Nuove applicazioni industriali donano opportunita' espressive ad un materiale finora considerato utile solo per gli usi strutturali.
Siamo abituati a pensare al cemento come al materiale principe per la realizzazione di strutture portanti, perché tuttora è effettivamente quello piu' utilizzato tanto nell'edilizia corrente quanto nelle opere pubbliche e speciali, in ragione delle sua facilita' di lavorazione e posa in opera che, a differenza di altre tecnologie di costruzione, non richiede particolari maestranze per le attivita' di cantiere.
Questo aspetto di facilità delle operazioni di cantiere è stato ulteriormente enfatizzato con i costanti miglioramenti raggiunti dalle prestazioni dei moderni calcestruzzi, e la dimostrazione di ciò è evidente nel fatto che parecchi grattacieli di ultima generazione sono realizzati con struttura prevalentemente in CLS, opportunità costruttiva negata fino a qualche decennio fa perché avrebbe comportato strutture eccessivamente pesanti e con dimensioni al piede eccezionali, incompatibili con le necessità di massimizzazione dello spazio degli edifici a torre.
In alcuni casi speciali, quando, cioè, la struttura è anche forma ed involucro dello spazio architettonico, allora il cemento acquista valenze formali ed espressive, definisce, cioè, il senso dello spazio e la sua percezione sensoriale: il movimento architettonico del Brutalismo (dal francese Beton Brut cioè cemento armato), a partire dalla metà degli anni '50 del secolo scorso e per qualche decennio rappresentò un'interessante approccio culturale e teorico al CLS come materiale architettonico oltre che tettonico.
In tempi più recenti, con il perfezionarsi di svariate tecnologie produttive, il cemento ha assunto valenze di utilizzo di varia natura, sia nel confezionamento di elementi prefabbricati per grandi luci nell'edilizia industrializzata sia nella realizzazioni di pannelli di tamponamento il cui trattamento superficiale può assumere finiture con effetti formali di grande qualità espressiva, che forniscono la possibilità di ripensare i sistemi di facciata per edifici di grandi dimensioni o a funzione pubblica.
Frutto di un brevetto dell'architetto d'interni finlandese Samuli Naamanka, stanno prendendo rapidamente piede in Architettura i pannelli di rivestimento della Graphic Concrete di Helsinki, elementi la cui precipua caratteristica è determinata dalla possibilità di poter trattare le facciate a vista dei pannelli con specialissime texture ed effetti grafici, da poter scegliere nel catalogo della ditta oppure su disegno originale fornito personalmente, di grande impatto visivo e non comune eleganza.
Il catalogo base della Graphic Concrete consta di 4 linee standard- GC Collection, GC Smooth, GC Expose e GC Art&Design- che garantiscono la possibilità di scegliere molte differenti tipologie di finiture superficiali ed effetti grafici texturizzati, potendo trasferire sui pannelli anche immagini di particolare qualità, e della linea personalizzata GC Pro, i cui pattern e schemi grafici sono realizzati su richiesta dei clienti e secondo schemi forniti dagli stessi, per una customizzazione assoluta del prodotto finale.
Un esempio interessantissimo di realizzazione su commissione, di impatto visivo molto particolare, è riportato sullo stesso sito della Graphic Concrete ed è l'Archivio Provinciale di Hameenlinna, realizzato in Finlandia su progetto degli architetti Heikkinen e Komonen, un volume semplice e compatto il cui sistema di facciata è rappresentato da circa 2000 mq di pannelli di colore scuro, simile ad una lavagna, con una texture che riproduce estratti di testi scritti e lettere dell'alfabeto di varie dimensioni e stili, producendo un effetto di metaforico (ma neanche tanto) rimando alla funzione ed al contenuto dell'edificio.
Per maggiori informazioni:
www.graphicconcrete.com