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Vivere in uno spazio minimo ai tempi della sostenibilità

Risparmio di risorse, flessibilità ed adattabilità sono i punti a favore delle case minime, di recente tornate in auge, ma studiate da vari architetti in passato.
Pubblicato il / Aggiornato il

Vivere in case prefabbricate minime


Quello dello spazio minimo vitale è un argomento che è sempre stato attuale.

Sin dai tempi più antichi l'uomo ha sempre cercato di organizzare il suo spazio nel modo più funzionale possibile, partendo proprio da ambienti minimi, che contenevano tutte le funzioni insieme.
Col tempo poi lo spazio si è ampliato e si è cercato di dare a ogni funzione il suo ambiente. Tuttavia, negli ultimi due secoli si è assistito a un nuovo interesse per gli spazi minimi.
Diogene casa minima progettata da Renzo Piano per Vitra - Pinterest
La tiny house è solo il punto di arrivo di una serie di studi condotti nel corso del tempo per arrivare a una casa piccola, una casa minima ma che possa soddisfare tutte le esigenze dell'uomo.


Perché il ritorno alla casa minima


Le motivazioni di questo rinnovato interesse per le case piccole sono varie.

Sistema Gomos di case prefabbricate minime - Pinterest
In primis possiamo parlare oggi di necessità di risparmio di risorse, prima tra tutti la risorsa suolo che, soprattutto in città, scarseggia. Proprio questo porta a realizzare degli edifici sviluppati principalmente in altezza, ma anche alla ricerca di nuove soluzioni che riducano proprio lo spazio a quello strettamente necessario.

Case piccole sostenibili


La parola d'ordine più inflazionata in questo momento è sostenibilità e anche di questo si tratta.

È risaputo che l'edilizia è l'ambito in cui consumiamo più risorse ed è il più energivoro che ci sia. Una casa piccola riduce i consumi energetici, gli sprechi, i materiali per realizzarla e anche da smaltire eventualmente a fine vita. Insomma, una casa minima ha un'impronta molto ridotta.

Minima di Trias - le mini case hanno un'impronta ridotta - Pinterest
Spesso, come vedremo, le case minime progettate sono anche volte all'autosufficienza energetica e questo è sicuramente un ulteriore punto a loro favore.

Trasformabilità e flessibilità


Un altro argomento molto trattato nell'era post Covid-19 è la flessibilità e adattabilità degli spazi. Ciò perché la casa ha assunto significati ben più ampi di quelli del semplice abitare. La casa è diventata luogo del lavoro, dello smart working appunto, dello studio, dei viaggi virtuali, spesso dell'attività fisica e sala cinema in certi casi.

Mima House - i tempi di costruzione sono ridotti in mini case - Pinterest
Le case minime sono per lo più case prefabbricate caratterizzate dalla modularità e dalla possibilità di trasformazione per sopperire a tutte le esigenze.

Sono moduli utilizzabili per lavorare o per svolgere tutte le attività quotidiane, dormire e mangiare in primis.

Spostarsi con casa a seguito


Già prima della pandemia il modello della tiny house si stava molto diffondendo soprattutto nei paesi anglosassoni. Il sogno di essere nomadi portandosi la casa dietro era tra i desiderata per molti, che ormai non avevano più nemmeno tanta voglia di sobbarcarsi mutui pluriennali, tasse e alte spese di gestione.

In questo momento poi, viaggiare è diventato più difficile e avere una casa con ruote è una possibilità ancora più allettante.

La Tiny House nella storia


Dalla capanna alle unità modulari mobili che trovano la loro massima espressione nei camper e nelle unità minime da campeggio, l'idea alla base è sempre la stessa: concentrare tutto il necessario in pochi metri quadrati.

Dagli inizi del ‘900 anche grandi architetti hanno provato a pensare a soluzioni del genere.

Le case minime di Le Corbusier


Primo tra tutti Le Corbusier, che nel 1923 progettò La petit maison, Ville Le Lac sul lago Corseaux in Sbizzera per i suoi genitori.

Ville Le Lac di Le Corbusier - Pinterest
Si tratta di una casa ancora di 64 mq, che non sono pochi, ma in cui tutto viene concentrato con funzioni connesse a spazi strettamente necessari.
Un unico fabbricato di 16x4 m sviluppato su un unico livello contiene: soggiorno, camera da letto, sala da bagno, salotto, cucina, lavanderia e guardaroba.

Ville Le Lac di Le Corbusier - Pinterest
Per Le Corbusier la casa è una macchina per abitare e come tale ha una funzione meramente utilitaristica che ben si esprime in questo progetto.

Il Cabanon


Nel 1951 Le Corbusier ci riprova, costruendo per se stesso una casa di soli 15 mq: il Cabanon. Anche in questo caso, anzi ancora di più, date le dimensioni, si tratta di una casa minima, in legno, costruita in Costa Azzurra e dove l'architetto morì.

Il Cabanon di Le Corbusier - Pinterest
Anche qui era contenuto in poco spazio tutto l'essenziale: due letti, un tavolo, un lavandino e un gabinetto.

Spazio minimo del Cabanon - Pinterest
Forse proprio a questa si sono ispirate le case minime progettate negli anni successivi.

Renzo Piano e l'unità minima


Uno di quelli che ha tratto ispirazione dal Cabanon è Renzo Piano, che nel 2013 ha realizzato per Vitra la casa prefabbricata minima Diogene, così chiamata per la sua autosufficienza.

Interni di Diogene di Renzo Piano - Pinterest
Si racconta, infatti, che il filosofo greco vivesse in una botte, uno spazio essenziale da cui era bandito il superfluo.

Casa minima Diogene di Renzo Piano - Pinterest
Diogene è una casa di 4 mq, energeticamente autosufficiente e con tutto quanto può servire a due persone. Ha dei pannelli fotovoltaici sufficienti anche per il riscaldamento e un sistema di ricircolo dell'acqua piovana.


Le mini case alla Biennale di Venezia


Nel 2016 alla Biennale di Architettura di Venezia comparvero alcuni esempi di case minime.

Tra questi Full Fill Home di Anupama Kundoo, una casa prefabbricata formata da pannelli in ferrocemento con cui in soli sei giorni si può completare l'edificio.

Full Fill Home alla Biennale 2016 - Pinterest
Un vantaggio delle minicase e delle case prefabbricate in generale è proprio dato dalla velocità di realizzazione, in quanto i vari pezzi arrivano sul posto già pronti per essere assemblati, con riduzione di sprechi di materiale e di tempo e soprattutto riduzione di costi.

Full Fill Home è una casa composta da una somma di scatole aperte che sono struttura e contenitori allo stesso tempo, per ospitare tutto quanto necessario agli abitanti, dai vestiti agli elettrodomestici.

Il sistema Gomos di Summary - Pinterest
Altro esempio proveniente sempre da questa manifestazione è il sistema Gomos, progettato dal gruppo portoghese Summary. Si tratta di un sistema prefabbricato in cemento, modulare e scalabile e utilizzabile per le più svariate esigenze, di lavoro, residenziale o anche espositivo.


Anche qui ogni modulo arriva già pronto in cantiere, con tutto quanto necessario, compresi gli impianti tecnologici e gli infissi.


Gli esempi più recenti di case minime


Recenti sono anche altri due esempi: la Mima House e la recentissima Minima.

Mima House


Mima House è del 2012 ed è stata progettata proprio da Mima Architects, anch'essi portoghesi, per rispondere alle esigenze sempre più sofisticate delle nuove generazioni, sempre in cerca di cambiamento e di reversibilità, flessibilità e sostenibilità.

La Mima House - Pinterest
L'ispirazione in questo caso parte dalla casa giapponese e ha portato ad un'abitazione di 36 mq che costa quanto una automobile di fascia media.

Le finestre della Mima House - Pinterest
Si tratta anche qui di una casa prefabbricata sviluppata su pianta quadrata e chiusa da pannelli di vetro e legno. In aggiunta per l'interno ci sono pannelli di compensato che possono essere posizionati come si vuole, seguendo la griglia di partenza, personalizzando così lo spazio in base alle esigenze.

Minima, di Trias architetti


Ultima, ma solo in ordine cronologico, è Minima, degli architetti australiani del gruppo Trias.

Minima di Trias, modulo base - Pinterest
Siamo proprio nel 2021 e troviamo una casa costruita su una superficie di appena 20 mq, in cui sono concentrate tutte le funzioni e i comfort. Ovviamente questo è il modulo minimo.

Spazi contenitivi di Minima - Pinterest
I progettisti hanno previsto varie declinazioni di Minima, in modo da poterla adattare ad essere una abitazione, uno studio o un ibrido tra i due.
La cucina di Minima - Pinterest
Il layout della casa si sviluppa attorno a blocchi e ad un sistema di stoccaggio intelligente, ossia armadi, scaffali e cassetti che corrono tutti lungo le pareti, lasciando spazio aperto nella parte centrale.

I servizi sono tutti compattati su un lato, con cucina e bagno disposti l'uno alle spalle dell'altro.

riproduzione riservata
Casa minima e flessibile
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Commenti e opinioni



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Alert Commenti
  • Franco
    Franco
    Martedì 7 Settembre 2021, alle ore 00:43
    Dovreste trovare il modo di impedire alla burocrazia imperiosa di uno stato cieco e ladro di usare regioni, province, comuni come dighe all'avanzare di una socialità che ha bisogno di esistere e abitare e crescere in ambienti da costruire senza ricatti e senza leggi fastidiose, penalizzanti e ricattatorie.
    Voi farete pagare poco la speranza di avere una casa ai giovani ed alle famiglie.
    Ma vedete di guardarvi bene le spalle o preparatevi a dare tanti soldi a chi mafia è, nell'imporre balzelli anche al respiro di chi vuole la libertà di vedere.
    rispondi al commento
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