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La proposta del governo di inserire nella prossima legge di Bilancio, con la manovra 2020, il Bonus Facciate con la possibilità di detrarre, con un credito fiscale del 90% della spesa sostenuta in dieci rate annuali, ha acceso l'interesse di molti, in particolare della singola proprietà privata.
Va precisato, però, che già esistono gli incentivi, bonus fiscale, legati soprattutto a lavori condominiali con la detrazione fiscale del 50%.
La legge di bilancio 2020 dà una bella boccata di ossigeno sia per i proprietari che fanno fatica a mantenere un immobile in buono stato conservativo, sia per l'edilizia che è avversata da una perenne crisi che ha portato una perdita di numerosi addetti negli ultimi dieci anni.
L'ammontare varia a seconda del tipo di intervento, per la casa o del condominio, dai materiali impiegati che fanno lievitare non poco l'importo.
Altra condizione da valutare è lo stato in cui versa l'intera struttura del fabbricato soprattutto se questa è stata realizzata in cemento armato con sporti.
La prima voce di spesa che influisce per un 20% sul bilancio complessivo sono i ponteggi che in molti casi sono necessari laddove si è impediti per motivi di viabilità o luoghi impervi, come ad esempio: vanelle, cortili chiusi interni, centri storici, ecc., a montare una piattaforma mobile o un carro gru. In questa eventualità la manodopera diventa predominante.
La seconda voce che grava sulle spalle dei proprietari, in centro storico o periferia, sono gli interventi posti in essere per ripristinare, salvaguardare le strutture in cemento armato come i balconi aggettanti, le velette, i pilastrini dei terrazzi o dei lastrici, ecc. che sono quelli maggiormente colpiti dal tempo e dall'azione degli agenti atmosferici.
L'intervento più eseguito è la ricostruzione del copriferro ammalorato previo trattamento delle armature metalliche in perenne ossidazione.
La terza voce, altrettanto importante ma meno influente, sono il rifacimento parziale o totale degli intonaci che a seconda dello stato di degrado in cui versano, comporta un aumento delle quantità con la conseguente incidenza sul portafogli.
Le malte più usate sono i premiscelati a base di calce, additivati a seconda degli usi a cui sono destinati, come ad esempio: cementizi, fibrorinforzanti, deumidificanti, termoisolanti, ignifughi, ecc.
La quarta voce è rappresentata dal tipo di tinteggiatura che si vuole dare all'intonaco e quindi dalla maggiore o minore resistenza all'azione degli agenti esterni e dal tempo.
La tipologia di finitura va dalla semplice pittura a calce, al quarzo, ai silicati, ai silossani o elastometriche a seconda della composizione della materia prima.
Per dare un'idea di massima a chi non è del settore o per farsi sommariamente quattro conti, sono di seguito riportati dei prezzi unitari per metro quadrato di facciata, tenendo conto di una condizione di base dell'intervento di carattere ordinario.
Sono esclusi dal calcolo gli interventi straordinari minuziosi o suscettibili di analisi approfondite che vanno analizzati caso per caso e che richiedono il rifacimento dell'intonaco oltre il 50% della superficie.
Escluse dal calcolo dei costi di ristrutturazione delle facciate, da compensarsi a parte, gli onorari per le competenze tecniche per la redazione di un progetto, dove è richiesto, del computo metrico estimativo e la direzione dei lavori, oltre ai permessi comunali per l'occupazione temporanea di suolo pubblico, diritti e tasse.
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