Cessione multipla del credito e Decreto correttivo
In tema Superbonus e bonus edilizi, sappiamo ormai tutti bene che, per evitare frodi, sono state messe in atto regole e restrizioni. Dapprima con il decreto antifrode e poi con il Decreto Sostegni ter (art. 28), che ha imposto il limite di un solo passaggio per la cessione del credito. Diretta conseguenza di tali provvedimenti è stata la decisione di molti committenti a non avviare alcun tipo di lavoro, mettendo così in seria crisi le imprese.
Nonostante questa grave conseguenza, il problema delle frodi è un dato di fatto reale. Federico Freni, Sottosegretario al MEF, ha infatti riportato i dati: su 35 miliardi di euro di crediti ceduti (per circa 5 milioni di operazioni) le Procure hanno sequestrato crediti per oltre 2 miliardi di euro.
Di fronte a tale quadro, è palese la necessità di trovare un equilibrio tra la cessione dei crediti illimitata e l'esigenza di evitare frodi.
Per questo, il Governo è già al lavoro per mettere a punto il cosiddetto Decreto correttivo.
A sollecitare le modifiche e correzioni sono stati, non solo le imprese e i professionisti di settore, ma anche vari esponenti politici, che hanno già proposto alcune soluzioni per reintrodurre la cessione dei crediti libera prevenendo però le frodi.
Sia gli esponenti della maggioranza che quelli dell'opposizione ritengono infatti inevitabile l'introduzione di modifiche.
I senatori della Lega Alberto Bagnai e Paolo Arrigoni, ritengono si debba agire al più presto per evitare incertezze e che gli intermediari finanziari si ritirino dal mercato. Dal fronte M5S, i deputati Giovanni Currò e Vita Martinciglio, ritengono che lo spettro delle frodi non giustifica le ricadute negative su tutta la filiera.
Decreto correttivo cessione crediti: ecco alcune delle proposte
Una soluzione potrebbe essere quella di introdurre controlli a monte, ovvero al momento della prima cessione.
Secondo l'on. Alessio Villarosa, le truffe avvengono infatti all'origine dell'operazione. Pertanto, sarebbe opportuno che il Governo svolga indagini anche sulle aziende partecipate.
Sempre per quanto riguarda i controlli preventivi, l'on. Pd Martina Nardi, ha poi proposto l'ipotesi di introdurre un bollino, ovvero un codice emesso dall'Agenzia delle Entrate e che resterebbe legato al credito ad ogni cessione.
Un'altra soluzione, ancora, sarebbe poi quella di dare la possibilità di cedere il credito solamente ai soggetti obbligati alle procedure antiriciclaggio.
Il confronto sul tema comincerà già in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri.