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Quando spetta il bonus ristrutturazioni in caso di comodato d'uso gratuito

Comodato d'uso gratuito: per ottenere il Bonus ristrutturazioni il comodatario deve rispettare alcune condizioni. Vediamo cosa dice in merito l'Agenzia delle Entrate
Pubblicato il

Bonus ristrutturazioni e comodato d'uso gratuito


Nel caso tu abbia ricevuto un appartamento in comodato d'uso gratuito devi sapere che potrai beneficiare del Bonus ristrutturazioni se hai affrontato delle spese per eseguire lavori di ristrutturazione.

Bonus ristrutturazioni e comodato d'uso
L'Agenzia delle Entrate, infatti, riconosce anche al comodatario che detiene, a seguito di un titolo idoneo, il diritto di portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi, il 50% delle spese sostenute per mettere a punto le opere rientranti nell'agevolazione fiscale.

Occorre tuttavia rispettare alcune condizioni: vediamo quali.


Che cos'è il contratto di comodato


Il comodato è il contratto (solitamente gratuito) con il quale una parte consegna all'altra una cosa affinché se ne serva per un certo tempo (scadenza) o per un uso determinato, con l'obbligo di restituire la cosa ricevuta.

Immaginiamo che un genitore dia in prestito al figlio un immobile per poterci vivere.
Il figlio decide di effettuare delle spese di manutenzione, ristrutturazione o rifacimento degli impianti. Sulla base di quanto stabilito dall'articolo 1808 del codice civile le spese per l'uso della casa spettano al comodatario che non potrà pretenderne il rimborso da parte del comodante.

Diverse le disposizioni normative in caso di spese per riparazioni di carattere straordinario che spettano invece al comodante.

Il comodatario è legittimato a eseguire degli interventi che si dimostrino necessari e urgenti per evitare, ad esempio il deterioramento o il perimento del bene ricevuto in prestito, anche senza il consenso del proprietario.

In questo caso potrà pretendere di essere rimborsato per la spesa sostenuta, anche in assenza di preventiva autorizzazione del proprietario.

In caso di contrasto in merito alla necessità e urgenza dell'esborso, ci si potrà rivolgere all'autorità giudiziaria.

Detrazioni al 50% per il comodatario
Sono sempre possibili diversi accordi tra le parti.

A parte sono da considerare gli aspetti fiscali. Quando gli interventi edilizi comportino degli incentivi fiscali è bene avere chiare le regole circa i soggetti che hanno diritto a eseguire i lavori e detrarre le spese.


Bonus ristrutturazioni: quali interventi e a chi spetta


Portando l'attenzione sul bonus ristrutturazioni dobbiamo precisare che esso spetta per i seguenti interventi:

  • manutenzione straordinaria;

  • recupero e risanamento conservativo;

  • ristrutturazione edilizia


Chi ha diritto ad eseguire tali lavori e detrarre le spese?
Tutti i soggetti passivi Irpef che possiedono o detengono un immobile sulla base di un titolo idoneo. Si tratta di:

  • il proprietario o il nudo proprietario;

  • il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);

  • l'inquilino o il comodatario dell'immobile;

  • i soci di cooperative a proprietà divisa (in qualità di possessori), assegnatari di alloggi e, previo consenso scritto della cooperativa che possiede l'immobile, soci di cooperative a proprietà indivisa (in qualità di detentori);

  • gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce;

  • i soci delle società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari (alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali).

Rientra dunque anche il comodatorio poiché detentore dell'appartamento in base a un titolo idoneo.


A quali condizioni al comodatario spetta il Bonus ristrutturazioni


Per poter fruire dell'agevolazione fiscale al 50% abbiamo anticipato che sono necessarie alcune condizioni, la prima delle quali è che il contratto di comodato sia regolarmente registrato presso l'Agenzia delle Entrate al momento in cui i lavori vengono avviati o al momento in cui vengono pagate le spese, qualora tale momento preceda l'inizio dei lavori.

Come affermato anche dall'Agenzia delle Entrate con circolare 13/E del 31 maggio 2019 se si registra il contratto dopo l'avvio dei lavori si perde il diritto all'agevolazione.

Diritto del comodatario al bonus ristrutturazioni
Secondo requisito è che il comodatario detentore dell'immobile deve richiedere il consenso al proprietario circa l'esecuzione dei lavori.

Non può dunque eseguire i lavori in autonomia. Il consenso deve essere dato dal proprietario in forma scritta. Non è necessario che esso sia acquisito prima dell'inizio dei lavori ai fini della detrazione.

Ciò che conta è che la manifestazione di volontà del proprietario sia espressa prima della dichiarazione dei redditi nella quale si porta la spesa in detrazione.

Il medesimo consenso è richiesto qualora a effettuare i lavori sia il conduttore a fronte di un contratto di locazione.


Come fare la registrazione del contratto di comodato


Vista l'importanza della registrazione del comodato al fine di portare le spese in detrazione, può essere utile precisare che il contratto di comodato d'uso gratuito si registra online grazie al servizio messo a punto dall'Agenzia delle Entrate che consente di procedere telematicamente dal proprio pc.

riproduzione riservata
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Commenti e opinioni



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Alert Commenti
  • Stellacadente
    Stellacadente
    Mercoledì 28 Febbraio 2024, alle ore 14:50
    Ho un contratto di comodotato gratuito regolarmente registrato.
    Ho realizzato a mie spese dei lavori di sostituzione dei servizi igienici per ovvie ragioni che il proprietario non ha voluto autorizzare affermando che i vecchi igienici erano nuovi avendoli lui cambiati qualche anno fa.
    Ora, oltre a non farmi la dichiarazione in forma scritta per tali lavori mi ha anche comunicato lo sfratto.
    Cosa possa fare?
    rispondi al commento
    • Manuelamargilio
      Manuelamargilio Stellacadente
      Giovedì 29 Febbraio 2024, alle ore 16:48
      Per quanto concerne il discorso lavori putroppo non si può prescindere dal consenso del proprietario se trattasi di lavori di straordinaria amministrazione.
      In merito allo sfratto è necessario valutare quelle che sono le motivazioni addotte e se la disdetta è data a termini di legge.
      rispondi al commento
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