Casa unifamiliare

Caratteristiche tipologiche, distributive e funzionali della casa unifamiliare.
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La casa unifamiliare è forse il tipo di abitazione ideale, perché è quella che assicura la maggiore indipendenza.
In Italia gli insediamenti di case unifamiliari sono diffusi soprattutto fuori dai centri urbani, per cui ai maggiori costi dovuti all'acquisto delle aree edificabili e alla manutenzione del fabbricato si devono aggiungere i costi di trasporto per raggiungere la città.

Case unifamiliariPer la verità in Italia la casa unifamiliare non è la tipologia edilizia più diffusa, a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti. Questo è dovuto, probabilmente, alla concezione più individualista della società americana, oltre che agli ampi spazi a disposizione.

In Europa la tipologia è diffusa soprattutto in alcuni Paesi nordici, dove è frutto di particolari programmi urbanistici, sviluppatisi con l'architettura razionalista.

In molte di queste città si sviluppò nei primi anni del Novecento l'idea della città-giardino, dove il modello di casa unifamiliare diveniva più conveniente grazie a particolari convenzioni edilizie che prevedevano la messa in comune di alcuni servizi, come gli impianti di riscaldamento centralizzati o il sistema di viabilità all'interno dei lotti.

Quando la pianta di una casa unifamiliare è distribuita su un solo piano, il soggiorno ne costituisce l'elemento centrale, intorno a cui si sviluppano gli altri spazi. Esso disimpegna da un lato la zona notte con il rispettivo bagno, e dall'altro la cucina e i servizi.
Nel tipo a due piani, invece, la zona notte è collocata in genere al piano superiore ed è collegata da una scala interna al piano terra, dove sono il soggiorno e la cucina.

Casa unifamiliareSolitamente, in questo caso, le piante dei due piani sono uguali o quella superiore è parzialmente ridotta per l'arretramento a formare un terrazzo: tale tipologia si definisce costruzione a blocco o a schema chiuso. Invece, in soluzioni particolari in cui non esiste una perfetta uguaglianza e sovrapposizione tra le due piante si parla di schema aperto.
Una soluzione intermedia prevede la presenza di un soggiorno a doppia altezza, dei servizi a piano inferiore e della zona notte a quello superiore.

Per ridurre le spese dovute al costo del terreno e dei muri perimetrali, si ricorre alla costruzione di alloggi unifamiliari in abbinamento. In un fabbricato costruito secondo questi criteri, gli alloggi hanno la pianta perfettamente uguale o speculare, con lo stesso numero di locali e di spazi esterni.
Gli esempi più significativi di questa tipologia edilizia appartengono al periodo più fervido del razionalismo e sono opera di grandi maestri dell'architettura. Rispetto alla casa singola, la casa abbinata garantisce una maggiore economicità nei costi di costruzione e di gestione.

Case a schieraLe case a schiera costituiscono un'altra forma di casa singola abbinata, in cui l'abbinamento avviene in forma reiterata.
In questo caso si ottiene una ancora maggiore economia dovuta ad uno sfruttamento più intensivo del terreno e dal fatto di avere in comune due pareti perimetrali.
Nei tipi di casa a schiera a due piani si ottiene un miglior sfruttamento delle superfici con il posizionamento della scala in posizione trasversale, piuttosto che in quella longitudinale, preferibile in lotti di maggiore superficie.

Per ragioni di orientamento le case a schiera possono essere disposte in senso ortogonale o in senso obliquo rispetto alle strade principali di collegamento e presentano all' interno dei lotti una serie di percorsi secondari destinati alla circolazione pedonale e alle piste ciclabili.
Quindi il rapporto con l'esterno è molto importante nella progettazione di una casa a schiera, sia per la relazione con il paesaggio circostante che, sul piano individuale, nella relazione con lo spazio domestico destinato a verde.

I primi esempi di questo genere di associazione edilizia risalgono al 1700 in Inghilterra.
Le case a schiera erano riunite in blocchi quadrati o a semicerchio (square, crescent, circus) e formavano un'unica facciata architettonicamente uniforme.
Nel ‘900 si sono diffuse molto nei Paesi del Nord Europa, dove sono raggruppate in blocchi che formano cortine di 50-60 m, con una interruzione di ca. 5-6 m e l'inizio di un nuovo blocco.

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