la cui tossicità dipende dalla cicutossina, una tossina che può provacare danni neuromuscolari, convulsioni e crisi epilettiche.

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Cicuta maculata
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