E' stata inaugurata a Rimini la prima Casa biocompatibile +, che ha seguito in tutte le sue fasi le prescrizioni del protocollo Mbv (Misure volontarie di bioedilizia).
È stata inaugurata a Rimini la prima Casa biocompatibile +. Questa definizione è stata ottenuta grazie al fatto che la realizzazione dell'edificio ha seguito in tutte le sue fasi le prescrizioni del protocollo Mbv (Misure volontarie di bioedilizia), previste dal Comune della riviera adriatica.
La consegna della targa che certifica queste caratteristiche, da parte del comune, rappresenta il coronamento di una serie di iniziative, incominciate nel 2006 con l'inserimento nel Regolamento Edilizio locale delle Misure volontarie di bioedilizia e che porteranno a breve a concludere un secondo cantiere a impatto zero a Marina Centro ed un terzo a Miramare.
La residenza, che è stata battezzata Gaia, si trova tra via del Volontario e Via Tosi n. 13, ed è stata progettata dall'architetto Laila Filippi.
L'intervento è nato con una particolare attenzione per il luogo, un'area adiacente ad una zona di verde pubblico, protetta, riservata, ma nello stesso tempo facilmente connessa al centro cittadino. Del resto in bioedilizia costruire significa avere rispetto per l'ambiente circostante, studiandolo e utilizzandone le potenzialità per creare un benessere abitativo armonioso e naturale, a vantaggio sia dell'individuo che della collettività.
L'edificio ha ottemperato, nella sua realizzazione, al 90% delle prescrizioni stabilite da questo protocollo, raggiungendo la classe energetica A, quindi il massimo dell'efficienza energetica, oltre che la massima sostenibilità e comfort.
Questo edificio consumerà infatti meno di un terzo rispetto a quanto previsto dalle attuali normative regionali, che sono già tra le più restrittive in Italia.
L'impresa committente, la Ge.Cos Immobiliare S.p.A., a fronte di un costo maggiore al metro quadro che ha dovuto sostenere per la costruzione, pari a circa 1650 euro/mq, dovuto all'utilizzo di materiali e tecnologie sostenibili, ha però potuto beneficiare di alcune agevolazioni, sia economiche che edilizie.
Infatti ha usufruito di uno sconto del 50% per il pagamento degli oneri di urbanizzazione secondaria, oltre che di uno scomputo di 180 metri quadri sui 659 metri quadri complessivi.
La palazzina si compone di 9 unità immobiliari di varie metrature, con due o tre camere da letto, distribuite su 5 piani (quattro piani complessivi più un attico, oltre al piano interrato per i garage).
È dotata di un impianto fotovoltaico da 5,1 kWp per la produzione di energia elettrica, di un impianto solare termico da 6 collettori sottovuoto, che permetterà di risparmiare oltre il 70% dell'energia necessaria per la produzione di acqua calda, e di un impianto di raccolta delle acque piovane, utile per il raffrescamento estivo e per irrigare una parete verde.
Quest'ultima rappresenta un'installazione unica per il Comune di Rimini e permette di coniugare le esigenza del raffrescamento con l'armonia architettonica del verde verticale.
Dal 2006, anno in cui sono state adottate le Misure volontarie di bioedilizia, sono state presentate a Rimini in tutto 37 domande per accedere alla certificazione e ai rispettivi incentivi, di cui 13 nel 2011.
Per il momento gli incentivi sono riservati solo alle richieste in corso di espletamento, mentre per le nuove richieste bisognerà attendere l'entrata in vigore del nuovo RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio). Esso conterrà anche delle nuove MVB, che sono in fase di revisione e adattamento alle nuove norme regionali e nazionali sulle prestazioni energetiche.
Inoltre l'assessore alle politiche energetiche ed ambientali, Sara Visintin, ha affermato che d'ora in poi potranno essere incentivati solo gli edifici ad energia quasi zero, e con la produzione di energia per tutti i consumi, estivi, invernali ed elettrici, proveniente per almeno il 50% da fonti rinnovabili.
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