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Oggi parliamo della distinzione tra bicchieri biodegradabili e bicchieri compostabili. Una distinzione che, il più delle volte, non appare chiara al consumatore. non è un caso che spesso, nella pratica quotidiana, i due termini vengano adoperati in qualità di sinonimi.
In realtà le differenze sono presenti eccome, e sono tali da richiedere un certo atteggiamento da parte del consumatore che si ritrova, nella sua quotidianità, a smaltire questi prodotti.
Lo smaltimento dovrà infatti avvenire nelle modalità più appropriate, e purtroppo non sempre accade proprio a causa della confusione presente in questo ambito.
Nel momento in cui acquistiamo in un negozio i bicchieri, biodegradabili o compostabili, in ogni caso sono riportati sulle rispettive confezioni alcuni termini tecnici e simboli specifici.
Ma qualora non si abbia in mente una chiara distinzione, il consumatore continuerà a smaltire i bicchieri secondo abitudine senza prestare molto caso a termini e simboli.
E allora bisogna intervenire con un'informazione più mirata, come ci apprestiamo a fare in questa sede.
Partiamo dunque dalla differenza fondamentale tra biodegradabile e compostabile
Un prodotto usa e getta, tra cui i bicchieri (quelli più comunemente usati) ma non solo, si ritrova spesso in queste tipologie di materiali.
Etichetta che indica la biodegradabilità di un materiale
Biodegradabile è il termine riferito al prodotto che si degrada naturalmente nel giro di 6 mesi, e di fatto si disgrega in elementi chimici semplici. Il che avviene sotto l'azione congiunta di batteri e agenti fisici naturali.
Un materiale è invece compostabile nel momento in cui è sì biodegradabile, ma con un processo di degradazione (o decomposizione) più veloce, che si svolge nell'arco di 3 mesi. Qui troviamo un fattore comune tra le due categorie, in quanto un materiale compostabile rientra sempre tra i biodegradabili.
Non si può dire comunque il contrario. Tornando ai prodotti compostabili, tra cui appunto i bicchieri, una volta decomposti danno luogo al compost.
Come si sa, quest'ultimo costituisce una risorsa preziosa per il terreno in agricoltura.
Ma, arrivati a questo punto, ci chiediamo di quali materiali si tratti nello specifico, dopo averne definito le categorie d'appartenenza.
Non troviamo più sul mercato, a causa del cambiamento di normativa, i bicchieri così come altri prodotti realizzati in plastica monouso. Il riferimento attuale è quindi a una serie di materiali ecosostenibili.
Bicchieri, piatti e contenitori usa e getta
Una tipologia è data dai bicchieri, ma anche piatti e quant'altro, in carta e cartone. In questo caso sono tutti biodegradabili, ma l'attribuzione di compostabile dipende dalla lavorazione specifica che li ha generati. Facciamo caso, a scanso di dubbi, attentamente a quanto riportato sulla confezione.
Possiamo poi trovare prodotti in PLA, ovvero la fibra sintetica ottenuta a partire dall'amido di mais. Se troviamo bicchieri in questo materiale, dobbiamo sapere che si tratta di prodotto biodegradabile, ma nello specifico è sempre compostabile (e come tale andrà smaltito).
Seppur in misura minoritaria, i prodotti usa e getta menzionati possono anche trovarsi realizzati in legno. Anche il legno è sempre compostabile, ma qui dovremo fare caso alle eccezioni, perché un determinato trattamento può renderlo non più tale.
Abbiamo poi la CPLA, che in pratica è PLA cristallizzata, le cui caratteristiche quanto a compostabilità non variano.
Allo stesso modo, possiamo reperire sugli scaffali del supermercato bicchieri di bagassa, o polpa di cellulosa, il materiale che chiude questa rassegna.
Anche la polpa di cellulosa è molto utilizzata per i bicchieri e non solo
È un materiale ricavato da scarti di lavorazione della canna da zucchero, pertanto a origine 100% naturale. Anche la polpa di cellulosa gioca un ruolo fondamentale per la formazione del compost ad uso agricolo. È dunque compostabile a pieno titolo.
Arriviamo ora al nodo fondamentale di tutta la questione. La distinzione tra bicchieri (e non solo) biodegradabili e compostabili è in effetti volta a favorire una corretta raccolta differenziata.
Piatti biodegradabili dove si buttano, e piatti compostabili dove si buttano: i loghi
I bicchieri compostabili, dunque biodegradabili e compostabili, dovranno essere collocati nell'umido, al momento della raccolta differenziata.
I bicchieri biodegradabili ma non compostabili, invece, non trovando collocazione nell'umido, andrebbero invece gettati nell'indifferenziato o nella carta, a seconda di quanto riportato sulle indicazioni in confezione.
Sia nel caso di bicchieri biodegradabili che compostabili, possiamo leggere sulla confezione la dicitura di bioplastica. All'apparenza potrebbe richiamarsi al fatto che il prodotto usa e getta debba poi essere smaltito nella plastica, mentre invece va nell'indifferenziato.
Ciò vale soltanto per bicchieri e altro costituito in materiale solamente biodegradabile. Ancora in tema di etichettature, troveremo scritto in confezione OK Compost.
Solamente nell'ultimo caso se ne può desumere la conformità alle normative comunitarie EN 13432. Una volta a conoscenza della predetta classificazione, dobbiamo solamente prestare attenzione a meglio distinguere i bicchieri compostabili da quelli solamente biodegradabili.
Piatti biodegradabili dove si buttano, stesso interrogativo che si pone per i bicchieri e altro materiale usa e getta. Un errore in tal senso non è di poco conto, e intralcia il processo di riciclo, specie laddove trattasi di un errore compiuto in massa.
Piatti compostabili dove si buttano, oltre a bicchieri e stoviglie
Nel caso dell'umido, ad esempio, si fatica così a mettere insieme una massa uniforme compostabile che possa essere reimpiegata.
Diventa allora importante, per ogni utente, conoscere l'importanza della simbologia e delle normative richiamate dalle descrizioni del prodotto.
Sulla base poi delle indicazioni così tratte, seguiamo il conferimento della raccolta differenziata per come disciplinato dal proprio comune di residenza.
Regolamento di cui al sito del comune medesimo.
Quanto fatto notare su una collocazione ottimale dell'umido vale anche per gli altri settori del riciclo, grazie ai quali possiamo ridurre l'impatto dei rifiuti in larga scala.
Un piccolo grande compito svolto per il pianeta, oltre che per noi stessi.
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