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Da tempi antichi il fuoco è stato sempre l'elemento principe intorno a cui si organizzava l'intera casa, il cosiddetto focolare domestico, che in alcune culture era ed è ancora il centro geometrico della stessa.
Non in tutte le case, però, ci sono le condizioni per realizzare un vero e proprio camino, sia per mancanza di spazio, sia per la necessità di realizzare una canna fumaria che allontani i fumi.
Se, però, non si vuole rinunciare al calore, al comfort visivo e alla bellezza di un camino, oggi si può optare per una soluzione che risolve anche questi problemi: è il camino al bioetanolo che, come vedremo, offre notevoli vantaggi oltre a questi.
A parte il forte e piacevole impatto estetico, i caminetti al bioetanolo non necessitano come si è detto di canna fumaria, in quanto non producono fumi da espellere.
Può andare a integrarsi perfettamente all'impianto di riscaldamento già presente in casa, coprendo zone che magari sono rimaste non riscaldate.
Rispetto a un classico camino a legna, il camino bioetanolo non produce fuliggine e cenere, per cui non sporca, per chi non fosse amante del camino proprio per questa ragione.
Inoltre, non vengono prodotte polveri sottili e questo lo rende sicuramente sano e rispettoso dell'ambiente. Il caminetto al bioetanolo non deve essere pulito, ma solo ricaricato del combustibile quando questo è terminato.
Ancora, un camino al bioetanolo non necessita di manutenzione, né di alcun intervento preliminare all'installazione, a meno che non si prevedano quelli a incasso che hanno bisogno della creazione di una nicchia per l'alloggiamento.
Altro fattore interessante è che un caminetto al bioetanolo è del tutto indipendente dalla rete elettrica.
Non esiste una legge che regoli l'installazione e la tenuta di questa tipologia di generatore di calore, né tantomeno esistono dei permessi da richiedere. Esiste sono una normativa tecnica, la UNI11158, redatta dal Comitato Termotecnico Italiano, cui devono essere conformi questi caminetti. Pertanto, quando si acquista un camino al bioetanolo, bisogna fare attenzione che vi sia apposta un'etichetta che ne attesti la conformità a tale norma.
Per il resto, dunque, con un camino al bioetanolo si riuscirà ad avere il comfort di un camino tradizionale senza i problemi generati da quest'ultimo e senza doversi impegolare in labirinti burocratici:
Infine, se dobbiamo cambiare casa, possiamo tranquillamente prendere il caminetto e portarlo con noi nella nuova casa, essendo indipendente dalla struttura, a eccezione di quelli ad incasso come vedremo.
Un biocamino a bioetanolo si può definire camino ecologico soprattutto perché funziona grazie all'impiego di un combustibile ecologico, derivante dalla fermentazione di sostanze vegetali: il bioetanolo, un gas che non produce fumo, cattivi odori e scarti da combustione.
Il bioetanolo viene versato nel bruciatore, che è costituito da un contenitore in acciaio, e poi la fiamma viene attivata con l'uso di un accendino a collo lungo.
La combustione che si compie nella camera a vista genera il calore che, grazie al vetro di protezione appositamente progettato, si propaga nell'ambiente.
Quando si vuole spegnere, viene utilizzato uno spegni-fiamma fornito con il caminetto.
I caminetti al bioetanolo presenti in commercio attualmente hanno una potenza termica di 3KWh in media, con alcuni modelli che partono da 1KWh per arrivare a quelli più performanti che possono sviluppare anche 10KWh.
La scelta di un modello rispetto a un altro dipende dal volume da riscaldare e in base a quello i tecnici consiglieranno una determinata potenza.
In conseguenza del calore sviluppato varierà anche il consumo di combustibile, con un costo medio per ogni ora di funzionamento pari a 0,80 €.
Rispetto all'autonomia di un biocamino al bioetanolo si può dire che anch'essa dipende dalle dimensioni del camino stesso, per cui in media si avrà con un serbatoio di 2l un'autonomia che può andare da quattro a sei ore.
Esistono in commercio varie tipologie di camino a bioetanolo, secondo la modalità di installazione.
Ne abbiamo da incasso, da parete, da appoggio o da terra. Il funzionamento è sempre lo stesso e anche il combustibile.
Ma vediamo insieme le varie tipologie.
I camini bioetanolo da incasso sono quelli più onerosi a livello di installazione perché richiedono la realizzazione di una nicchia in cui verranno posizionati.
Bisognerà affrontare preventivamente delle opere murarie e soprattutto scegliere la parete giusta su cui installarlo, perché dovrà essere priva di impianti elettrici e idrici.
Altro fattore da considerare con attenzione è l'altezza a cui realizzare la nicchia, perché se si sceglie un modello senza vetro protettivo, poco diffuso in realtà, è meglio metterlo più in alto, in modo che sia inaccessibile per bambini e animali domestici.
Un esempio di questa tipologia è TEKA by Antonio Lupi, un caminetto al bioetanolo in acciaio dal design minimale installato a filo muro e arricchito con spazio di appoggio laterale.
Molto grande è Firebox 2100SS di EcoSmart Fire, un biocamino da parete in acciaio inox e vetro temprato, che si adatta a ogni tipo di arredamento ed essendo alimentato da due bruciatori, è ideale per spazi esterni e interni a pianta aperta.
I caminetti a bioetanolo da parete sono dei veri e propri oggetti di design che oltre a riscaldare arredano lo spazio, occupandone in realtà poco: infatti, un camino di questa tipologia ha uno spessore abbastanza ridotto.
In questo caso, il vantaggio in più rispetto a quelli da incasso è che possiamo anche decidere di spostarlo in altro ambiente o addirittura in un'altra casa, senza particolari lavori.
Su Amazon è in vendita il caminetto a bioetanolo HomCom, realizzato in acciaio inossidabile, con dimensioni 75x22x63 cm, da parete, con potenza 2 kW e capacità del serbatoio di 1,5 l.
Leroy Merlin propone il caminetto a bioetanolo per parete Verona, con capacità di 2,9 l, con dimensioni 85x45x18 cm e potenza di 3 KW.
Ultima tipologia presente in commercio è quella del camino a bioetanolo da terra o appoggio.
Anche in questo caso abbiamo tutti i vantaggi delle altre tipologie, senza lo svantaggio delle opere murarie di quello da incasso. Il camino viene fissato a soffitto e pavimento o anche appoggiato ad una parete, ma fissato sempre a pavimento.
Molto elegante e di dimensioni ridotte è il caminetto a bioetanolo Cremona di Leroy Merlin, con una profondità di appena 16,5 cm, potenza nominale di 1,5 kW e capacità del serbatoio di 1l.
Molto moderno ed essenziale nelle linee è anche Stones Tete a Tete in vendita su Amazon, un caminetto al bioetanolo da pavimento, bianco con dimensioni 78x25x58, con bruciatore a doppio strato, potenza di 3,58 KW e capacità di 1,5 l.
Un caminetto a bioetanolo molto simpatico è Woody, di FORMAE
La sua particolarità è quella di essere freestanding e trasportabile.
Realizzato in acciaio al carbonio verniciabile con vari colori, è composto da un biocamino, un tavolino e un porta legna, valido per esterni ed interni.
DRAGO di Antonio Lupi Design è un caminetto a bioetanolo da tavolo, realizzato in acciaio con dimensioni 160x70x75 cm, completo di vetri parafiamma e bruciatore in acciaio inox.
Il prezzo di un camino al bioetanolo varia a seconda della tipologia e della potenza sviluppata.
A incidere ovviamente è anche il design, per cui il costo salirà con l'aumentare della cura estetica con la quale il prodotto è stato realizzato.
A ciò si devono aggiungere poi le spese per opere murarie in caso di caminetto ad incasso.
Queste dipendono dalla zona e dal costo della manodopera locale.
Per quelli descritti sopra rileviamo che il camino Cremona di Leroy Merlin costa 59,90 euro, mentre Verona sempre in vendita da Leroy Merlin costa 299 euro.
HomCom di Amazon costa 189,95 euro.
Come si vede si tratta di costi molto diversi che aumentano se si va su case produttrici più blasonate. Ad esempio, Woody di Formae costa 1.465 euro, mentre Firebox 2100SS di EcoSmart Fire arriva a 12.194 euro.
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