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Bonus prima casa anche per chi si trasferisce per lavoro

Un contribuente può beneficiare del Bonus prima casa quando si trasferisce per motivi di lavoro ma poi nel fine settimana ritorna presso la sua dimora abituale.
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Trasferimento per motivi lavorativi spetta Bonus prima casa


Si può fruire del Bonus prima casa nel caso in cui un contribuente si trasferisce per motivi lavorativi.

La fattispecie, si riferisce alla circostanza che un contribuente a causa del cambiamento di lavoro, lo scorso anno si è trasferito in un Comune di un'altra Regione italiana. Per poter usufruire della cedolare secca, ha dovuto acquisire la residenza anagrafica nel comune dove si trova l'abitazione che ha preso in affitto. Il contribuente, però, ogni fine settimana ritorna dalla sua famiglia, nell'abitazione di cui è comproprietario insieme alla coniuge del 50%, acquisita prima del matrimonio e, quindi, non in regime di comunione dei beni.

Nel dettaglio, il contribuente richiede se gli è consentito poter ancora detrarre gli interessi sul mutuo per la prima casa, poter continuare a detrarre le spese per l'acquisto e l'installazione, dall'anno 2017, della caldaia a condensazione, con annessa Cila (comunicazione di inizio lavori asseverata) e se può beneficiare della contestuale detrazione del Bonus mobili adoperato per l'acquisto di mobili per l'appartamento di sua proprietà nel quale aveva, all'epoca, la residenza anagrafica.

Bonus prima casa e cambio residenza per lavoro
Il diritto alla detrazione degli interessi passivi non viene perso se un contribuente trasferisce per motivi lavorativi la residenza in un comune diverso da quello dove è collocata la propria abitazione principale, o addirittura all'estero (circolare numero 137/1997). Questa deroga termina di avere efficacia a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in cui vengono meno le esigenze lavorative.

Inoltre, l'utilizzo dell'abitazione come dimora abituale, quale presupposto richiesto dalla normativa per usufruire del beneficio fiscale, che non coincide necessariamente con la residenza anagrafica, in questo caso viene rispettato, dal momento che ogni fine settimana il contribuente fa ritorno al proprio nucleo familiare.

In conclusione, in ogni caso, non è perduta la detrazione delle quote di spesa sostenuta per la ristrutturazione edilizia e l'acquisto di mobili, poiché questo diritto non è subordinato al requisito dell'utilizzo come abitazione principale dell'immobile interessato dalla ristrutturazione.

riproduzione riservata
Bonus prima casa vale anche con cambio di residenza per lavoro
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