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Creare una veranda chiusa da un balcone può essere un'occasione utile per ricavare maggiore spazio.
Con il termine verandare si intende infatti chiudere una terrazza con delle vetrate.
Data la frequenza con cui questo intervento viene attuato e l'impatto visivo che ne consegue, è importante capire quando l'operazione può essere eseguita senza permessi e quando invece ricade nell'abusivismo edilizio.
Da pochi giorni è stato approvato al Senato un emendamento al disegno di Legge per la conversione del Dl Aiuti bis (Decreto Legge 115/2022) che chiarisce alcuni punti sulla realizzazione di vetrate panoramiche amovibili totalmente trasparenti, chiamate anche VEPA.
Utilizzate per assolvere funzioni temporanee di ottimizzazione delle performance energetiche e acustiche, diminuzione delle dispersioni termiche e protezione dagli agenti atmosferici, le VEPA sono una tipologia di vetrate scorrevoli per balconi che permettono di decidere l'apertura e la chiusura in base alle esigenze.
Secondo le nuove norme, le vetrate panoramiche non necessiterebbero di autorizzazione del Comune, rientrando così nel regime dell'edilizia libera.
Questo emendamento chiarirebbe le numerose controversie che da sempre coinvolgono cittadini e amministrazioni comunali, spesso sfocianti in condanne per abuso edilizio.
Quasi sempre infatti, i giudici consideravano le verande esterne abusive e ne ordinavano il disfacimento ed il pagamento di sanzioni.
Grazie a questo emendamento l'edilizia subirà un notevole miglioramento.
Certo, la questione non va presa sotto gamba, perché il confine tra vetrata panoramica e veranda per balcone è molto labile, quindi se dovessero esserci dubbi è bene rivolgersi a un tecnico abilitato.
Per poter essere inserite tra gli interventi di edilizia libera, le vetrate per terrazzi panoramiche devono possedere alcuni requisiti:
Una condizione imprescindibile è la non realizzazione di una nuova volumetria.
Le VEPA non devono quindi rappresentare spazi chiusi in maniera stabile o implicare la modifica della destinazione d'uso dell'immobile.
Inoltre l'impatto visivo deve essere tale da non modificare la già esistente linea architettonica. Qualora si rispettassero tali requisiti non occorrerebbe alcun permesso edilizio.
Caso diverso se si tratta di strutture fisse.
Le verande, qualora siano non rimovibili, non fanno parte degli interventi di edilizia libera.
Installabili in poco tempo, ben trattengono il calore e sono resistenti agli agenti atmosferici.
Chiudere un balcone con dei pannelli sovrastanti modifica sia il volume che l'impatto visivo e architettonico. Per questo motivo c'è bisogno di richiedere al Comune il rilascio del Permesso di Costruire, come decretato dal Testo unico dell'edilizia.
Se l'edificio ha valore storico o ambientale servirà anche l'autorizzazione della Sovrintendenza ai Beni Culturali.
Nel caso di un condominio, chiudere un terrazzo segue un iter ben preciso.
Prima di poter eseguire l'intervento si dovrà tenere in considerazione il parere dei condomini e conoscere quali siano le regole sul decoro architettonico del fabbricato presenti nel Regolamento Condominiale.
Sarà quindi necessario richiedere il consenso dell'assemblea e metterlo per iscritto nel verbale, così da non incorrere in disagi.
Se è previsto un incremento della volumetria si dovranno inoltre ricontare le quote millesimali.
Vediamo ora nello specifico alcune soluzioni per chiudere un balcone senza la necessità di permessi.
Una soluzione molto economica e rapida è la pergotenda in PVC, formata da due pali e quattro traverse aventi un binario per lo scorrimento del telo.
La copertura è composta da un pannello o una tenda in PVC che può essere aperta o chiusa secondo necessità.
È una struttura leggera costituita da telai mobili in alluminio, PVC o legno e dalle chiusure anch'esse leggere e non fisse.
Ha ottima capacità di proteggere dai raggi solari estivi e dagli spifferi invernali, grazie alla chiusura ermetica.
Le vetrate scorrevoli panoramiche, molto più resistenti di un vetro classico, sono capaci di valorizzare ogni ambiente in cui si posizionano.
Sprovviste di profili verticali in alluminio, sono dei veri e propri paramenti in vetro, perfette per la chiusura di balconi e terrazzi.
Ci sono dei requisiti che il vetro deve possedere affinché abbia ottime performance.
Il suo peso specifico è elevato quindi è importante utilizzare dei sistemi di movimento delle vetrate idonei.
Ne esistono due:
Il primo ha come vantaggi la durata nel tempo e la sicurezza, ma il costo non è economico: infatti, chi opta per il risparmio tende a scegliere la seconda alternativa.
Il sistema appeso, infatti, ha come pro il costo più basso nonché la rapidità di montaggio, pur se il tetto dove viene montato il sistema viene messo notevolmente sotto sforzo.
È importante che le vetrate abbiamo una perfetta scorrevolezza, caratteristica che può essere garantita dal Teflon, un materiale plastico antiaderente che consente un perfetto scorrimento.
Per quanto riguarda la sicurezza, è fondamentale che il vetro non provochi danni qualora dovesse rompersi, è possibile scegliere un vetro stratificato che nel caso di urto non si frantuma.
Un'azienda che si occupa di offrire vetrate richiudibili a pacchetto è Horyzon Vetrate. Queste vetrate hanno un vetro temprato dello spessore di un centimetro e i profili verticali sono assenti.
Le ante scorrono su un unico binario, con un impacchettamento laterale; inoltre il profilo a pavimento non intralcia il passaggio.
Dopo un accurato sopralluogo, si passa al montaggio della vetrata così da evitare ogni inconveniente tecnico.
Le vetrate panoramiche di Vetrate Panoramiche Italiane S.r.l. sono un prodotto del tutto artigianale.
Possiedono un sistema di appoggio tale da ridurre al minimo lo spessore del profilo e guarnizioni contro i raggi UV.
I profili sono in alluminio trattato per essere resistente anche in condizioni estreme.
È possibile personalizzare la vetrata in base alle richieste del cliente così da assicurare massima versatilità.
Non sono necessari interventi particolari di manutenzione e la garanzia è di 10 anni.
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