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Per quanto riguarda le detrazioni fiscali relative agli interventi sulla casa si preannuncia un anno ricco di proroghe e novità. Nel 2020 ecco che fa il suo primo ingresso il credito d'imposta del 90% per il rifacimento delle facciate di case e condomini.
Il grande assente sarà invece il bonus verde che il Governo non ha voluto confermare.
A completare il quadro, il solito pacchetto di proroghe.
Confermati, salvo modifiche dell'ultimo minuto, i bonus che da anni riscuotono un grande successo: Ecobonus, Sismabonus, bonus ristrutturazioni, bonus mobili ed elettrodomestici, senza variazioni sostanziali rispetto allo scorso anno. Insomma la manovra economica sarà ricca di sconti per chi intende ristrutturare e migliorare la propria abitazione.
In attesa dell'approvazione del testo definitivo della Legge di Bilancio, vediamo più nel dettaglio quelle che saranno le agevolazioni fiscali per chi esegue dei lavori in casa o in condominio.
Con la manovra finanziaria farà il suo esordio il bonus facciate, che per l'entità dello sconto sembra distinguersi dagli altri incentivi fiscali. Si tratta del rimborso riconosciuto a coloro che intendono ristrutturare la facciata di un edificio, sia villetta che condominio.
Si potrà portare in detrazione il 90% della spesa che il proprietario o il condominio hanno sostenuto nel 2020, per il rifacimento e l'abbellimento della facciata esterna dell'immobile.
Visto il rimborso considerevole non ci si stupisce del grande successo riscosso da questa misura. La bella notizia è che saranno agevolabili anche gli interventi come la tinteggiatura che sono di manutenzione ordinaria. Inoltre non sono previsti dei limiti massimi di spesa, almeno per ora.
Come richiesto per gli altri bonus, le spese da detrarre dovranno essere documentate e i pagamenti dovranno essere effettuati tramite bonifici parlanti.
Per il prossimo anno dovremo dire addio al bonus verde, la detrazione IRPEF per la sistemazione a verde di giardini e balconi pari al 36% della spesa effettuata con un limite di spesa pari a 5.000 euro. La misura, introdotta nel 2017, era stata prorogata fino al termine dell'anno in corso.
Per ora non si fa alcun cenno di proroga ma tutto può comunque succedere fino all'approvazione definitiva della Legge di Bilancio da parte del Parlamento.
Passiamo ora al pacchetto delle proroghe. Confermate molte agevolazioni già presenti senza alcun allungamento, per un periodo superiore ad un anno della loro validità.
Riconfermato per il prossimo anno il bonus ristrutturazione relativo alle spese sostenute in caso di interventi di recupero del patrimonio edile. La detrazione Irpef sarà pari al 50% della spesa effettuata. Resta invariato anche il limite di spesa fissato a 96.000 euro.
Lo sconto, come avviene già oggi, verrà spalmato in quote decennali di pari importo.
Proroga per tutto il 2020 anche dell'Ecobonus. Confermata la detrazione Irpef del 50% e del 65% per coloro che si apprestano a eseguire interventi di riqualificazione energetica nella propria abitazione.
La percentuale di detrazione fiscale arriva al 75% in caso di lavori eseguiti in condominio. Conferme a parte, non si evidenziano ulteriori novità sull'argomento, almeno fino a quando non si avrà l'approvazione definitiva della Legge di Bilancio. Anche le regole per accedere al beneficio fiscale restano invariate per il prossimo anno.
Anche per il 2020 chi effettua lavori di ristrutturazione potrà portare in detrazione le spese eventualmente sostenute per l'acquisto di mobili destinati all'arredo dell'immobile o piccoli e grandi elettrodomestici in classe energetica non inferiore a A + (A per i forni).
Insomma, chi acquisterà armadi, letti, poltrone o lavatrici frigoriferi, potrà beneficiare di una detrazione pari al 50%, con un limite di spesa massimo pari a 10.000 euro.
Non si tratta di un bonus autonomo in quanto può essere concesso solo qualora la spesa venga sostenuta nell'ambito di lavori di ristrutturazione che devono essere iniziati prima del giorno di acquisto dei mobili o elettrodomestici.
Chi effettua lavori antisismici sugli immobili potrà beneficiare di una detrazione fiscale che varia in funzione del livello di riduzione del rischio sismico conseguito con gli interventi eseguiti.
Si tratta di un'agevolazione la cui validità ad oggi è prevista fino al 2021 e in relazione alla quale la manovra economica non ha effettuato alcun ritocco.
Siamo in presenza di un beneficio fiscale fruibile nei comuni in zona sismica 1,2 e 3 e consiste nella detrazione Irpef pari al 70% della spesa, qualora i lavori abbiano comportato il miglioramento di una classe sismica dell'immobile. Si arriva al 75% qualora le classi guadagnate siano due.
Nel caso in cui la misura antisismica venga adottata in un edificio condominiale si potrà portare in detrazione l'80% della spesa sostenuta con il miglioramento di una classe e ben l'85% con il miglioramento di due classi. Ricordiamo che nel portare in detrazione la spesa si dovrà tener conto del tetto massimo pari a 96.000 euro che diventano 136mila qualora gli interventi eseguiti sulle parti comuni in condominio determinino anche un miglioramento dell'efficienza energetica.
Il sismabonus è reso particolarmente vantaggioso dal fatto che la detrazione Irpef viene spalmata su cinque anni e non su dieci.
Segnaliamo inoltre un altro incentivo fiscale varato dall'Arera (Autorità per l'Energia e l'Ambiente). Si tratta del bonus previsto in caso di rinnovo e ammodernamento degli impianti elettrici nell'ambito di un edificio condominiale. Il bonus riguarda tutti gli edifici realizzati prima del 1970 e quelli fino al 1985 ritenuti in condizioni critiche.
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