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L'idea che ogni gradazione possiede un significato ben preciso, influendo sullo stato d'animo e sul benessere individuale, è alla base dei principi della cromoterapia, come anche della cromopsicologia, disciplina che studia la reazione del comportamento umano in presenza dei colori e delle loro combinazioni.
I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni. Pablo Picasso
Per sfruttare l'energia delle varie tonalità, possiamo indossarle, mangiarle, selezionando determinati alimenti, oppure immergerci in esse, dipingendo di una data sfumatura le pareti di un ambiente domestico. Una decisione che coinvolge tutti gli abitanti della casa, bambini compresi.
Secondo numerose teorie, infatti, i colori influenzano l'agire e il sentire umano, in particolare, alcuni processi cognitivi, soprattutto nei più piccoli.
Ecco perché decidere su quali nuance puntare per arredare la loro cameretta è un aspetto rilevante, a tutte le età. Ne parliamo con Leonardo Pelagatti, color consultant per Cromology Italia, responsabile del Color Design Center.
Diversamente dagli altri sistemi sensoriali, la capacità visiva umana si sviluppa in buona parte dopo la nascita. Durante il primo anno di vita, il bambino è in grado di percepire le differenze di luminosità (chiaro-scuro) e quelle di saturazione (purezza di intensità), mentre non riesce ancora a recepire le differenze di tono (giallo, rosso, verde).
I ricercatori sono concordi nel dire che i neonati sono particolarmente stimolati dai colori molto saturi e da forti contrasti di luminosità.
Nel primo anno di vita, il bambino utilizza prevalentemente la cameretta per dormire e, nei primissimi mesi, per la poppata.
Per entrambe le attività, è fondamentale minimizzare le fonti di disturbo scegliendo tonalità pastello desaturate o bianchi cromatici come, ad esempio, quelle del corda o del pergamena.
Nelle pareti visibili dalla culla, sono da preferire soluzioni cromatiche continue, senza interruzione di colore (niente strisce né righe, per intenderci); queste variazioni, infatti, possono essere avvertite come contrasti, rendendo più difficoltoso al piccolo addormentarsi.
È importante concentrarsi, però, anche sul benessere della mamma; è lei che, nei primi mesi di vita del figlio, vivendoci in simbiosi, gli trasmette tutti gli stati d'animo.
A tal riguardo, sono da evitare tonalità troppo invadenti, scure, persistenti ad alta saturazione; meglio prediligere, invece, gradazioni chiare possibilmente delle famiglie del verde salvia, dei carta da zucchero, del tortora e della selce.
Questo tipo di nuance tranquillizzanti hanno la capacità di rallentare il battito cardiaco della mamma, così da predisporla a un approccio più calmo e sereno.
Quando il bambino inizia a essere autonomo nei movimenti, ha bisogno di immergersi in un ambiente accogliente. Le pareti devono essere ben visibili, ma non devono apparire opprimenti.
La cameretta, che sino a quel momento era relegata a essere esclusivamente la stanza dove dormire, comincia a essere pure il suo spazio giochi, il primo luogo a essere esplorato.
I giochi, in genere colorati in tinte accese (rosso, giallo, blu, verde), devono essere immediatamente visibili e individuabili.
Anche in questo caso, le sfumature su cui puntare sono quelle pastello, evitando quelle del grigio e preferendo quelle del verde chiaro e del tortora.
La cultura occidentale ha infuso in noi l'idea che il colore dei maschietti è l'azzurro, in tutte le sue alternative, dal celeste fino ad arrivare all'azzurro mare. In generale, l'azzurro è un colore indicato nella cameretta di un bambino: è fresco, rilassante e riflessivo.
Nei primi anni, sono da prediligere colorazioni quali il celeste o il carta da zucchero chiaro; dopo i sei anni, le tonalità possono essere più decise, con un aumento della saturazione e una diminuzione del livello di luminosità. Attenzione a non ottenere un risultato troppo scuro, che potrebbe essere avvertito dal bambino come oppressivo o inquietante.
L'abbinamento bimbo-azzurro, dunque, può essere vincente, così come quello bimba-rosa.
È necessario stare attenti, però: non tutte le nuance del rosa sono rilassanti; al contrario, alcune tinte, quale ad esempio il rosa shocking, hanno un effetto eccitante del sistema nervoso.
Nei primi anni, sono da privilegiare tonalità del cipria, rosa ballerina e rosa lievi; dopo i sei anni, i toni possono alzarsi, cercando sempre di non oltrepassare le gradazioni medie del colore.
Il bambino, anche se più grande, ha bisogno di avere il controllo totale di quello che lo circonda e di ricevere vari stimoli, a seconda di quella che è l'attività svolta.
La cameretta è il regno del bambino, è lì che gioca, disegna, fa i compiti, legge, trascorre del tempo con i genitori, ci dorme. Ognuna di queste azioni necessita di differenti approcci e il colore ci può venire in aiuto.
In che modo? Utilizzando diverse tonalità sia su pareti che mobili, è possibile creare molti microambienti, tanti quante sono le attività che il bambino lì deve svolgere, avendo tutto alla sua portata. In questa fase, è opportuno stimolare senza eccedere.
Pure in questo caso, i colori pastello, fino ad arrivare alle sfumature medie, possono essere la giusta soluzione al problema cromatico composito, usando toni con un'identità più definita.
Il giallo può favorirlo nello studio, l'azzurro a sviluppare la sua fantasia, il verde o il rosa a riposare, il beige può fare da trait d'union tra tutte queste opzioni.
Una stanza multicolore aiuta lo sviluppo del bambino, offrendogli continuamente nuovi input.
È sempre importante ricordare che i bambini crescono molto velocemente e con altrettanta velocità cambiano i loro bisogni e le loro esigenze.
Il colore dovrebbe crescere con loro, seguire la loro evoluzione, partendo da alternative più semplici sino a ottenere una maturità cromatica caratteristica dell'Io proprio del bambino.
Attenzione al tipo di prodotto che si sceglie. Per garantire una maggiore sicurezza ai nostri ragazzi occorre considerare due aspetti fondamentali:
Clean Plus di MaxMeyer, ad esempio, è una pittura smacchiabile e resistente al lavaggio, ideale per le camerette dei bambini. Rientra tra le soluzioni di classe A+ per quanto riguarda l'emissione di sostanze volatili; inoltre, è colorabile in diverse nuance, per dare vita a una stanza bella da vedere, ma soprattutto da vivere tutti i giorni.
Uno sguardo, infine, ai ragazzi più grandi, liceali e universitari, e a chi in questo periodo si ritrova a lavorare da casa, partendo dal presupposto che non tutti hanno bisogno degli stessi colori, ma tutti hanno bisogno di colore.
Diversi studi dimostrano che il bianco e il nero provocano un abbassamento delle prestazioni; le pareti bianche, in particolare, producono stanchezza e una conseguente diminuzione delle performance lavorative. A confermarlo è Jean-Gabriel Causse.
Le tonalità del verde, dell'indaco, del turchese e del blu sono indicate per chi fa lavori creativi, che prevedono una certa dose di inventiva e fantasia.
Da una parte favoriscono la comprensione di quello che si legge, dall'altra contribuiscono a rendere l'individuo più tranquillo e sereno.
I toni del beige, del rosa cipria, dell'arancio e del giallo (in gradazioni medie sia di luminosità che di intensità) apportano benefici a chi è solito praticare lavori metodici e di precisione, che richiedono la massima concentrazione.
Scegliere un colore o una combinazione di colori, quindi, non è solo una questione estetica.
Farlo con conoscenza e consapevolezza, possibilmente affidandosi a un esperto, aiuta a migliorare il comfort di ogni contesto abitativo e il benessere di chi lo vive tutti i giorni.
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