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Il risarcimento dei danni causati da eventi sismici sono nella più normale situazione risarciti dallo Stato.
Trattandosi tuttavia di un argomento molto spinoso, forse divenibile ancora più toccante dopo gli eventi che stanno interessando alcune zone d'Italia, è opportuno andare più a fondo alla questione.
Possono esserci infatti situazioni in cui non è lo Stato a rispondere, ma possono essere interessate compagnie di assicurazione o anche imprese edili.
L'Italia, per la sua peculiare posizione geologica, è un territorio soggetto a frequenti eventi sismici.
Dal momento che questi fenomeni naturali possono provocare danni ingenti alle abitazioni, alle infrastrutture e al tessuto economico-sociale delle zone colpite, la domanda che sorge spontanea è chi paga i danni provocati da terremoto.
Orbene, il risarcimento dei danni da terremoto è una questione complessa che coinvolge diversi soggetti, come detto, anzitutto lo Stato.
Ma vi sono altresì situazioni in cui a rispondere sono le imprese assicurative e, in determinati casi, anche i costruttori degli edifici danneggiati per imperizia e negligenza.
Lo Stato italiano ha l'obbligo di intervenire nel risarcimento dei danni da terremoto attraverso specifiche misure economiche e fiscali.
Danni da terremoto - Getty Images
Tuttavia, non vi è un obbligo costituzionale che comporti l'automatico intervento per risarcire i danni da parte dello Stato.
In effetti, l’intervento pubblico avviene solo previa dichiarazione dello stato di calamità naturale e attraverso dei precisi strumenti debitamente previsti dalla legge.
Trattasi in particolare, in primo luogo di contributi diretti, come stanziamenti straordinari per i cittadini colpiti, erogati in base alla disponibilità di bilancio.
In secondo luogo di sisma bonus, attraverso detrazioni fiscali per la messa in sicurezza e la ricostruzione degli edifici danneggiati.
Da non dimenticare altresì le agevolazioni straordinarie, ovverosia sospensione di tributi, mutui e altre misure di sostegno per le popolazioni colpite
Lo Stato interviene in base alle risorse economiche disponibili e alla gravità della situazione, con fondi che possono derivare da finanziamenti nazionali, regionali o europei.
Ci sono dei casi in cui i danni agli edifici non sono imputabili esclusivamente alla forza del sisma.
Può infatti subentrare la cosiddetta negligenza nella progettazione e costruzione.
La normativa antisismica italiana impone ai costruttori l'obbligo di adottare criteri costruttivi idonei a garantire la stabilità degli edifici nelle zone sismiche.
Un costruttore può essere ritenuto responsabile in tre specifici casi: mancato rispetto delle norme antisismiche, uso di materiali scadenti e risparmio sulle perizie tecniche e sulle verifiche di stabilità.
In uno o in più di questi specifici casi, il costruttore può essere chiamato a risarcire i danni ai proprietari degli immobili colpiti, in base alle disposizioni del Codice Civile e del D.P.R. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia), che prevede la responsabilità decennale del costruttore per i difetti strutturali gravi.
Il risarcimento dei danni da terremoto in Italia segue un sistema misto, in cui lo Stato può intervenire con aiuti economici e misure fiscali, mentre le assicurazioni private offrono coperture specifiche per proteggere gli immobili ad uso abitativo e non dagli eventi sismici.
Tuttavia, dal momento che capita che gli aiuti statali non siano abbastanza per coprire del tutto i danni subiti, una soluzione utile per i privati è quella di propendere per la stipula di una polizza assicurativa contro i danni da terremoto.
Assicurazione danni immobile ad uso abitativo - Getty Images
Le assicurazioni offrono coperture specifiche che possono includere risarcimento per danni strutturali agli edifici, copertura delle spese di ricostruzione e messa in sicurezza, nonché indennizzi per danni a beni mobili.
Il costo di una polizza terremoto si aggira intorno aI 75,00 € all'anno.
Bisogna calcolare, però, che può variare in base a diversi fattori, come la città di residenza, in quanto le aree ad alto rischio sismico hanno premi più elevati.
Fa altresì la differenza l'anno di costruzione dell’immobile, infatti per gli edifici più vecchi ci sono da affrontare costi maggiori.
Stesso discorso vale per la superficie dell’immobile, e in effetti il premio è generalmente calcolato in base ai metri quadrati.
Ad ogni modo, stando ai dati dell’ANIA, il costo medio di una polizza contro i danni sismici si aggira attorno ai 75 euro annui, con variazioni a seconda delle condizioni di cui sopra.
È opportuno evidenziare che, a seguito degli episodi ricorrenti degli ultimi anni, lo Stato ha previsto una sorta di cautela per sè e per i cittadini al fine di salvaguardarsi dal rischio terremoti.
Ci si dovrà insomma proteggere dalle catastrofi naturali, lo dice la legge.
A partire dal 31 marzo 2025 andrà in vigore l'obbligo per tutte le imprese italiane di sottoscrivere la cosiddetta "Cat Nat".
Danni causati dal terremoto - Getty Images
Si tratta di una polizza assicurativa contro le calamità naturali con la quale lo Stato trasferisce alle compagnie assicurative il compito di risarcire le imprese per i danni subiti da eventi meteo estremi sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.
L'obbligo riguarda sia le imprese con sede legale in Italia sia quelle con sede all'estero ma con una stabile organizzazione nel nostro Paese.
Devono sottoscrivere la polizza catastrofale gli imprenditori che esercitano: attività industriale diretta alla produzione di beni o servizi, attività intermediaria nella circolazione dei beni, attività di trasporto via terra, acqua o aria. Infine ne sono interessate anche le attività bancarie o assicurative e le attività ausiliarie delle precedenti.
L'obbligo si estende anche alle società tra professionisti, mentre ne sono esclusi gli imprenditori agricoli (che godono già di un proprip fondo). Per adesso insomma gli immobili ad uso abitativo non sono ancora interessati dall'obbligo.
Stante a quanto spiegato direttamente dal Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, l'oggetto del contratto riguarda i danni da calamità naturali e eventi catastrofali verificatosi sul territorio nazionale.
Sono coperti dalla polizza terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali.
Assicurazioni calamità naturali - Getty Images
Gli eventi catastrofali considerati dalla normativa includono terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni.
La legge consente polizze con una franchigia non superiore al 15% del danno e premi proporzionali al rischio.
L’introduzione dell'obbligo di assicurazione per le imprese a partire dal 2025 rappresenta un ulteriore passo per la protezione del tessuto economico nazionale, trasferendo il rischio finanziario dalle casse pubbliche alle compagnie assicurative.
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